fUNDER35: le Fondazioni di origine bancaria in campo per la cultura giovanile, innovano la modalità di intervento
«Se mettiamo insieme lo spettacolo di queste Olimpiadi con i dati della disoccupazione giovanile ci accorgiamo che la nostra società ama la gioventù e non i giovani… Apprezza sempre più i valori associati al wellness… E’ il paradosso di una società stolta, di un mondo adulto che vorrebbe restare giovane e dei giovani che non riescono a diventare adulti… Tutto ciò fa perdere all’economia e alle istituzioni quell’energia vitale e morale che proviene dai giovani. Non è semplice uscire da questa trappola epocale e collettiva, ma dobbiamo vederla e rifletterci a più livelli» considera l’economista civile Luigino Bruni.
E dalla riflessione sui giovani compiuta dalla Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri, l’associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio italiane, nasce un progetto a carattere sperimentale «fUNDER35» che propone un cambio di prospettiva per favorire l’imprenditorialità non profit nel settore della cultura dei giovani.
Sono più di 250mila gli iscritti alle facoltà umanistiche in Italia che pensano a un futuro nel mondo della cultura, che non può che essere precario o imprenditoriale. Ne escono con grande volontà, ma spesso senza competenze manageriali. La maggior parte delle organizzazioni che operano in questo campo sono fragili, hanno una vita e una sopravvivenza «accidentale» su isolati contributi e oggi sono agonizzanti per la carenza di risorse pubbliche e private. Attraversano fasi di torpore, si rianimano in presenza di nuovi supporti, hanno rapporti rari con le amministrazioni pubbliche. Sono spesso legate al ciclo di vita di singoli progetti, terminati i quali le persone coinvolte si ritrovano senza prospettive.
«fUNDER35» non si limita a erogare risorse: crea un percorso per selezionare e accompagnare le migliori imprese giovanili per renderle sostenibili e farle uscire dall’estemporaneità. Sceglie i migliori soggetti con presenza prevalente di giovani (2/3 degli organi amministrativi e la maggioranza del personale) per un percorso biennale o triennale di maturazione assistito da esperti, finalizzato non solo alla produzione culturale (25%), ma prevalentemente destinato allo sviluppo manageriale, al mercato potenziale, alla comunicazione, allo sviluppo di reti locali, nazionali e internazionali, stimolando le imprese. Ovvero a porsi domande su cosa fanno, ma soprattutto su come lo fanno.
Una matrice d’intervento vicina alla filosofia della «venture philantrophy».
«Dobbiamo essere capaci di elevare la qualità progettuale e gestionale delle imprese culturali – dice Marco Cammelli, Presidente della Commissione cultura dell’Acri – elaborando strumenti specifici e adeguati - facilitazione all'avvio dell'impresa, formazione di operatori e di professionalità innovative».
Il bando, che verrà ripetuto per tre anni, scade il 28 settembre. Per il 2012 mette a disposizione 900mila euro per imprese non profit, operanti da almeno due anni nell’ambito della produzione artistica e creativa e dei servizi di supporto alla valorizzazione, tutela, protezione e circolazione dei beni culturali, con particolare attenzione ai nuovi media.
Il responsabile dell’iniziativa è Andrea Rebaglio, Vice direttore del settore cultura di Fondazione Cariplo (02 6239504, lunedì e mercoledì 9.00-13.00 funder35@fondazionecariplo.it), ed opera con un gruppo di referaggio di tre esperti indipendenti, mentor dei progetti. Stimolato dalle esperienze della Fondazione Cariplo, capofila del progetto, «fUNDER35» ha aggregato in piattaforma altre dieci fondazioni di origine bancaria: Banco di Sardegna, Cariparma, Cassa dei Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio della Spezia, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Modena, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, CRT di Torino, Monte di Bologna e Ravenna. Gli interventi sono riservati ai territori elettivi delle Fondazioni, senza un disegno predeterminato di ipotesi di distribuzione.
Una modalità di intervento in rete per la ricerca e la sperimentazione di soluzioni innovative che le fondazioni di origine bancaria stanno adottando in modo crescente per far fronte allo scenario di contrazione delle risorse, pubbliche e private.
«E’ già avvenuto in passato per emergenze come quella della casa a canone calmierato, che ha portato allo sviluppo dell’housing sociale in Italia; o per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, o ancora per l’integrazione dei bambini italiani e stranieri. Se questa idea funzionerà raggiungeremo due obiettivi: dare speranza alle giovani generazioni impegnate in ambito culturale, che oggi guardano al futuro con apprensione e sconforto e, al contempo, contribuire al rilancio dell’economia del nostro paese ripartendo da quel patrimonio ancora oggi sottoutilizzato e che tendiamo ancora a vedere come un costo invece che una risorsa» commenta il Presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, Giuseppe Guzzetti.
«Abbiamo il dovere di dare fiducia e concrete opportunità. fUNDER35 è l’inizio di un cammino».
Una forma d’intervento che può essere estesa ad altre realtà e altri settori.
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