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fondazioni di partecipazione

Una risposta per l’alleanza tra pubblico e società civile: la Fondazione di partecipazione

  • Pubblicato il: 15/01/2018 - 00:01
NORMA(T)TIVA

Il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa riemergere la necessità di un’alleanza tra pubblico e società civile. Le Fondazioni di partecipazione, alla luce anche delle novità offerte dalla Riforma del Terzo Settore, rievocano l’esperienza storica della costruzione delle grandi cattedrali in cui l’intera comunità era chiamata a dare un contributo per la valorizzazione dei territori, secondo  Marco D’Isanto–Dottore Commercialista,Esperto fiscalità del Terzo Settore, Stefano Consiglio–Prof. Ordinario di Organizzazione Aziendale - Università Federico II di Napoli, Agostino Riitano– Manager culturale,  che ci offrono una riflessione in tema “lo strumento può rivelarsi utile per consolidare esperienze di rifunzionalizzazione del patrimonio abbandonato in corso in tante aree del nostro Paese. Senza mitizzarne l’utilizzo”. La forma giuridica è strumento infatti di una strategia e sono diversi i casi nel Paese di Fondazioni  di partecipazione nella gestione di beni pubblici in  forte sofferenza, cadute sulle contrazione delle risorse pubbliche e “ostaggio”  della politica territoriale.

Articolo a cura di: 
Marco D’Isanto, Stefano Consiglio, Agostino Riitano

APPUNTAMENTI SULL'ART BONUS

  • Pubblicato il: 12/05/2017 - 08:55
NOTIZIE IN BREVE

Sabato 20 maggio dalle ore 9.00 alle 12.00 a Mozzecane (Verona) Fondazione Discanto organizza un incontro che approfondirà le principali linee di intervento relative alle nuove forme di gestione miste, pubblico-private, a sostegno dei Beni Culturali e della cultura in generale. Media partner del convegno è Il Giornale delle Fondazioni
 

Articolo a cura di: 
Redazione
Autore/i: 

Il sogno di un’istituzione per fare a meno delle istituzioni. La Fondazione Mario Tommasini

  • Pubblicato il: 13/02/2017 - 20:23
CULTURA E WELFARE

Se la chiave è la mission, la Fondazione Mario Tommasini la eredita da un uomo semplice e speciale, un amministratore pubblico che per anni ha integrato le fasce deboli nella popolazione, cooperato con realtà distanti, lottato per la dignità umana, tagliato le reti di malattia mentale, carcere, disabilità, vecchiaia, infanzia. Col cambio generazionale si frantumano i rapporti di prossimità, un patrimonio di interazioni, avanzano i pregiudizi. “La nostra sfida – dice la figlia Barbara – è ricordare agendo”

Articolo a cura di: 
Amerigo Nutolo
Autore/i: 

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