Arte sulle Motonavi. Il varo dell’Utopia
Dal 9 novembre 2016 all’8 gennaio 2017 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Roma e presso l’Auditorium Via Veneto - Spazio Cultura- Roma, una mostra promossa dalla Fondazione Fincantieri mette in scena un viaggio intellettuale e metaforico, ma anche materiale e concreto che ha legato l’industria all’arte e portato nel mondo attraverso le navi l’immagine del paese.
Lunedì 7 novembre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sono state aperte ufficialmente le porte della mostra “Arte sulle Motonavi. Il varo dell'Utopia" in esposizione dal 9 novembre 2016 all’8 gennaio 2017 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e, da oggi giovedì 10 novembre, anche negli spazi espositivi dell’Auditorium Via Veneto - Spazio Cultura di Fintecna, a Roma.
La mostra vuole essere un vero e proprio viaggio non solo intellettuale e metaforico, ma anche materiale e concreto attraverso oceani reali e immaginari, che hanno legato l’industria all’arte, rappresentando la cultura e l’identità del nostro Paese, esportando il made in Italy in tutto il mondo. In Italia l’arte tra gli anni ’50 e ‘60 fu infatti protagonista indiscussa dello spazio “sospeso e sognante” delle sue navi traghettando il paese verso un periodo di rinascita e di forte crescita economica. Un vero e proprio recupero della gloriosa storia d’Italia, il Paese che diffondeva le sue eccellenze attraverso l’arte e la tecnologia.
A raccontare agli ospiti questo viaggio percorribile attraverso la mostra sono intervenuti in conferenza stampa Mauro Martinenzi - Direttore Fondazione Fincantieri, Sabrina Fiorino - Conservatrice e partner del Gruppo GMG, Cristiana Collu - Direttrice Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea e Mariastella Margozzi storica dell’Arte e dirigente MIBACT.
«La Fondazione nasce con l'obiettivo di promuovere responsabilmente, valorizzandola, l’attività di recupero e di tutela del patrimonio storico di Fincantieri, uno dei più importanti complessi navalmeccanici al mondo, primo per diversificazione e innovazione, ha sottolineato Mauro Martinenzi, Direttore Fondazione Fincantieri. Siamo onorati di poter inaugurare insieme a voi questa mostra perché contribuisce a perseguire il nostro operato e la nostra volontà: sostenere in modo continuativo, organico e autorevole la cultura d’impresa, dando spazio al pensiero che salda la memoria storica alla concreta esperienza industriale. Questo impegno ha consentito il recupero di migliaia di documenti storici provenienti dagli stabilimenti italiani del nostro gruppo fin dalla fine dell’Ottocento, quali pubblicazioni specialistiche, disegni tecnici, immagini fotografiche».
Sabrina Fiorino, Conservatrice e partner del Gruppo GMG ha raccontato che «Abbiamo affiancato con piacere diverse realtà tra cui Fintecna S.p.A. per la quale abbiamo curato la mostra aziendale e altri momenti. Per questa mostra GMG Progetto Cultura, il nostro gruppo di ricerca, si è occupato di aggregare, sviluppare e valorizzare le opere d’arte sia pubbliche che private che ci sono state affidate e in seguito abbiamo pensato al percorso della mostra. In Italia l’arte tra gli anni ’50 e‘60 fu infatti protagonista indiscussa dello spazio “sospeso e sognante” delle sue navi traghettando il paese verso un periodo di rinascita e di forte crescita economica. Gli allestimenti degli interni di queste città ideali galleggianti vennero caratterizzati dalle opere di artisti contemporanei. Centinaia di oggetti di arredo e ben 71 arazzi dei più grandi artisti del tempo vengono presentati in stretto dialogo con le copertine del periodico avanguardistico “Civiltà delle Macchine”, che, fondendo cultura umanistica e scientifica arte e tecnologia nel mondo dell'industria e dell'imprenditoria, aveva dato una risposta alla crisi del dopoguerra, contribuendo al cambiamento sociale. - ha continuato Sabrina Fiorino - Ringrazio le mie collaboratrici del gruppo GMG che hanno realizzato questo importante lavoro di recupero e tutto lo staff Fintecna S.p.A. che è riuscito a portare avanti l’impegno del progetto cercando di capire l’importanza della restituzione al pubblico di queste opere. La mostra è diffusa in due sedi diverse con due allestimenti diversi: questa -presso Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - dove abbiamo voluto privilegiare le opere pittoriche con gli arazzi più grandi e quella in via Veneto - Spazio Cultura Fintecna - per la quale abbiamo pensato di proporre anche gli arredamenti e il design che caratterizzavano i transatlantici. Un grazie speciale lo voglio rivolgere ai nostri partner e che hanno mostrato una grande sensibilità nel volere sostenere la mostra e nel voler creare un legame arte-industria. Ringrazio inoltre anche tutti gli artisti che hanno collaborato con noi. È importante che questo ritorno al passato ci proietti nel futuro attraverso la formazione e l’educazione: per questo motivo stiamo pensando alla realizzazione di un Master con l’Università degli Studi di Torvergata (Roma) proprio su questi temi e queste materie, il valore materiale ed economico del nostro paese».
«Le sale di via Gramsci - ha raccontato agli ospiti Cristiana Collu, Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea - sono state concepite proprio per instaurare un rapporto efficace con la città e con altri progetti che abbiano punti di contatto con la nostra visione. Sono particolarmente orgogliosa di questo traguardo in quanto non è mai facile creare un legame tra pubblico e privato: questa mostra rappresenta una di quelle possibilità per promuovere il nostro patrimonio, riscoprirlo e divulgarlo. Il percorso tra opere d'arte, arredi evocativi di sogni marinari, di viaggi di altri tempi raccontano in qualche modo la creatività italiana pensata per queste città galleggianti: le turbonavi Michelangelo, Colombo, Raffaello, Leonardo Da Vinci nel secondo dopoguerra attraversando i mari di tutto il mondo sono diventate i simboli galleggianti dell'industria navale e dell'arte italiana e del nuovo corso storico ed economico del nostro paese».
«La storia di queste opere continua ad essere la storia di un viaggio che inizia alla fine degli anni ’70 quando le opere iniziano ad essere scoperte e recuperate dalle motonavi. - Afferma Mariastella Margozzi, storica dell’Arte e dirigente MIBACT. - Nel 1983 il Ministero riesce a trovare una prima sede a queste opere grazie anche al ruolo importante di Galleria Nazionale che decide di prendere in carico questi materiali molto impegnativi inserendoli negli spazi del “Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari” dell’Eur (Roma). Nasce però una problematica di conservazione e viene deciso di portare i materiali presso il Ministero, complesso del S.Michele, dove sono stati custoditi fino ad oggi . Le opere riguardanti gli arazzi vengono presi in carico dalla Galleria Nazionale come testimonianza dell’Arte Contemporanea. Gli arazzi rappresentano una prima manifestazione di come l’arte contemporanea italiana, degli anni ‘50 e ’60, si lega all’arte dell’artigianato: due elementi che caratterizzano l’Italia comune di quel periodo storico. Questa mostra rappresenta il primo momento in cui viene fatta una riflessione su questo fenomeno ricostituendo l’dea di una collezione straordinaria di quella parte di storia legata alle motonavi».
ABOUT Fondazione Fincantieri
La Fondazione nasce nel marzo 2008 con l'obiettivo di promuovere attività di recupero e tutela del patrimonio storico di Fincantieri., uno dei più importanti complessi navalmeccanici al mondo, primo per diversificazione e innovazione Tale patrimonio è costituito da documentazione tecnica di diversa natura, relativa alla costruzione di navi militari e mercantili, nonché da prodotti di archeologia industriale.
La Fondazione Fincantieri si propone di sostenere in modo continuativo, organico e autorevole la cultura d’impresa, dando spazio al pensiero che salda la concreta esperienza industriale con la memoria storica.
Istituzione senza fini di lucro, la Fondazione persegue anche finalità di solidarietà sociale attraverso la promozione di iniziative e attività culturali finalizzate a perseguire il benessere, l’istruzione e il sostegno dei dipendenti dell’azienda e, più in generale, dei cittadini dei territori dove sono presenti i cantieri del gruppo. Parte delle risorse della Fondazione sono dedicate a studi, ricerche, conferenze in campo culturale e scientifico e alla realizzazione di servizi di pubblica utilità.
Tutto ciò ha consentito, sino ad oggi, il recupero di migliaia di documenti storici, quali pubblicazioni specialistiche, disegni tecnici, immagini fotografiche, provenienti dagli stabilimenti italiani del gruppo Fincantieri sin dalla fine dell’Ottocento.
Inoltre, attraverso la partecipazione a convegni e mostre, la Fondazione contribuisce alla diffusione e alla valorizzazione del patrimonio storico di Fincantieri, in questo modo creando un legame virtuoso tra il mondo della cultura e quello dell’impresa.