Cultura in Italia: sagre della castagna o piazze del Sapere?
SPECIALE MECENATE '90. Sesto contributo dello Speciale sull’innovazione delle politiche culturali in collaborazione con Mecenate ’90. La parola ad Antonella Agnoli, riferimento nazionale per le biblioteche che pone un forte interrogativo, al di là di ogni provocazione. Troppe strutture, troppi eventi non coordinati. “Di quali istituzioni abbiamo bisogno” per uscire “dall’età dell’ignoranza?” In Italia circa una persona su 5, non svolge alcuna attività culturale, anche se semplice e occasionale, cioè nell'ultimo anno non ha né letto un libro o un giornale, né visitato un museo, una mostra, un sito archeologico, né è andato a teatro, al cinema, a un concerto a uno spettacolo sportivo e nemmeno a ballare. Un invito ad una riflessione radicale sulle politiche culturali territoriali per superare la trappola dell’attrazione turistica ad ogni costo, del consenso di breve. Con “gli investimenti” pubblici “rivolti agli eventi si potrebbero fare funzionare meglio le strutture culturali per combattere la povertà educativa che affligge il nostro Paese”, puntando su “strutture presenti sul territorio con la stessa capillarità delle caserme dei vigili del fuoco. diverse da quelle esistenti (..) musei che sappiano innanzitutto aprirsi ai bambini (…) luoghi dove i cittadini possano fare esperienze” invece di ostinarci “a mantenere aperte realtà che non si parlano e non si coordinano (…). Abbiamo bisogno di innovazione, di sperimentazione”