L’Audience Development sotto le luci della ribalta
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Il settore culturale sta vivendo una fase di fortissimi scossoni sismici imputabili a fattori esogeni ed endogeni. Al di là dell’inevitabile retorica che accompagna il tema dell’Audience Development (AD) nella crescita di attenzione di operatori culturali e policy makers, anche grazie alla sottolineatura operata dal programma europeo “Creative Europe” (2014-2020)” è opportuno puntualizzare alcuni concetti per evitare il rischio che l’AD possa essere visto come “un feticcio salvifico e politicamente vincente da giocare al ribasso e su puntate sicure; attrezzi moderni per riparazioni obsolete e non più richieste”. Ne parla Luisella Carnelli, che ha offerto questa riflessione all’Osservatorio Culturale del Piemonte.
Articolo a cura di:
Luisella Carnelli, Osservatorio Culturale del Piemonte, Fondazione Fitzcarraldo
Autore/i: