Per Aspera ad Astra
Compagnia teatrale della Fortezza di Volterra, capofila di un progetto nazionale sperimentale sul Teatro in Carcere con ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra di cui Carte Blanche (l’associazione che dall’origine lo gestisce) è responsabile. A “Per aspera ad astra – come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, hanno dato la propria adesione sei Fondazioni di origine bancaria: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione con il Sud, Fondazione CR Modena, Fondazione CR La Spezia e, ovviamente, la Fondazione CR Volterra quale promotore dell'iniziativa. La filosofia alla base dell'approccio metodologico della Compagnia della Fortezza ha conquistato ACRI: “concentrandosi esclusivamente sul contenuto artistico dell’attività svolta, liberandola da condizionamenti finalistici di tipo sociale, si riescono a raggiungere risultati, sul piano artistico, equiparabili, e forse anche superiori, a quelli ottenibili in contesti “ordinari”. E la qualità di tali risultati, indirettamente, produce risultati straordinari sul piano sociale”.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
Un altro riconoscimento alla trentennale esperienza della Compagnia della Fortezza nato all'interno della Casa di Reclusione di Volterra (1988 sotto la direzione del regista Armando Punzo) grazie al forte impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, presieduta da Augusto Mugellini, che ha portato l'ACRI, l'Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa, ad affidare a Carte Blanche (l’associazione che dall’origine lo ha curato) il ruolo di capofila di un progetto sperimentale sul teatro in carcere.
Lo stimolo è nato da una due giorni dedicata alle tematiche del carcere e allo strumento della cultura come misura di rieducazione e reinserimento dei detenuti organizzata dalla Commissione per le Attività e i Beni Culturali di ACRI, presieduta dal prof. Marco Cammelli, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, organizzato un anno fa presso la Casa di Reclusione e il Centro Studi Santa Maria Maddalena.
Obiettivo primario, visto il sempre crescente investimento da parte di Fondazioni bancarie nel settore e l'interesse di altre a ricalcare le stesse orme, era la condivisione di esperienze e “buone pratiche” coinvolgendo responsabili delle strutture detentive, operatori e associazioni operanti nello stesso ambito così da consentire ai presenti di analizzare “lo stato dell'arte” e cogliere eventuali opportunità di ulteriore sviluppo.
La due giorni ha avuto come momento culminante un seminario orientato al mettere a sistema le principali esperienze maturate in questa specifica attività di recupero e, all'aprire una riflessione sull’importanza dei percorsi di riabilitazione all’interno delle strutture penitenziarie al fine di confrontarsi sul particolare filone di interventi a favore dei detenuti basato su attività culturali e laboratori artistici, in particolare il teatro in quanto dimostratosi particolarmente efficace e apprezzato dai destinatari degli interventi.
L'aspetto che più ha entusiasmato i rappresentanti delle Fondazioni è stata la filosofia alla base dell'approccio metodologico della Compagnia della Fortezza: concentrandosi esclusivamente sul contenuto artistico dell’attività svolta, liberandola da condizionamenti finalistici di tipo sociale, si riescono a raggiungere risultati, sul piano artistico, equiparabili, e forse anche superiori, a quelli ottenibili in contesti “ordinari”. E la qualità di tali risultati, indirettamente, produce risultati straordinari sul piano sociale. Questo modo di intendere l’attività all’interno del carcere ha consentito alla Compagnia della Fortezza di raggiungere risultati di straordinario valore artistico e sociale, testimoniati dai numerosissimi attestati ricevuti, dal coinvolgimento di numerosi detenuti, dalla notorietà conseguita da alcuni di essi, dalla partecipazione a tournée su tutto il territorio nazionale.
Proprio partendo da questa sollecitazione, a seguito del seminario, la Commissione Beni e Attività Culturali di ACRI ha deciso di approfondire l’opportunità di dare vita a un percorso che consentisse di mettere assieme le migliori esperienze e prassi presenti in diversi contesti territoriali, farle dialogare e diffonderne l’approccio a beneficio di altri contesti e operatori. Ne è nato il progetto sperimentale nazionale “Per aspera ad astra – come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, cui hanno dato la propria adesione le seguenti sei Fondazioni di origine bancaria: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione con il Sud, Fondazione CR Modena, Fondazione CR La Spezia e, ovviamente, la Fondazione CR Volterra quale promotore dell'iniziativa progettuale.
ACRI ha individuato Carte Blanche come soggetto responsabile, incaricandola di ideare e dare forma ad un progetto orientato a sperimentare la messa in rete di alcune delle migliori esperienze di teatro in carcere con l’obiettivo di un reciproco arricchimento e di diffusione di buone prassi anche in altri contesti.
Il progetto così redatto è stato approvato unanimemente dagli organi di ACRI, diventando esecutivo in queste settimane. Della rete di esperienze coinvolte fanno parte, oltre alla Compagnia della Fortezza, anche Teatro dei Venti (attiva presso la Casa Circondariale di Modena e la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia), Opera Liquida (Casa di Reclusione di Milano Opera), Compagnia degli Scarti (Casa Circondariale di La Spezia), Baccanica (Casa Circondariale di Palermo), Teatro e Società (Casa Circondariale di Torino).
Il progetto si articola in una serie di eventi formativi (corsi di formazione professionale) e di workshop, alcuni realizzati a Volterra altri all’interno degli istituti di pena localizzati nei territori di competenza delle Fondazioni partecipanti, rivolti a operatori artistici, operatori sociali, partecipanti alla Scuola di formazione e aggiornamento del Corpo di polizia e del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria, detenuti. L'intervento, sperimentale, ambisce a essere ripetuto nei prossimi anni: l'obiettivo, infatti, per questa prima annualità, è anche quello di elicitare risultati e buone pratiche che possano essere estesi anche ad altre fondazioni interessate al filone in questione, così da dare continuità.
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