La voix libérée
Autore/i:
Rubrica:
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di:
Cristina Casoli
Poésia sonora al Palais de Tokyo. Vernissage il 21 marzo 2019 – Giornata mondiale della poesia. Arriva la collezione Bonotto in una mostra curata da Eric Mangion e Patrizio Peterlini “La poesia fonetica e poi sonora ha sempre rappresentato nel XX secolo un atto di emancipazione. A rischio d’abbandonare a volte la semantica, le avanguardie ne hanno fatto la punta di diamante della loro lotta contro i sistemi, le credenze e i dogmi. Cosa rimane oggi di queste lotte eroiche?” Peterlini, direttore della Fondazione Bonotto, ci offre qualche anticipazione.
La poesia fonetica e poi sonora ha rappresentato nel XX secolo un atto di emancipazione.
A rischio d’abbandonare a volte la semantica, le avanguardie ne hanno fatto la punta di diamante della loro lotta contro i sistemi, le credenze e i dogmi. E’ in corso di preparazione una grande mostra al Palais de Tokyo con opere della collezione senza eguali di poesia visiva e fluxus della Fondazione Bonotto, realtà nata dalla famiglia imprenditoriale del settore tessile d’eccellenza.
Ne parliamo con il direttore, Patrizio Peterlini.
La poesia sonora, propriamente detta, nasce a fine degli anni Cinquanta dall’incontro delle sperimentazioni fonetiche con le tecnologie magnetofoniche. A Parigi era attivi gli artisti appartenenti al movimento Lettrista come Altagor e Arthur Petronio. Cosa rimane oggi?
Delle lotte eroiche. Dei miti e delle leggende.
I tempi sono cambiati, così i combattenti. Le utopie non hanno più lo stesso aspetto. Le nuove tecnologie hanno invaso oggi lo spazio del linguaggio, in meglio o in peggio.
In peggio imponendo una razionalizzazione digitale delle parole e dei suoni. L'inglese di Shakespeare diventa quello di Wall Street.
In meglio offrendo al linguaggio delle fonti e degli strumenti infiniti. A partire dagli anni Cinquanta, i progressi tecnologici hanno così permesso alla poesia fonetica di diventare sonora. Ma ci si perde tra l'utilizzo di questi strumenti come dei semplici vettori, l'assenza della poesia dietro a dei procedimenti tecnici o, peggio ancora, il fascino del loro potere ( culturale ).
Ci si perde nel mare delle opportunità tecnologiche? Si perde il valore della parola?
Si, anche perchè l'oralità ha fatto un grande ritorno nell'arte in questi ultimi anni, a volte nella confusione e nell'uso inopportuno della parola.
Ma la poesia sonora evolve con i suoi tempi.
Cosa propone l'esposizione La voix libérée - Poésie sonore?
Senza nostalgia, proponiamo un percorso tra le voci del passato e quelle del presente, immergendoci in modo diretto e immersivo tra questi artisti che utilizzano ancora le parole e i suoni come esercizio di libertà.
La poesia permette ancora di mettere l'uomo al centro della vita e dell'arte.
In che modo restare umani quando il mondo si moltiplica?
Come affermare la propria singolarità?
Com’è concepita la mostra?
Tutte le opere sonore degli artisti storici provengono dalla Collezione Luigi Bonotto: www.fondazionebonotto.org/en/collection/. Il lavoro è frutto di una ricerca che si è sviluppata nel corso di un anno. La mostra è voluta come un dispositivo che attraversa la poesia sonora, in modo non esaustivo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli sviluppi contemporanei.
Volontariamente trans-storico e internazionale con più di venti paesi dei cinque continenti presentati, questa esposizione si offre come un punto di ascolto, un trasmettitore che produce una frequenza che si diffonde all'esterno delle mura del Palais de Tokyo.
Storia e contemporaneità. Quale eredità?
La mostra, attraverso il lavoro dei poeti contemporanei e il continuo confronto con i loro predecessori, intende indagare quale potere di scuotere abbia oggi la Poesia Sonora. Che corpo ha sollecitato ieri. Quale mobilita oggi. Nel susseguirsi delle liberazioni individuali e collettive, cosa mette in parola, in voce, in gesto, in genere e in sesso Cosa mette in forma nello spazio e nella scena, nei suoni e nelle immagini. E si domanda quali sono gli usi e le aspettative del pubblico.
Una giornata di performance sarà organizzata al Palais de Tokyo il 27 Aprile 2019 con la partecipazione di sei dei più dinamici poeti contemporanei sulla scena internazionale: Tomomi Adachi (J), Zuzana Husárová (SK), Giovanni Fontana (I), Katalin Ladik (H), Violaine Lochu (F), Joerg Piringer (A).
Questa mostra propone quindi una riflessione su forme estetiche consolidate, i loro contenuti, il loro significato in relazione alla cultura dell’oggi, nei mass media e nella società della comunicazone.
Palais de Tokyo e oltre
Sono coinvolti un insieme di luoghi, di radio o di riviste che programmeranno durante la primavera 2019 degli avvenimenti o delle pubblicazioni sulla poesia sonora: la Fondation d’Entreprise Ricard, la Maison de la Poesie, France culture, Radio DUUU, Vizir Radio, Les écritures bougées (Paris), Babel Heureuse (Toulose), Montévideo et Radio Grenouille (Marseille), la Villa Arso (Nice), Beton7 Art Radio (Atene), Metadeftero Radio (Atene).
Come sarà possibile consultare il materiale, anche in seguito?
Per l'occasione verrà prodotto un catalogo sotto forma di APP contenente tutti gli audio presentati nella mostra. Il pubblico potrà scaricarlo gratuitamente sul posto (versione IOS e Android) e sarà inoltre disponibile su Play Store e Apple Store fuori dal Palais de Tokyo.
http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/un'impresa-ad-arte
Approfondimenti
In mostra audio di (lista non definitiva)
Tomomi Adachi, Arcand Pierre André, Atlanta Poets Group, Martin Bakero, Gary Barwin, Caroline Bergvall, Jaap Blonk, Luis Bravo, Anne-James Chaton, Henri Chopin, Carlfiredrich Claus, Bob Cobbing, Felipe Cussen, Augusto De Campos, Paul De Vree, François Dufrêne, Eduard Escoffet, Robert Filliou, Giovanni Fontana, The Four Horsemen, Steven J. Fowler, Jérôme Game, Ilse Garnier, Pierre Garnier, John Giorno, Klaus Groh, Brion Gysin, Sten Hanson, Ian Hatcher, Bernard Heidsieck, Dick Higgins, Ake Hodell, Zuzana Husárová, Isidore Isou, Juan Angel Italiano, Ernst Jandl, Maja Jantar, Bengt Emil Johnson, Eugenji Kharitonov, Ilse Kilic, Ferdinand Kriwet, Nobuo Kubota, Katalin Ladik, Anne Le Troter, Franck Leibovici, Weronika M. Lewandowska, Violaine Lochu, Arrigo Lora Totino, Ghérasim Luca, Jackson MacLow, Kgafela oa Magogodi, Michèle Métail, Enzo Minarelli, Franz Mon, Maurizio Nannucci, Seiichi Niikuni, Ladislav Novak, Onophon, Clemente Padin, Arthur Peteronio, Anat Pick, Decio Pignatari, Jörg Piringer, Mimmo Rotella, Gerhard Rühm, Rike Scheffler, Carolee Schneemann, Adriano Spatola, Amanda Stewart, Demetrio Stratos, Kinga Toth, Jaromir Typlt, Louise Vanardois, Nathan Walker, Emmett Williams, Gil J. Wolman, Misako Yarita.
La poesia fonetica e poi sonora ha rappresentato nel XX secolo un atto di emancipazione.
A rischio d’abbandonare a volte la semantica, le avanguardie ne hanno fatto la punta di diamante della loro lotta contro i sistemi, le credenze e i dogmi. E’ in corso di preparazione una grande mostra al Palais de Tokyo con opere della collezione senza eguali di poesia visiva e fluxus della Fondazione Bonotto, realtà nata dalla famiglia imprenditoriale del settore tessile d’eccellenza.
Ne parliamo con il direttore, Patrizio Peterlini.
La poesia sonora, propriamente detta, nasce a fine degli anni Cinquanta dall’incontro delle sperimentazioni fonetiche con le tecnologie magnetofoniche. A Parigi era attivi gli artisti appartenenti al movimento Lettrista come Altagor e Arthur Petronio. Cosa rimane oggi?
Delle lotte eroiche. Dei miti e delle leggende.
I tempi sono cambiati, così i combattenti. Le utopie non hanno più lo stesso aspetto. Le nuove tecnologie hanno invaso oggi lo spazio del linguaggio, in meglio o in peggio.
In peggio imponendo una razionalizzazione digitale delle parole e dei suoni. L'inglese di Shakespeare diventa quello di Wall Street.
In meglio offrendo al linguaggio delle fonti e degli strumenti infiniti. A partire dagli anni Cinquanta, i progressi tecnologici hanno così permesso alla poesia fonetica di diventare sonora. Ma ci si perde tra l'utilizzo di questi strumenti come dei semplici vettori, l'assenza della poesia dietro a dei procedimenti tecnici o, peggio ancora, il fascino del loro potere ( culturale ).
Ci si perde nel mare delle opportunità tecnologiche? Si perde il valore della parola?
Si, anche perchè l'oralità ha fatto un grande ritorno nell'arte in questi ultimi anni, a volte nella confusione e nell'uso inopportuno della parola.
Ma la poesia sonora evolve con i suoi tempi.
Cosa propone l'esposizione La voix libérée - Poésie sonore?
Senza nostalgia, proponiamo un percorso tra le voci del passato e quelle del presente, immergendoci in modo diretto e immersivo tra questi artisti che utilizzano ancora le parole e i suoni come esercizio di libertà.
La poesia permette ancora di mettere l'uomo al centro della vita e dell'arte.
In che modo restare umani quando il mondo si moltiplica?
Come affermare la propria singolarità?
Com’è concepita la mostra?
Tutte le opere sonore degli artisti storici provengono dalla Collezione Luigi Bonotto: www.fondazionebonotto.org/en/collection/. Il lavoro è frutto di una ricerca che si è sviluppata nel corso di un anno. La mostra è voluta come un dispositivo che attraversa la poesia sonora, in modo non esaustivo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli sviluppi contemporanei.
Volontariamente trans-storico e internazionale con più di venti paesi dei cinque continenti presentati, questa esposizione si offre come un punto di ascolto, un trasmettitore che produce una frequenza che si diffonde all'esterno delle mura del Palais de Tokyo.
Storia e contemporaneità. Quale eredità?
La mostra, attraverso il lavoro dei poeti contemporanei e il continuo confronto con i loro predecessori, intende indagare quale potere di scuotere abbia oggi la Poesia Sonora. Che corpo ha sollecitato ieri. Quale mobilita oggi. Nel susseguirsi delle liberazioni individuali e collettive, cosa mette in parola, in voce, in gesto, in genere e in sesso Cosa mette in forma nello spazio e nella scena, nei suoni e nelle immagini. E si domanda quali sono gli usi e le aspettative del pubblico.
Una giornata di performance sarà organizzata al Palais de Tokyo il 27 Aprile 2019 con la partecipazione di sei dei più dinamici poeti contemporanei sulla scena internazionale: Tomomi Adachi (J), Zuzana Husárová (SK), Giovanni Fontana (I), Katalin Ladik (H), Violaine Lochu (F), Joerg Piringer (A).
Questa mostra propone quindi una riflessione su forme estetiche consolidate, i loro contenuti, il loro significato in relazione alla cultura dell’oggi, nei mass media e nella società della comunicazone.
Palais de Tokyo e oltre
Sono coinvolti un insieme di luoghi, di radio o di riviste che programmeranno durante la primavera 2019 degli avvenimenti o delle pubblicazioni sulla poesia sonora: la Fondation d’Entreprise Ricard, la Maison de la Poesie, France culture, Radio DUUU, Vizir Radio, Les écritures bougées (Paris), Babel Heureuse (Toulose), Montévideo et Radio Grenouille (Marseille), la Villa Arso (Nice), Beton7 Art Radio (Atene), Metadeftero Radio (Atene).
Come sarà possibile consultare il materiale, anche in seguito?
Per l'occasione verrà prodotto un catalogo sotto forma di APP contenente tutti gli audio presentati nella mostra. Il pubblico potrà scaricarlo gratuitamente sul posto (versione IOS e Android) e sarà inoltre disponibile su Play Store e Apple Store fuori dal Palais de Tokyo.
http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/un'impresa-ad-arte
Approfondimenti
In mostra audio di (lista non definitiva)
Tomomi Adachi, Arcand Pierre André, Atlanta Poets Group, Martin Bakero, Gary Barwin, Caroline Bergvall, Jaap Blonk, Luis Bravo, Anne-James Chaton, Henri Chopin, Carlfiredrich Claus, Bob Cobbing, Felipe Cussen, Augusto De Campos, Paul De Vree, François Dufrêne, Eduard Escoffet, Robert Filliou, Giovanni Fontana, The Four Horsemen, Steven J. Fowler, Jérôme Game, Ilse Garnier, Pierre Garnier, John Giorno, Klaus Groh, Brion Gysin, Sten Hanson, Ian Hatcher, Bernard Heidsieck, Dick Higgins, Ake Hodell, Zuzana Husárová, Isidore Isou, Juan Angel Italiano, Ernst Jandl, Maja Jantar, Bengt Emil Johnson, Eugenji Kharitonov, Ilse Kilic, Ferdinand Kriwet, Nobuo Kubota, Katalin Ladik, Anne Le Troter, Franck Leibovici, Weronika M. Lewandowska, Violaine Lochu, Arrigo Lora Totino, Ghérasim Luca, Jackson MacLow, Kgafela oa Magogodi, Michèle Métail, Enzo Minarelli, Franz Mon, Maurizio Nannucci, Seiichi Niikuni, Ladislav Novak, Onophon, Clemente Padin, Arthur Peteronio, Anat Pick, Decio Pignatari, Jörg Piringer, Mimmo Rotella, Gerhard Rühm, Rike Scheffler, Carolee Schneemann, Adriano Spatola, Amanda Stewart, Demetrio Stratos, Kinga Toth, Jaromir Typlt, Louise Vanardois, Nathan Walker, Emmett Williams, Gil J. Wolman, Misako Yarita.