Hudson City. Trasformare una sconfitta in una grande avventura urbana
New York. La skyline della grande mela si rinnova. Prende il via a settembre il più ampio progetto di edilizia privata a New York dalla piena depressione degli anni Trenta, quando venne costruito il Rockefeller Center e aperto il MOMA. Dove? In un'isola come Manhattan, con enormi aree verdi salvate dalla politica ambientalista, si può costruire solo in altezza, demolendo edifici preesistenti: nel West side, a Midtown, sulle rive dell'Hudson in quella che i media hanno battezzato come «la frontiera finale» della città, verranno trasformati 60 blocchi, tra la 28esima e la 33esima, di un quartiere di archeologia industriale, caro alla cinematografia.
Era questa la zona in cui dieci anni fa, quando Ny concorreva con Londra per le Olimpiadi, avrebbe dovuto sorgere il villaggio olimpico. All'indomani della sconfitta, commentata dal sindaco come un'opportunità per investire «nel cambiare la città, per renderla ancor più bella e viviibile», è stato varato un nuovo progetto: l'Hudson Yard.
Magazzini e appartamenti fatiscenti, strade dissestate e strip club, in un'area di 2 milioni e 400mila mq, lasceranno il posto a sedici grattacieli con 20mila appartamenti, di cui una parte low cost. Il primo, una torre di 46 piani, del costo di 1 miliardo e 300milioni di dollari, concepita dall'architetto Bill Pedersen (la cui società -Kohn Pedersen Fox associates- ha costruito alcuni dei più grandi grattacieli del mondo in estremo Oriente) sarà inaugurato a gennaio 2015. Tre le principali realizzazioni: una piattaforma coprirà i binari a Hudson Yards e consentirà lo sviluppo dell'area sovrastante; il «Culture Shed», a cinque piani, dell'architetto Elisabeth Diller, ospiterà mostre e concerti; l'Hudson Boulevard avrà un grande parco che parte dalla 40esima. E poi il prolungamento della linea 7 della metropolitana, nuovi hotel, scuole, un centro commerciale.Grande slancio per l'economia della metropoli, con posti di lavoro garantiti da Stephen Ross, il principale imprenditore che finanzia il progetto, che ha già costruito il Time Warner Village, ed è proprietario dei Miami Dolphins.
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