Divorzio nella fotografia. Alinari e Sole 24 Ore
Compie 160 anni la Fratelli Alinari. Fondata a Firenze nel 1852 da tre Fratelli, Leopoldo, Romualdo e Giuseppe, nel suo statuto indicava «noi metteremo le opere di arte italiana su un pezzo di carta e le faremo viaggiare nel mondo». Partiti da Firenze, si sono estesi all'Italia e poi all'Europa, creando un impero con decine di fotografi, che operavano con le linee guida della casa, con uno stile inconfondibile e firmavano Alinari. La storia dell'arte dell'Ottocento prende forma senza viaggi, sugli archivi dei Fratelli e come scrisse Andre Malreaux nel suo Museo immaginario, «se gli Alinari avessero fotografato in altro modo sarebbe diversa».
Claudio de Polo Saibanti la guida dal 1983. Oggi ha un patrimonio, che qualche anno fa era tra gli appetiti del Getty Museum, che conta oltre cinque milioni e mezzo di fotografie tra Otto e Novecento ed è riconosciuto come uno dei principali archivi internazionali. Ne gestisce e ne rappresenta altri, tra i quali quelli del Touring Club Italiano, Ansa e Istituto Luce.
Ma i patrimoni culturali, lezione quotidiana del nostro Paese, non sono semplici da valorizzare.
Viene messa in liquidazione volontaria in questi giorni Alinari 24 Ore (Gruppo Sole 24 Ore 55%, Fratelli Alinari 45%), nata cinque anni fa dalla joint venture con l'omonimo gruppo per sviluppare sinergie e valorizzare l'archivio, ma come si legge da una nota congiunta «i risultati economici registrati dalla società hanno indotto i soci ad avviare di comune accordo la procedura». Ma brand, archivio e immobili sono in mano alla Fratelli Alinari, che continua l'attività e gestisce il MNAF, il Museo nazionale Alinari della fotografia, attraverso la fondazione dedicata.
Il Commendator De Polo ha avviato un grande progetto, «Europeana», con 20 partner nel mondo, «che farà viaggiare on line 500mila foto, di cui 120mila Alinari. Ed è in corso ad Arles la mostra ‘ Alinari e la sintassi del mondo. Un omaggio a Italo Calvino’ che arriverà a fine anno a Firenze»
Dopo il divorzio la vita prosegue, ma cosa ne sarà dei venti dipendenti di Alinari 24?
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