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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 20/11/2015 - 15:39
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Redazione

Lo studio di architettura  ZENO di Monza vince il primo premio per il restyling del  Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Il concorso internazionale bandito dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) e Fondazione OAT, per la progettazione delle aree di accoglienza, dei servizi accessori e dell'immagine coordinata del MRSN, si è concluso con la selezione dei tre progetti vincitori.

Al concorso hanno partecipato 137 giovani professionisti e che hanno potuto lavorare con la massima libertà di espressione nella definizione degli aspetti architettonici, tecnici, nell’ideazione della grafica, nella scelta dei servizi e della loro collocazione all’interno degli spazi in relazione alle aree espositive.
La procedura di concorso  avvenuta esclusivamente on line ha consentito maggiore visibilità e partecipazione all’estero, ridotto al massimo errori procedurali, agevolato una gestione snella e trasparente di documenti e comunicazioni garantendo l’anonimato dei concorrenti.
La Commissione esaminatrice, composta da professionisti esperti nelle materie oggetto del concorso, è stata scelta dalla Regione Piemonte avvalendosi della collaborazione dell’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri di Torino e dello IED (Istituto Europeo di Design).
Il Concorso ha riconosciuto tre premi per i finalisti, rispettivamente di: 12.200, 7.320 e 4.880 Euro.
Il progetto vincitore è stato presentato dallo studio di architettura lombardo ZENO con la collaborazione di un art director; al secondo posto si è classificato il lavoro di OPPS architettura, un gruppo di giovani professionisti toscani. Il terzo premio è stato assegnato al progetto Murena, realizzato da un team guidato dallo studio milanese Fosbury Architecture.
ZENO è uno studio di architettura che si fonda sulla collaborazione di due giovani architetti, Andrea Zecchetti e Francesco Nobili. Il carattere multi-disciplinare alle differenti scale di progetto è l’elemento cardine della ricerca architettonica dello studio, con particolare attenzione al tema del riuso come interpretazione delle stratificazioni della storia. Ogni progetto diventa l’opportunità di esplorare la relazione tra nuovo ed esistente, cercando di non cristallizzare l’antico e di non consegnare il nuovo all’atemporalità del contemporaneo. Tramite la stretta collaborazione con l’art director Alessandro Vigoni, diverse culture creative ed esperienze professionali convergono e si contaminano in un linguaggio espressivo che va dallo spazio all’identità visiva.
Il museo, ospitato nella storica sede dell'antico Ospedale di San Giovanni Battista di via Giolitti, nel cuore del capoluogo piemontese, è in via di ristrutturazione dopo lo scoppio, due anni fa, di una bombola di gas dell'impianto antincendio, che ha costretto alla chiusura completa della struttura. La Regione ha, a suo tempo, annunciato investimenti per la somma complessiva di circa 3,5 milioni per rilanciare il sito espositivo, dove oltre alla ricchissima collezione di scienze naturali, sono state ospitate per molti anni anche importanti mostre temporanee. Il MRSN è in dirittura di arrivo per entrare nel circuito della Fondazione Torino Musei.
© Francesca Sereno
 
 
La Fondazione Torino Musei si arricchisce tra Arte e Scienza
Quando nel nostro Paese parliamo di patrimonio culturale il pensiero va quasi automaticamente ai beni architettonici e storico-artistici diffusi sul nostro territorio, o ai luoghi che li custodiscono.
A questi dedichiamo discussioni sui possibili sviluppi nella tutela e nella conservazione, nelle strategie per la  valorizzazione e per l’ampliamento del pubblico, negli strumenti per aumentarne attrattività e integrazione con la filiera turistica.
Meno spontaneo, fino ad oggi, è stato tenere all’interno di questo spettro concettuale – e dunque sviluppare una riflessione che li includesse -  i musei scientifici, rimasti negli anni quasi in secondo piano, più spesso collegati all’offerta didattica che a quella culturale tout-court.
Quasi una stortura, se pensiamo a quanto la cultura italiana abbia segnato il metodo scientifico e come alla continuità tra arte e scienza (di cui Leonardo - ma non solo -  rappresenta il simbolo universale) siano legati i momenti più fulgidi della nostra storia.
La buona nuova è che sul piano delle politiche qualcosa sembra finalmente voler rimuovere questa immotivata segregazione. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia della firma del protocollo di intesa tra Mibact e Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, un accordo triennale con lo scopo di favorire progetti di salvaguardia e promozione del patrimonio scientifico, ma anche di integrarlo pienamente nell’operazione di rilancio dell’offerta culturale nazionale.
Insomma, a queste istituzioni viene finalmente riconosciuto un ruolo di prima fila e assegnata una strategia che tiene in considerazione tutto il loro potenziale in termini anche di attrattività turistica.
Un work in progress che a Torino ha già fatto uno scatto in avanti, con l’avvio delle verifiche sulla possibilità di far confluire la gestione del Museo Regionale di Scienze Naturali nella Fondazione Torino Musei. Da un lato un’opportunità di espandere l’offerta dei musei civici includendo questo prezioso tassello all’interno di un sistema strutturato e funzionante, dall’altro, l’occasione per dare ancora maggiore concretezza allo sviluppo del “dialogo” tra arte, scienza e ricerca  nel quale la Fondazione da sempre mostra di credere profondamente; da un lato, ancora, il rilancio di un patrimonio di valore, dall’altro un nuovo tassello per la competitività di un sistema di ispirazione internazionale.
Una nuova scommessa, che siamo pronti a raccogliere. E a vincere.
© Patrizia Asproni
 

 
Ultimi giorni per vedere i migliori talenti di Centro-Periferia
Centro-periferia, il Concorso Internazionale per Giovani Artisti istituito nel 2006 da Federculture con l’obiettivo di far emergere i nuovi talenti under 35 nelle arti visive e dare loro reali opportunità di inserimento nel mondo dell’arte, approda a Venezia con un’esposizione speciale presso Palazzo Flangini. 
La mostra, inaugurata il 30 ottobre e visitabile fino al 22 novembre,  è promossa dal Comune di Matelica, dal Comune di Milano e dalla Provincia Autonoma di Trento, è realizzata in partnership con Valorizzazioni Culturali e in collaborazione con la Fondazione Gervasuti ed è patrocinata dal Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Si tratta di un'antologica dei migliori talenti emersi dal concorso, dei quali vengono esposte opere che spaziano dalla pittura, scultura e fotografia alle installazioni e performance, confluendo spontaneamente intorno a riflessioni comuni sulla storia, sul mito e sul presente.
Gli artisti italiani e stranieri, selezionati dal Comitato Scientifico del progetto, sono: Alessandra Baldoni; Enrico Boccioletti; Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto; Yael Duval (Repubblica Dominicana); Daniele Franzella; Francesco Irnem; Vineta Kaulaca (Lettonia); Ovidiu Leuce (Romania); Isabella Mara; Ekaterina Maximova (Russia); Elisa Nicolaci; Michele Parisi.
In circa dieci anni Centro-Periferia ha selezionato centinaia di giovani artisti provenienti da tutto il mondo e a molti di loro ha permesso di esporre in mostre e sedi istituzionali di prestigio come il Palazzo delle Esposizioni, il MAXXI, le Terme di Diocleziano e il Tempio di Adriano di Roma, Palazzo Ziino a Palermo, l’Istituto Italiano di Cultura a Belgrado, la sede internazionale di Buenos Aires dell’Alma Mater bolognese.
La partecipazione al concorso ha permesso a numerosi artisti di intraprendere un percorso professionale e di affermarsi nel settore.
In questo percorso la mostra di Venezia rappresenta un ulteriore passo in avanti del progetto Centro-Periferia: l’apertura concomitante con la Biennale Arte sarà, infatti, una grande occasione di promozione del lavoro degli artisti, oltre che un’opportunità di scambio e confronto.
© Francesca Sereno
 
 

Expo «svela» i musei di Milano: + 50% tra agosto e ottobre
Grazie allo stimolo dell’evento universale i musei milanesi hanno fatto network presentando un’offerta coerente e attrattiva che conferma l’identità di Milano anche come città d’arte.
Milano. Il nuovo approccio strategico inaugurato dalla rete dei musei della città (civici, privati e statali) per Expo inizia a fa vedere i primi risultati in termini di partnership e crescita del numero di visitatori.
Durante il semestre dell’esposizione universale sono state avviate interessanti collaborazioni tra istituzioni, tra pubblico e privato e tra operatori culturali, nel rispetto dell’indipendenza di gestione e comunicazione delle singole realtà.
Ne sono un esempio progetti trasversali come Il mio amico Museo dedicato ai bambini, l’Abbonamento Musei Lombardia Milano realizzata da Regione Lombardia in collaborazione con il Comune di Milano e l’adesione all’iniziativa ministeriale Domenica al Museo per valorizzazione del patrimonio d’arte cittadino.
Il semestre di Expo ha visto inoltre la nascita di cinque nuovi musei (Armani/Silos, Museo della Pietà Rondanini, Fondazione Prada, Casa del Manzoni, MUDEC Museo delle Culture).
Per adeguarsi al previsto aumento dei visitatori, i musei civici hanno avviato un’intensa attività di adeguamento degli spazi e dei servizi, potenziando la formazione e la sicurezza.
I numeri confermano la tendenza: considerando il numero di ingressi di otto musei civici con biglietteria (Musei del Castello, Museo del Novecento, GAM Galleria d’Arte Moderna, Museo Archeologico, Museo di Storia Naturale, Acquario, Museo del Risorgimento, Palazzo Morando|Museo Costume Moda Immagine) e di sei tra i più importanti musei statali o privati con biglietteria (Museo della Scienza e della Tecnologia, Museo Poldi Pezzoli, Museo del Duomo, Pinacoteca di Brera, Museo Teatro alla Scala, Gallerie d’Italia), c’è un incremento di visitatori pari al 50% rispetto al semestre maggio/ottobre del 2014, con circa mezzo milione di persone in più rispetto all’anno precedente. La curva di crescita dell’affluenza segue in modo parallelo all’andamento dei visitatori del sito di Expo 2015, aumentata in modo esponenziale da agosto a ottobre.
© Francesca Panzarin