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Diversità Culturale

«Migration:Cities Project». Quando i musei creano spazi di accoglienza e inclusione

  • Pubblicato il: 15/02/2017 - 10:45
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Migration:Cities | (im)migration and arrival cities” è un progetto promosso dall'International Committee for the Collections and Activities of Museums of Cities (CAMOC), in collaborazione con la Commonwealth Association of Museums (CAM) e con l'International Committee for Regional Museums (ICR). In occasione del workshop di apertura, che si è tenuto ad Atene dal 6 all'8 febbraio, abbiamo posto alcune domande a Marlen Mouliou, co-cordinatrice del progetto insieme a Gegê Leme e Nicole van Dijk, e Chair and General Secretary di CAMOC dal 2010 al 2016. Riflettendo sul rapporto tra musei e migranti, il progetto intende esplorare i modi in cui i musei possono diventare "motori di cittadinanza attiva", offrendo spazi di accoglienza e inclusione. In un momento storico in cui i valori della diversità culturale rischiano di essere seriamente compromessi da un clima generale di diffidenza e ostilità, i musei non possono “restare neutrali” ma devono mettersi in gioco ripensando se stessi per “creare nuove narrazioni capaci di raccontare più punti di vista”

Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

L'importanza della diversità per la definizione delle politiche culturali dei prossimi anni

  • Pubblicato il: 14/02/2016 - 11:50
STUDI E RICERCHE

A dieci anni dalla sua approvazione, l’UNESCO ha pubblicato il primo report globale sulla «Convenzione sulla Protezione e Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali». Ratificata da 141 Paesi in tutto il mondo, la Convenzione rappresenta il principale strumento di indirizzo per la definizione delle politiche culturali, a livello internazionale. Analizzando il lavoro svolto in questi anni, lo studio prova a capire quanto la Convenzione sia stata capace di ispirare cambiamenti positivi nelle politiche e nelle misure culturali implementate dai vari Stati, e quanto invece debba ancora essere fatto

Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

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