Barocco in terra di Puglia
Lecce e dintorni. In arrivo tre milioni di euro destinati al recupero e alla valorizzazione di immobili di interesse storico-artistico, e non solo, della Provincia di Lecce. Queste le finalità di «Barocco minore», progetto pubblico-privato che vede affiancate Provincia di Lecce e Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, supervisionato da una commissione di esperti in Storia dell’Arte Barocca – Regina Poso per la Fondazione, Antonio Cassiano per la Provincia, Vincenzo Cazzato per l’Università del Salento – col compito di verificare, sia in fase intermedia che nella sua interezza, la corretta attuazione degli interventi, selezionati tra le 233 richieste di finanziamento giunte alla Provincia in seguito alla pubblicazione dell’avviso nel marzo 2011.
Il titolo del progetto viene da un’asserzione di Mario Manieri Elia contenuta nel suo volume «Barocco leccese» (Electa Mondadori, 1989), in cui l’emerito studioso faceva riferimento al barocco dei centri minori denominato «Barocco minore», ancorché non meno qualificato, oltre a quello delle capitali. «Nella letteratura artistica con "Barocco leccese" si indica una particolare interpretazione del fenomeno che è una rielaborazione dei modelli romani, napoletani e spagnoli, spiega Antonio Cassiano. Con "Barocco minore" Mario Manieri Elia definì il vasto fenomeno che non riguardava soltanto Lecce, capoluogo di Terra d'Otranto, ma anche i centri minori da Matera a Nardò, da Gallipoli a Taranto da Brindisi a Francavilla da Martina Franca a Manduria, Maglie, Tricase».
Una settantina gli edifici interessati dagli interventi in programma il cui obiettivo è rendere fruibili quei beni che, anche solo per banali emergenze, rimangono inaccessibili al pubblico. Pertanto si è scelto di non seguire il criterio del pregio storico-artistico, che altrimenti avrebbe imposto di destinare le risorse a favore delle «stelle del barocco leccese», ma di privilegiare chiese e cappelle che godono di una particolare devozione popolare o di includere beni – altari, tele, affreschi – che pur non essendo barocchi sono presenti nei centri del «barocco minore».
Tre milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e dalla Provincia di Lecce, suddivise equamente tra i due enti. In particolare, per quel riguarda il contributo della Provincia, 1.385.444.01 sono stati finanziati da ARCUS Spa a cui si aggiungono i 112.555.99 a valere sui propri fondi di bilancio. I contributi vanno da un minimo di 10 mila euro, come per il restauro della cappella di San Simone della chiesa di San Biagio a Sannicola, ai 200 mila per il recupero della facciata principale della cattedrale di Nardò, fino a raggiungere l’importo massimo di 500 mila euro per il completamento dei lavori di recupero dei basolati e la riqualificazione ambientale della città neretina.
Tra gli interventi in programma, il completamento del restauro delle tele e delle cornici lignee della Concattedrale di Sant’Agata a Gallipoli, per un ammontare di spesa pari a 100 mila euro. Questo consentirà di rimuovere le impalcature che da 4 anni impediscono l’accesso alla zona del coro (come si può vedere dalle foto) della chiesa gallipolina, una delle mete più interessanti degli itinerari dedicati al barocco leccese.
Tutti gli interventi saranno completati entro 24 mesi dalla sottoscrizione della Convezione siglata il 9 luglio scorso dai due enti nelle persone dei rispettivi Presidenti, Antonio Gabellone per la Provincia, Antonio Castorani per la Fondazione.
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