Incontro con Fondazione VAF (VAF Stiftung) ad ArteFiera 2014
C’è una giovane arte italiana che piace ai tedeschi. Ne è espressione importante la VI edizione del Premio della Fondazione VAF (Volker Aurora Feierabend) dedicato alle “Posizioni attuali dell’arte italiana” presentata, nell’ambito di ArteFiera 2014, da Lóránd Hegyi (Direttore Generale del Museo d’Arte Moderna di Saint-Etienne), da Peter Weiermair (Curatore, Editore, Autore tra Innsbruck e Francoforte) e da Daniela Ferrari (Curatore della Collezione VAF presso il Mart di Rovereto).
La Fondazione VAF è un’impresa culturale tedesca il cui obiettivo è collezionare, valorizzare, rendere accessibile e promuovere l’arte italiana moderna e contemporanea, dai capolavori del Novecento fino ai più recenti contributi creativi. Lo scambio culturale e artistico fra l’Italia e la Germania – e i paesi di lingua tedesca – è al centro dell’attività della Fondazione, che affida in prestito ai musei tedeschi e italiani le opere della sua ricca e pregiata collezione di arte italiana dei secoli XX e XXI e pubblica testi scientifici su particolari manifestazioni artistiche del Modernismo italiano in edizioni bilingue, tedesco e italiano. L’altissimo valore della collezione VAF è testimoniato dalla collaborazione con il Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto che ospita, dal 2001, un significativo nucleo di circa mille opere in deposito permanente a lungo termine.
Ogni due anni la Fondazione bandisce un Premio per giovani artisti, il cui conferimento è accompagnato da una mostra che viene presentata in Italia e in Germania. Le procedure di selezione degli artisti si svolgono da anni in maniera trasparente e democratica con una prima presentazione di possibili candidati, circa un centinaio, alla quale segue la visita agli atelier degli artisti che hanno superato la prima selezione. Nel corso di alcuni mesi i membri del Consiglio di Amministrazione e il Presidente visionano direttamente i lavori degli artisti e li conoscono personalmente. Alla fine di questa fase preparatoria, le informazioni raccolte vengono valutate insieme criticamente e si arriva alla designazione dei quindici partecipanti e alla definizione della mostra.
La Fondazione dà così vita ad una piattaforma privilegiata di confronto per gli artisti che hanno modo di presentare i loro lavori più recenti. Nella Mostra che fa da cornice al Premio 2014 vengono esposti i lavori di Guglielmo Castelli, Flavio De Marco, Marco Di Giovanni, Rä Di Martino, Zoè Gruni, Jacopo Mazzonelli, Margherita Moscardini, Caterina Nelli, Maria Elisabetta Novello, Giovanni Ozzola, Laurina Paperina, Nicola Samorì, Marco Maria Giuseppe Scifo, Nicola Toffolini, Gianluca Vassallo.
Dal 9 febbraio al 27 aprile 2014 tale Mostra presenterà gli attuali sviluppi della giovane arte italiana nello Schauwerk Sindelfingen (Baden-Württemberg) e successivamente, nell’estate del 2014, nella Stadtgalerie di Kiel (Schleswig-Holstein), rinnovando la collaborazione nata nel 2008. In questa occasione sarà pubblicato un catalogo, in edizione bilingue tedesca e italiana e Il 13 aprile 2014 sempre presso lo Schauwerk Sindelfingen si terrà la conferenza dal titolo “All’italiana–Italian contemporary art in the focus” con relatori Philippe Daverio, Lorand Hegyi e Peter Weiermair.
La Fondazione VAF racchiude una storia straordinaria di passione per l’arte e in particolare per l’arte italiana. Ne è stato ed è protagonista Volker W. Feierabend, di origini tedesche ma residente a Milano. Una figura di grande interesse che, nel racconto di Daniela Ferrari, emerge come personaggio particolare, schivo e un po’ misterioso.
Nato nel 1935 a Berlino, ha vissuto due vite: dagli anni ’60 agli anni ‘80 costruisce una fortuna economica da autentico self-made man come imprenditore nell’import-export di abbigliamento e calzature per il mercato europeo. Viaggiando per lavoro in Italia e si innamora del nostro Paese e decide di trasferirsi a Milano. Inizia così dagli anni ’80 la seconda vita, in cui l’anima del commerciante convive con quella del collezionista d’arte. Insieme con sua moglie Aurora a partire dal 1978 colleziona con metodo. Le sue prime acquisizioni di arte figurativa riguardano grandi nomi come Ernst, Miró, Kandinsky e Chagall.
Vende poi tutto con l’intento di costituire una collezione coerente, che abbia un filo logico e che nel tempo assume la forma definitiva della raccolta della Fondazione VAF. Decide così di concentrarsi sull’arte moderna italiana, ponendo inizialmente l’interesse sulla prima metà del XX secolo. L’idea è creare una raccolta di arte italiana con capolavori del primo Novecento, ma con il tempo estende gradualmente i limiti cronologici per arrivare all’arte contemporanea.
Sviluppa in modo originale l’intuizione di un “collezionismo sinergico” con le istituzioni museali. E quindi declina il suo collezionismo in funzione delle possibilità d’integrare le raccolte di musei con i quali entra in contatto e avvia un rapporto di collaborazione, acquistando opere che mancano nelle raccolte d’arte delle strutture con cui collabora.
Oggi la collezione vanta più di 2mila opere ed è rappresentata da circa 350 artisti diversi e superando il bilateralismo Italia-Germania, con l’obiettivo di coinvolgere in maniera mirata altre città in altri paesi europei, la Fondazione ha avviato contatti con sedi espositive di altre nazioni europee ed una cooperazione on il Musée d’Art Moderne di Saint Etienne in Francia.