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Abitare la Città

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 07:00
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CS

Ritorna dal 24 al 27 maggio  e diventa biennale il Festival Architettura in Città  promosso dal 2011 dalla Fondazione per l’architettura / Torino e dall’Ordine degli Architetti di Torino e innova con  articolando le riflessioni alla città con la città intorno a un  tema: il  sistema di relazioni che l’abitare, inteso in tutta la sua complessità, instaura oggi con la città, intesa come il luogo della prossimità, della densità, della diversità e dell’incontro con l’altro, da proporre a tutta la città, partendo dagli  young adult. Un festival con un cuore pulsante in un’area di archeologia industriale oggi agglomerato di industrie creative, che si espande con la partecipazione attiva di partner culturali sulla città

Torino. Dopo un processo di ascolto dei contribuiti di idee degli stakeholders territorial i e un anno di pausa,  con la voglia di innovare torna  dal 24 al 27 maggio 2017  il festival Architettura in Città, l’evento promosso a partire dal 2011 dalla Fondazione per l’architettura / Torino e dall’Ordine degli Architetti di Torino, per parlare di architettura alla città, tra i professionisti, con la cittadinanza.
Molte le novità che caratterizzano la sesta edizione a partire dalla quale il festival diventerà biennale. 
La sede: Architettura in Città è un evento diffuso sul territorio, ma con una casa principale che accoglie molti degli appuntamenti in programma. Quest’anno il festival occuperà lo Spazio Q35, in via Quittengo 35, un complesso di edifici produttivi disposti attorno a una corte centrale che ora ospita festival ed eventi della città. Una vera e propria cittadella che per tre giorni parlerà di architettura.
Il tema: il festival quest’anno si interroga e invita a interrogarsi sul sistema di relazioni che l’abitare, inteso in tutta la sua complessità, instaura oggi con la città, intesa come il luogo della prossimità, della densità, della diversità e dell’incontro con l’altro. Questi alcuni degli interrogativi su cui Architettura in Città proporrà una riflessione: come si costituisce oggi il rapporto tra casa e città, tra interno ed esterno, tra privato e pubblico, tra individuo e società? Come cambia lo spazio domestico, sotto l’influenza delle nuove tecnologie e con il sorgere di nuovi stili di vita? Si può ancora parlare di social housing oggi? Quali politiche, strategie, dinamiche di appropriazione possono identificare l’abitare come un diritto universale? In quali e quanti modi si abita, oggi, la città? E quale può essere il ruolo dell’architetto in tutto questo? 
Il tema è stato studiato grazie a un’altra delle novità: la presenza nel tavolo scientifico di due curatori esterni: Nina Bassoli e Davide Tommaso Ferrando, architetti, curatori e critici di architettura, che collaborano con il gruppo di lavoro interno.
“Con il Festival  la Fondazione e  l’Ordine parlano di architettura ai cittadini” sottolinea il presidente della Fondazione per l’architettura Giorgio Giani. “Ognuno di noi si relaziona quotidianamente con il frutto del lavoro degli architetti: viviamo in case e uffici, frequentiamo giardini, usufruiamo di servizi che sono l’esito di un progetto; chi vive questi luoghi deve esserne consapevole e deve imparare a riconoscere e di conseguenza a pretendere qualità nell’architettura.” 
Per questa ragione la Fondazione ha accolto la proposta emersa dal laboratorio di idee territoriale e dedicherà alcune iniziative del calendario ad un target specifico, quello dei giovani adulti, i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni: una fascia d’età già in grado di vivere la città in modo autonomo e attento, che reclama spazi e attenzione, ma che al tempo stesso può fare da amplificatore verso altre comunità (la famiglia, la scuola, i centri sportivi,…).”
La comunità degli architetti sarà la platea privilegiata di molte delle attività che ne prevedranno anche il coinvolgimento attivo nella produzione di contenuti. “È importante che il festival sia un evento di cui gli iscritti all’Ordine si sentano parte” sottolinea il presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Giuntoli “e alla cui realizzazione possano contribuire affinché il festival possa essere uno strumento di valorizzazione dell’operato della nostra categoria. Abbiamo scelto pertanto di replicare un’iniziativa già proposta l’anno scorso dal titolo Open studio, un’apertura eccezionale degli studi di architettura torinesi in orario serale, nata dalla volontà di ridurre la distanza tra i professionisti e la cittadinanza, e che quest’anno si svolgerà contemporaneamente in diverse città d’Italia in accordo con il Consiglio Nazionale degli Architetti. Inoltre stiamo immaginando altre forme di partecipazione che vedano un ruolo attivo degli architetti.”
Qualche prima anticipazione sul programma, che si arricchirà delle proposte dei partner del festival e che affiancherà ad un calendario ufficiale un “fuori festival”. Il festival inaugura la sera del 24 maggio con un confronto tra architetti e esperti che hanno mostrato sensibilità e attenzione alle tematiche al centro del festival; lo stesso format sarà ripetuto nelle tre serate successive. Le mattine (25, 26 e 27) invece saranno dedicate ai più giovani, con una lectio al giorno di grandi nomi dell’architettura, dell’urbanistica e del design per spiegare alle scuole a cosa serve l’architetto, l’urbanista e il designer.
Venerdì 26 avrà luogo la notte bianca dell’architettura, con Open studio, l’apertura degli studi degli architetti torinesi, mentre è ancora da calendarizzare la premiazione di Architetture Rivelate, il riconoscimento dell’Ordine alla qualità del progetto e della realizzazione. 
Presso lo Spazio Q35 sarà allestita una mostra di fotografie, immagini e progetti, visitabile per tutta la durata del festival, che attraverso una call raccoglierà i contributi di architetti e cittadini; l’obiettivo è mettere in evidenza il valore dello spazio domestico come strumento di relazione tra la dimensione individuale e quella collettiva della città, luogo della mediazione tra la sfera privata e pubblica. Nella casa del festival sarà anche possibile assistere alla proiezione di una maratona di film o sedersi in una biblioteca temporanea a leggere libri scelti per la centralità nello svolgimento della trama dello spazio domestico o più in generale dell’architettura, pur non essendo film o libri di architettura. Il calendario di appuntamenti si concluderà infine con un momento di festa l’ultima sera, sabato 27 maggio.
Un progetto partecipato perché se abitiamo l’architettura, in un principio di circolarità, l’architettura ci abita.

 

I NUMERI DEL FESTIVAL
dal 2011 al 2015

CON CHI
da 74 nel 2011 a 157 nel 2015
partner culturali e soggetti coinvolti

COSA
Un totale di 560 iniziative
tra incontri, dibattiti, tour, visite, passeggiate, concerti,
performance, proiezioni workshop e presentazioni di libri 

QUANDO E DOVE
5 giorni nel 2015
104 iniziative
sede principale presso l’ex Borsa Valori
via San Francesco da Paola 28

5 giorni nel 2014
116 iniziative
sede principale presso il Basic Village
corso Regio Parco 39

5 giorni nel 2013
75 iniziative
sede principale presso le OGR – Officine Grandi Riparazioni
corso Castelfidardo 22

3 giorni nel 2012
65 iniziative
sede principale presso l’Archivio di Stato
piazzetta Carlo Mollino 1

4 giorni nel 2011
200 iniziative 
sede principale presso Palazzo Bertalazone di San Fermo
via San Francesco d'Assisi 14

più un totale di 130 sedi satellite occupate nelle 5 edizioni
tra Torino e altri 19 Comuni della Città Metropolitana: Avigliana, Chieri, Chivasso, Collegno, Frossasco, Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, None, Pianezza, Pinerolo, Piscina, Racconigi, Rivalta, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria Reale.