Come dice Domenico Quirico, nell’indifferenza lo jihadismo si è annidato silenzioso nelle città occidentali, attraendo giovani nelle scelte totalitarie. E si sono spalancate le porte dell’inferno per un’Europa in crisi di democrazia che sta ondeggiando verso derive populiste. Come scriviamo da molti numeri, lo scenario cupo, figlio, come noi, di questo tempo sta richiamando le istituzioni cognitive e culturali ad agire un ruolo per la creazione di consapevolezze, nelle comunità, come nei policy makers, oltre alla coscienza di breve termine.  Uno scenario di svolta che impone di rivedere le politiche pubbliche, ma anche quelle private. Nessuno di noi vuole pensare ad una guerra, ma la guerra, asimmetrica e subdola, arriva dentro di noi, cambiando le nostre vite. Senza democrazia non c’è futuro. Alla paura si può, si deve rispondere con la Cultura. Questa è la priorità strategica. Tutta la Redazione unita
 
 
In questo numero
Mentre chiudiamo il numero, oggi Palazzo Madama potrebbe dare il via libera al ddl a firma di Stefano Lepri (PD) per la Riforma del Terzo Settore, approvato dalla Camera ad aprile dello scorso anno e dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato,con un percorso un po’ faticoso. Molte le novità che vedremo a partire dalla definizione del Terzo Settore, molto ampliata rispetto al testo arrivato dalla Camera, novità sul lavoro volontario, sull’impresa sociale, sul servizio civile . Ne parleremo ad aprile.
Proseguono le riflessioni sugli esiti della riforma museale Franceschini (ne parla Ledo Prato), tra luci e ombre, mentre alcuni musei civici, nonostante vincoli e criticità di risorse, riescono a tradurre pienamente i principi ICOM: Ciccio Mannino ci porta il caso del museo di Castelbuono, nel cuore della Sicilia, guidano da una giovane di caratura internazionale che ha scelto, senza immolarsi,  di lavorare per la sua terra, nella sua terra.  Al centro dell’attenzione sempre le Industrie Creative, che impiegano 11,4 milioni di persone nell’Unione Europea, pari al 5,4% della forza lavoro UE, come ci restituisce l’ultimo rapporto Nesta. Ne parliamo con Fabio Renzi, Segretario Generale di Fondazione Symbola, che sta preparando il nuovo rapporto Io sono Cultura, che innoverà la metodologia per rendere più agevole la comparazione europea. Si è aperta la stagione dei bandi che sempre più interessano la sostenibilità dei business dell’imprenditoria giovanile a base creativa e culturale, attraverso la costruzione di competenze con mentorship (Damiano Aliprandi su Cariparo), in sinergia tra più attori territoriali come nel caso della Lombardia (Elena Lombardo ci parla di InnovaCultura, bando che Neve Mazzoleni inquadra nella politica regionale e interregionale), con una consapevolezza crescente delle esternalità positive sociali della Cultura, fuori dai sylos (Vittoria Azzarita ci parla di valutazione deglispillover effects), nel ripensare il welfare  (Francesca Vittori su Culturability), nell’era delle opportunità digitali (proseguono i confronti di Emanuela Gasca). La rigenerazione urbana è un nuovo mantra; mentre sta per inaugurare Base nell’ex Ansaldo a Milano è arrivato il Mare, un centro di produzione artistica che integra l’innovazione sociale, respirando con polmoni internazionali.  Una Milano sempre più attrattiva, nella quale sbarca  il grande artista Michelangelo Pistoletto per sollecitare, con il Forum intergenerazionale e interdisciplinare Rebirth, una spinta al dopo Expo, che renda generativa la Carta di Milano con cantieri di lavoro in alleanza tra arte, scienza e tecnologia.  Sul piano comunitario, l’Europa ha presentato il nuovo piano d’azione la nuova strategica per lo sviluppo della Macroregione Alpina che richiede un cambio di prospettiva nella programmazione e nella coesione  degli interventi (ne parla Andrea Archinà). Questo e molto altro. Buona lettura

Ph Secondo Forum Rebirth La mela reintegrata, Enrico Amici_La Spezia