Piazza Alighiero Boetti: Roma e il MaXXI celebrano l’artista che si fece in due
Presentazione anche del secondo tomo del Catalogo generale
Presentazione anche del secondo tomo del Catalogo generale
Il 4 febbraio scade il bando del concorso rivolto a giovani dai 21 ai 30 anni
Alla Fondazione Ferrero una completa retrospettiva documenta anche l’intenso rapporto tra il pittore e lo storico dell’arte
In una retrospettiva di Capogrossi anche lo straordinario (ma ripudiato) periodo figurativo, precedente al suo celebre «logo»: per Luca Massimo Barbero, «un protosegno originario e originale»
Matta, una figura nodale dell’arte del Novecento, innamorato dell’Italia
Alla GNAM di Roma l’intera vicenda artistica di Ruggero Savinio, tra pittura e letteratura
L'opera vincitrice nel 2011 del Premio Associazione Giovani Collezionisti entrerà a far parte della collezione permanente del MaXXI
L’architetto di musei e gallerie presenta un libro e una mostra sul tema del varco
Il fondatore della Fondazione Sorgente Group racconta la sua passione per l'arte
A Roma una mostra in collaborazione con la Fondazione Gala-Salvador Dalì svela l’eccentrico artista che fece di se stesso un’opera d’arte
Macro, il nuovo corso. Una conversazione con Stefano Chiodi
Roma. Il MaXXI è una fondazione, il Macro lo sta diventando, la Quadriennale lo è da vari anni. E poi i privati. Alcuni dei principali attori dello scenario artistico-istituzionale capitolino hanno questo in comune: sono, appunto, fondazioni. È giunta l’ora di parlarne, perlomeno per chiarire il quadro e confrontare le strategie.
Roma. Firouz Galdo è l’architetto dell’arte, suoi i progetti per il Palazzo delle Esposizioni, per la sede romana di Gagosian, per la Fondazione Giuliani e per la Collezione Cerasi Barillari. È nato a Teheran «per sbaglio», dice lui, da genitori italiani, nel 1960. L’arte arriva prima dell’architettura, già a 14 anni, quando alla mostra «Contemporanea» conosce il curatore, Achille Bonito Oliva.
Riapertura il 6 novembre. In mostra le opere donate dagli artisti.
Una performance di massa con artisti «taxxisti» e un pubblico di passeggeri
Roma. Vettor Pisani si è tolto la vita nel suo studio che affaccia sul cimitero acattolico di Roma, questa mattina. Era nato a Napoli nel 1934, e a Napoli, nei giorni dell’inaugurazione della sua ultima mostra alla Fondazione Morra, aperta fino al 14 settembre, aveva detto che gli avrebbe fatto piacere tornare a vivere, perché lì si sentiva bene. Ma a Roma ci viveva dal 1970, anno della sua prima mostra personale a La Salita, «Maschile, femminile e androgino.
Emanuele: «La privatizzazione non è applicabile a strutture di alto valore simbolico»
Professionisti del settore e appassionati si organizzano per dialogare con la politica