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Asti Città Museo. Al via il fai da te, con le aperture automatizzate ai beni culturali

  • Pubblicato il: 12/03/2018 - 17:56
Autore/i: 
Rubrica: 
MUSEO QUO VADIS?
Articolo a cura di: 
Michela Rota

Leggiamo i risultati di uno primi esperimenti  di apertura automatizzata di beni culturali. Nella Città di Asti, il sistema di gestione in rete dei beni culturali - Asti Città Museo – ha generato un progetto pilota  apertura automatizzata, Asti Musei, per ampliare l'accessibilità di alcuni luoghi di interesse precedentemente fruibili in modo saltuario, oggi disponibili  h24, 7 giorni su 7, grazie a una control room, che monitora e gestisce da remoto i beni
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini


Ad Asti è stato realizzato uno dei primi progetti innovativi di apertura automatizzata di beni culturali. Il visitatore, recandosi nella sede del Museo di Palazzo Mazzetti, viene dotato di un badge che gli permette di sbloccare le porte di diversi edifici culturali della Città per una visita in autonomia.
Una delle sfide principali dei beni culturali italiani riguarda la gestione, valorizzazione e fruizione di un enorme numero di beni presenti sul territorio che subiscono fenomeni di sottoutilizzo e di oblio a dispetto della rilevanza artistica, storica e culturale.
 
Queste colonne hanno già affrontato il tema lo scorso mese in occasione del varo del progetto pilota di apertura automatizzata dei siti ecclesiastici, sempre in Piemonte.
 
Tali beni sono raramente aperti al pubblico a causa di una carenza di personale, che in alcuni casi si riesce ad ovviare con la presenza di volontari, ma non sempre viene garantita una continuità temporale nell'apertura.  Per superare tale criticità sono necessari progetti innovativi, che mettano in campo un complesso di strumenti capace di garantire la conservazione e la valorizzazione e in grado di gestire la complessità di un patrimonio diffuso e talvolta non presidiato. Questo può avvenire attraverso la costruzione di reti organizzative, funzionali e tecnologiche destinate alla gestione in rete del patrimonio culturale, secondo criteri di sostenibilità economica orientati alle dinamiche di sviluppo locale. Anche il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 individua come principi fondamentali la sostenibilità, l'innovazione, l'accessibilità e permeabilità dei territori.  
 
Per la Regione Piemonte ne parliamo con Raffaella Tittone, Direzione Promozione della Cultura - Settore Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Musei e Siti UNESCO, la quale evidenzia come "il tema della conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio diffuso non presidiato attraverso la creazione di una rete organizzata a livello territoriale è da tempo all’attenzione della Regione Piemonte, attraverso la collaborazione del settore Musei con il Politecnico di Torino e la Fondazione Fitzcarraldo e che ha avuto la sua sperimentazione nel progetto realizzato ad Asti. Al di là delle metodologie di attuazione scelte, si ritiene importante continuare la sperimentazione sul territorio piemontese mantenendo la possibilità di condividere i dati, creando sistemi compatibili, non solo per evidenti economie di scala, ma per rendere possibile l’integrazione delle reti tecnologiche e dei dati prodotti."
Nella Città di Asti è stato messo in pratica da alcuni anni un sistema di gestione in rete dei beni culturali - Asti Città Museo - e il progetto di apertura automatizzata, denominato Asti Musei, inaugurato nel corso del 2016, ha dato via ad un periodo di sperimentazione e consentito di ampliare l'accessibilità di alcuni luoghi di interesse precedentemente aperti in modo saltuario.
 
Il progetto ha visto una serie di passaggi successivi. Lo studio di fattibilità, così come il coordinamento scientifico, è stato redatto dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, incentrato a mettere in luce lo stato di conservazione, gli elementi da valorizzare e le potenzialità o criticità nella fruizione di alcuni edifici. L’analisi è stata base per un bando, promosso da Fondazione Palazzo Mazzetti e finanziato dalla Regione Piemonte, vinto da un raggruppamento temporaneo di imprese che hanno sviluppato la sperimentazione della piattaforma tecnologica ed organizzativa su cinque beni culturali, estremamente eterogenei. Tali beni, individuati dalla Fondazione Mazzetti, hanno riguardato il Museo di Palazzo Mazzetti, la Domus Romana, la Torre Troiana, il Complesso di San Pietro in Consavia e Palazzo Alfieri.
 
Nella sede del Museo di Palazzo Mazzetti, aperto in modo continuativo e con presenza di personale, è stata collocata la control room, che monitora e gestisce da remoto i beni "in rete" da un'unica postazione 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno. La gestione integra le funzioni di bigliettazione, controllo degli accessi, videosorveglianza e fruizione. Le porte di accesso di alcuni beni, dotate di un lettore vengono sbloccate dallo smart ticket. All'interno dei beni sono collocati una serie di sensori che consentono di monitorare la sicurezza e l'ambiente interno e circostante al bene, tenendo conto dei parametri ambientali (temperatura, umidità), dei dati provenienti dai sensori già esistenti (incendio, intrusione, illuminazione) e dei flussi dei visitatori.
 
Si è voluto mettere in campo un complesso di strumenti capace di garantire la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali non presidiati presenti sul territorio, attraverso la creazione di infrastrutture tecnologiche e organizzative (Reti Culturali Locali) destinate alla gestione in rete del patrimonio culturale diffuso, secondo criteri di sostenibilità economica orientati alle dinamiche di sviluppo locale.
 
Il progetto è inoltre corredato da un sito web e dall’app “Asti Musei” per smartphone e tablet che fornisce contenuti multimediali, con mappe ed un sistema di navigazione per individuare i luoghi simbolo delle Città e una serie di percorsi tematici per diversi target di utenti, tra cui famiglie e bambini. Il progetto ha posto un'attenzione anche all'accessibilità ampliata, infatti è stato realizzato un video della vista dall'alto che si gode dalla Torre Troiana per i visitatori impossibilitati a salire sulla sommità. 
 
La sperimentazione intendeva inserirsi in un progetto più ampio per lo sviluppo di strategie integrate a livello territoriale e nazionale, grazie ad alcuni punti di forza, quali ad esempio la raccolta di dati.  Il sistema provvede alla raccolta di una serie di dati relativi alla tipologia di biglietti, ai flussi dei visitatori e ai sensori, elaborati e resi disponibili mediante specifiche interfaccia progettate per dare un’esposizione chiara ed intuitiva degli indicatori chiave necessari ai processi decisionali. Un altro output del progetto ha riguardato l'elaborazione di una serie di linee guida redatte dal Dipartimento di Informatica del Politecnico di Torino, che forniscono le "regole" per lo sviluppo di piattaforme di rete a livello di rete locale su alcuni territori con un livello di regia sovra territoriale, regionale o nazionale. L'intelligibilità ed interoperabilità delle piattaforme potrebbe rendere possibile la raccolta di set di dati utili a sviluppare progetti strategici per i territori basate su dati reali.  
 
Dopo un periodo di sperimentazione durato circa un anno e mezzo, il Direttore di Palazzo Mazzetti, Andrea Rocco, esprime "piena soddisfazione per i risultati ottenuti in termini di accessibilità e fruizione. Grazie all'ampliamento dell'offerta, è stato rilevato un incremento dei visitatori che hanno scelto lo smart ticket per la visita di più beni. Inoltre la gestione del sistema tramite control room, telecamere e sensori ha consentito in modo facile di garantire la corretta conservazione e sicurezza dei beni. Di conseguenza si potrebbe auspicare ad un eventuale ampliamento ad altri beni della Città per potenziare ulteriormente  l'offerta culturale e turistica."
 
Il Responsabile scientifico di Fondazione Fitzcarraldo, Luca Dal Pozzolo, sottolinea "l'importanza di consolidare il passaggio dei dati, in particolare sul comportamento dei visitatori dal livello territoriale e del singolo istituto culturale a quello di regia complessiva, così da orientare attraverso valutazioni accurate le scelte di sviluppo del sistema. La piattaforma tecnologica è pensata per integrare nei siti sensori e componenti audiovisive per attivare narrazioni che aumentino l’esperienza, la comprensione e fruizione dei beni culturali, con soluzioni anche mirate a target specifici di utenti."
 
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NOTE
Il progetto è stato promosso da Regione Piemonte, Città di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Politecnico di Torino e Palazzo Mazzetti; ed è stato cofinanziato con il Fondo Sviluppo e Coesione PAR FSC Piemonte 2007-2013.
Tutte le fasi del progetto sono state curate dal coordinamento scientifico del Politecnico di Torino (Dipartimento Energia) e dall’accompagnamento strategico della Fondazione Fitzcarraldo.
Le Imprese che hanno realizzato il progetto, altamente qualificate nei diversi settori di specializzazione,  sono state Tonic Minds, Gaidano&Matta, Nfctech.eu, NICO, Elex.
Michela Rota ha partecipato allo sviluppo del progetto nelle varie fasi come ricercatrice a contratto presso il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
 
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