NOTIZIE IN BREVE DAL MONDO DELLE FONDAZIONI
>>> Il Museo Egizio di Torino si aggiudica il Premio Travellers' Choice 2017 di TripAdvisor >>> In Campania ancora pochi fondi per la cultura, secondo una ricerca di Srm e Università della Calabria e promossa da Confindustria Campania e Fondazione Mezzogiorno Tirrenica >>> Nuove opportunità per Novoli, l’ex quartiere Fiat di Firenze, con l’Intercultural Creativity Laboratory della Fondazione Del Bianco >>> In programma all’Università Bocconi il meeting del Global Consortium for the Preservation of Cultural Heritage >>> Il Museo del Novecento di Milano ospita il progetto «Time after Time, Space after Space» della Fondazione Furla >>> Montedellarte, un progetto un evento artistico dell’artista belga Griet Dobbels, in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e con il supporto di C.A.I. (Club Alpino Italiano) per scoprire le alpi biellesi
Il Museo Egizio di Torino si aggiudica il Premio Travellers' Choice 2017 di TripAdvisor
Il Museo Egizio di Torino, che custodisce una delle più importanti collezioni dedicate alla cultura e all’arte dell’Antico Egitto - seconda solo a quella del Cairo - riceve da TripAdvisor il «Travellers' Choice 2017», ottenuto grazie al raggiungimento di quasi 17.000 ottime recensioni scritte da viaggiatori di tutto il mondo e che, in una scala di valori da «pessimo» a «eccellente», scelgono il valore più alto di giudizio, sottolineandone il fascino e il valore dei reperti custoditi all’interno delle sue sale.
Creati nel 2002 e unici nel settore dei viaggi per essere basati su milioni di recensioni e opinioni di viaggiatori in tutto il mondo, i premi Travellers' Choice sono il riconoscimento più ambito che TripAdvisor possa conferire. I vincitori dei premi Travellers' Choice vengono selezionati ogni anno in base al feedback pubblicato da milioni di membri di TripAdvisor.
Il Museo Egizio di Torino, con le sue collezioni che attraversano ben 4.000 anni di storia, è da sempre attento alla condivisione del proprio sapere, incoraggiando numerose attività rivolte al coinvolgimento attivo dei propri visitatori nella scoperta della storia e della civiltà egizia.
Questo riconoscimento non identifica soltanto il Museo Egizio come una delle scelte più popolari, ma anche, e soprattutto, come uno di quei luoghi davvero eccezionali in cui i viaggiatori continuano a tornare portando con sé, di volta in volta, nuove ed incredibili esperienze.
In Campania ancora pochi fondi per la cultura
E’ ciò che emerge dalla ricerca condotta da Srm e Università della Calabria e promossa da Confindustria Campania e Fondazione Mezzogiorno Tirrenica dal titolo «Specializzazione intelligente e patrimonio culturale».
Con 41 beni culturali ogni 100 kmq contro i 37 nel Nord, 22 nel Sud e 47 nel Centro, la Campania è la regione italiana con il maggior numero di musei, monumenti e aree archeologiche. Tuttavia scarseggiano i fondi messi a disposizione per la tutela di questo patrimonio immenso che, per la maggior parte, è di proprietà pubblica e per il quale i soli introiti derivanti dal turismo non sono sufficienti (più del 70% dei beni ha meno di 5mila visitatori all’anno).
La spesa ordinaria che nel 2000 ammontava a 1,2 miliardi, scende a 500 mila euro nel 2008; e quella per investimenti passa da 1,5 del 2000 a 670 milioni nel 2008. Solo nel 2015 si registra una lieve risalita in concomitanza con la chiusura del ciclo di programmazione europea, periodo in cui solitamente si concentra la maggior parte degli investimenti finanziati.
Neppure il contributo dei fondi europei è sufficiente in quanto sono fondi destinati agli investimenti e non alla manutenzione e gestione ordinaria dei beni. E spesso la gestione dei fondi europei non è ottimizzata in quanto buona parte di questi fondi viene utilizzata per rinforzare progetti già realizzati con altri mezzi e la distribuzione non risulta ben distribuita ma concentrata su poche aree ristrette (Napoli e Pompei hanno assorbito il 60% dei finanziamenti; includendo anche Caserta, Giffoni e Ravello si raggiunge il 70% dei finanziamenti totali).
Gli studiosi di Srm e Unical suggeriscono alcune proposte. In primo luogo puntare allo sviluppo delle conoscenze, dell'informazione e della comunicazione, della ricerca. Non destinare risorse solo al monumento o al sito archeologico, ma anche a ciò che rappresenta, alla sua storia, al contesto in cui si inserisce. Allo stesso modo nella gestione, oggi spesso insoddisfacente, più che su un singolo bene estenderla a grappoli di beni: dal singolo bene al contesto.
Inoltre emerge la necessità di una maggiore collaborazione tra i diversi attori coinvolti, quali Beni culturali, Ricerca, Urbanistica, Turismo e le amministrazioni locali in modo da condividere i vari saperi in una logica di sistema che punti a valorizzare non soltanto il singolo monumento, ma l’intera area.
Nuove opportunità per Novoli, l’ex quartiere Fiat di Firenze, con l’Intercultural Creativity Laboratory della Fondazione Del Bianco
La Fondazione Romualdo Del Bianco di Firenze ha dato vita all’ICLAB – Intercultural Creativity Laboratory, situato in viale Guidoni a Novoli.
Un progetto perfettamente in linea con l’obiettivo del sindaco di Firenze, Dario Nardella, contenuto nel piano triennale di investimenti per la riqualificazione dei luoghi della città fuori dal centro: riportare le periferie al centro partendo dalla cultura.
ICLAB, con i suoi 1000 mq di spazio espositivo, offre un ampio panorama di attività il cui filo conduttore è dato da «creatività», «comunicazione» e «interculturalità». Un luogo dedicato a mostre d’arte, incontri tra culture, esposizioni per presentare i prodotti e tradizioni dei territori, manifestazioni culturali, seminari, workshop e sfilate di moda.
La struttura di viale Guidoni è una sede di applicazione pratica di Life Beyond Tourism®, un orientamento oggi insegnato in varie università e istituzioni del mondo, che con il viaggio coinvolge privati, aziende e soggetti pubblici che credono nel loro apporto alla valorizzazione del territorio con le sue eccellenze in ogni ambito.
Diversi gli eventi già ospitati in questa nuova sede, dalle «Mostre internazionali d’arte» in collaborazione con Toscana Cultura e con altre importanti realtà nazionali e internazionali, a un incontro fra artisti di tutto il mondo in occasione di Expo 2015; dal «Florence Youth & Heritage Festival» (con mostre, incontri e dibattiti, incentrati sui temi del dialogo tra culture) alla mostra e cena medievale «Carlo IV: Imperatore dei Quattro Troni e Primo convinto cittadino europeo a 700 anni dalla nascita”, fino a «Costume Colloquium», evento ormai consolidato sul costume e la moda, che richiama esperti e docenti da ogni parte del mondo.
Già durante i lavori di restauro ICLAB è stato utilizzato anche in stretta collaborazione con istituzioni mondiali come Icomos per attività di formazione, accogliendo e coinvolgendo i giovani.
E ancora altre iniziative in arrivo, in particolare quelle di Arkiwine che si articoleranno in dieci eventi a partire dal prossimo mese di ottobre, in collaborazione con l’architetto Petrini.
In programma all’Università Bocconi il meeting del Global Consortium for the Preservation of Cultural Heritage
Il Direttore Generale dell'Unesco, Irina Bokova, terrà il discorso di apertura dell’incontro del Consorzio Globale per la conservazione dei Beni culturali, in programma a Milano presso l’Università Bocconi il 25 e 26 settembre.
Le due giornate affronteranno il tema delle pratiche di conservazione sostenibile all’indomani delle guerre. La distruzione del patrimonio culturale è un sempre più frequente effetto collaterale o intenzionale della guerra, come dimostra la tragica rovina di Palmyra. Attraverso la Dichiarazione di New Haven, il GCPCH si è impegnato a promuovere il trasferimento di conoscenze, programmi di formazione, ricerca e sensibilizzazione tra le istituzioni accademiche di tutto il mondo per affrontare i problemi presentati dalla crescente distruzione del patrimonio culturale a causa di guerre, cattiva gestione o fattori ambientali.
I firmatari della Dichiarazione di New Haven hanno già intrapreso collaborazioni volte a dare un contributo trasformativo alla conservazione del patrimonio culturale attraverso programmi di formazione, importanti iniziative di ricerca e un'efficace azione di sensibilizzazione. Nel corso del loro incontro alla Bocconi, i membri del GCPCH identificheranno specifiche aree di azione e iniziative operative. I rappresentanti di 21 università e istituzioni internazionali a livello mondiale parteciperanno al dibattito, con interventi, tra gli altri, di Jane Thompson (Herculaneum Conservation Project), Markus Hilgert (Near Asian Art Museum, Berlino), Francesca Recchia (ricercatrice indipendente, Kabul), Stefano De Caro (Direttore Iccrom), Stefano Baia Curioni (Università Bocconi) e Stefan Simon (Yale University).
Il Museo del Novecento di Milano ospita il progetto «Time after Time, Space after Space» della Fondazione Furla
E’ il primo capitolo delle Furla Series dell’omonima fondazione, nata a Bologna nel 2008 per volontà di Giovanna Furlanetto, titolare della nota casa di moda.
Il progetto, a cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis, prevede un ciclo di appuntamenti dedicati all’arte performativa a partire da questo mese fino al prossimo maggio. Il programma nasce da un confronto con l’opera di Lucio Fontana, del quale, nel 2018, cadrà il cinquantesimo anniversario della morte. Protagonista del primo appuntamento, dal titolo «To Play the Flute» è l’ottantaduenne coreografa e artista italoamericana Simone Forti, pioniera della danza postmoderna. Nella Sala Fontana sono riproposte quattro performance storiche: «Huddle» e «Censor», entrambe del 1961 (la prima consiste in una pila di corpi umani stretti l’uno all’altro, che ciascun performer scala fino in cima, per poi tornare a farne parte), «Cloths» (1967) e «Sleepwalkers» (1968), quest’ultima eseguita per la prima volta dalla Forti nella Galleria L’Attico di Roma in risposta alle sue frequenti visite allo zoo della città. A seguire altri quattro appuntamenti, a cadenza bimestrale: Alexandra Bachzetsis a novembre, Adelita Husni-Bey a gennaio, Paulina Olowska a marzo e Christian Marclay ad aprile.
www.fondazionefurla.org/
Montedellarte, per scoprire le alpi biellesi.
Mercoledì 27 settembre, presso il Museo del Territorio Biellese, verrà presentato Montedellarte, un evento artistico realizzato il 1 Ottobre sulle Alpi biellesi dall’artista belga Griet Dobbels, in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e con il supporto di C.A.I. (Club Alpino Italiano)
Si tratta di una camminata in cui i partecipanti disegneranno una mappa fisica nel paesaggio camminando lungo una curva di livello, a partire dal Santuario di Oropa di Biella.
Una APP consentirà a dei partecipanti virtuali di seguire la camminata da tutto il mondo tramite i loro smartphone o computer.
Completano il progetto un’ esposizione a Cittadellarte e il libro dell’artista The map is not the territory, in collaborazione con Publishing Viaindustriae.
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