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Alla Fondazione Benetton di Treviso non si recita a soggetto

  • Pubblicato il: 15/02/2013 - 19:03
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Gian Gavino Pazzola

Treviso. Nona edizione per le Giornate internazionali di studio sul paesaggio negli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche. L’edizione 2013 è  dedicata a Francesco Franceschini, padre costituente e parlamentare dal quale prese nome la Commissione d’indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio.
Domenico Luciani, architetto paesaggista e curatore delle giornate, spiegando le motivazioni progettuali delle riflessioni seminariali, ne descrive il campo d’indagine, delineando la necessità di rapportarsi con il patrimonio naturale ed antropico in maniera consapevole. Sono cresciute le ragioni di preoccupazione verso lo stato dei paesaggi, l’indignazione verso certi comportamenti dei singoli, ma queste reazioni non bastano a compensare un’evidente carenza di educazione civica a livello diffuso, oltre che una concezione tecnica obsoleta degli spazi. Come affermato di recente, «il paesaggista non è un tecnico specializzato, ma si occupa di luoghi nella condizione di crisi della modernità, nella nuova importanza assunta dai margini e dalle periferie, dando forma e vita al paesaggio come da una nebulosa senza forma si giunge ad una struttura delineata». Il degrado, il vuoto di progettualità strategica e politica dei luoghi, la conseguente qualità della vita umana di chi li abita sono solamente la punta di un iceberg denso di rivoli di problematiche interconnesse. Sono cresciute nuove sensibilità e si sono aperti spazi inediti di iniziativa, come Università del Paesaggio di Treviso, esempio di un catalogo critico di esperienze sociali. Tali realtà hanno condotto a «diffuse denunce, elaborazioni teoriche e proposte sperimentali, fino all’attuale riaffacciarsi di pratiche agricole che delineano un nuovo orizzonte progettuale e si spingono fin dentro la città».
Siamo eredi di una turbolenta modernizzazione, mal contrastata dalle ragioni della pianificazione, dell’architettura e dell’ecologia; ma anche dalle diffuse attitudini protettive e dal rinascere di attenzioni per i patrimoni naturali e culturali in pericolo. Un bilancio di queste dinamiche di profondo cambiamento  non è procrastinabile, e l’impegno di Fondazione Benetton Studi e Ricerche ne è la certificazione. Ricerca e formazione per una ricognizione selettiva che superi mode e interessi commerciali, ma spinga i contributi sul livello etico delle idee e dei progetti, delle committenze e delle realizzazioni, delle pubblicazioni monografiche e periodiche; senza trascurare tentativi di costruzione di nuove figure professionali. Quella che è emersa è una geografia aggiornata e una rete di referenze utili a quanti operano o intendono operare in ambito paesaggistico; e a quanti cercano di rispondere in modo consapevole ai compiti di studioso e di cittadino. A valore di tale impostazione, sul sito della Fondazione sono presenti vari materiali delle attività di convegnistica pregresse – l’accesso è sempre libero – e le giornate sono state rese disponibili in streaming, sempre nel sito della Fondazione: www.fbsr.it.

*Le giornate sono progettate da un gruppo di lavoro composto da: Luigi Latini, Domenico Luciani (coordinatore), Lionello Puppi, Marco Tamaro, Massimo Venturi Ferriolo e Simonetta Zanon. Durante le due ricche giornate sono intervenuti esperti di ambito vario: Thorbjörn Andersson, Giuseppe Barbera, Hervé Brunon, Paolo D’Angelo, Pierre Donadieu, Francesco Erbani, Luigi Latini, Domenico Luciani, Ugo Mattei, Monique Mosser, Joan Nogué, Lionello Puppi, José Tito Rojo, Robert Schäfer, Marco Tamaro, Marc Treib, Massimo Venturi Ferriolo.

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