Fo.To. La città come spazio espositivo collettivo
Un nuovo progetto di rete che permea Torino, grazie alla Fondazione FICO-MEF, la realtà che nasce per la valorizzazione dell’opera dell’omonimo artista e sceglie come luogo di ricerca e condivisione l’area periferica di Barriera, dove ha sede in un edificio post industriale. Guidata da Andrea Busto, lancia Fo.To – Fotografi a Torino, una kermesse dedicata alla fotografia, inaugurata il 3 maggio, con un programma di mostre, eventi, workshop realizzato da 81 sedi in rete per 3 mesi. Sabato 12 maggio Fo.To si gemella con il Salone del Libro e in contemporanea con la Notte Bianca del Libro propone la Notte Bianca della Fotografia, con tutti le sedi espositive aperte al pubblico dalle ore 19 alle 24.
Fo.To prende ufficialmente il via il 3 maggio con una conferenza stampa ospitata al MEF alla presenza dell'Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon e di Giancarlo Banchieri, Presidente di Confesercenti.
Torino si trasforma, fino al 29 luglio, in un grande spazio espositivo collettivo per celebrare l'ottava arte: la Fotografia. Un centinaio di esposizioni in 81 spazi, tra musei pubblici e privati, gallerie d'arte, fondazioni, associazioni ed enti no-profit, istituti d'arte e di design, dal centro alla periferia. Fo.To 2018: un progetto pilota che intende diventare un appuntamento annuale a partire dal 2019.
«L’idea di realizzare un evento tanto articolato e mobile è stata accolta con un entusiasmo straordinario – spiega Andrea Busto, direttore del MEF, che ha concepito la manifestazione. Siamo partiti quasi un anno fa e le adesioni si sono susseguite incessantemente. Non solo: tutti i partecipanti hanno contribuito con suggerimenti, proposte di eventi collaterali, workshop… dando vita a un programma variegato e confermandoci di aver avuto un’intuizione giusta: Torino davvero desiderava una kermesse come questa».
Qual è la novità di questo primo appuntamento?
Fo.To è un “treno in corsa”: l’iniziativa mette in rete mostre indipendenti per temi, orari e realizzazioni; molte inaugurano stasera, alcune alla presenza dell’artista, altre sono già aperte, altri opening avverranno prossimamente. Il format libero ha dato vita a un appuntamento dai toni fortemente internazionali, potendo contare su numerose presenze straniere, per lo più dall’Europa (Albania, Cecoslovacchia, Croazia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna), ma anche dal Medio Oriente (Afghanistan, Palestina) e dagli Stati Uniti. Nomi dell'avanguardia internazionale si affiancano a importanti fotografi italiani del Novecento ad artisti più giovani, fino a personalità che usano la fotografia con particolari tecniche di montaggio o che esplorano la commistione fra il linguaggio fotografico, cinema, performance e installazione.
Sul canale YouTube della manifestazione - https://goo.gl/WNyktD - alcuni di loro raccontano in un breve video il proprio progetto o le proprie considerazioni sulla fotografia. Anche questo canale è concepito come un “work in progress”: ai primi video on line ne seguiranno altri in un aggiornamento continuo.
Numerosi gli eventi che si susseguiranno nell’arco dei 3 mesi tra incontri tematici, workshop sulle tecniche di fotografia e presentazioni di libri.
Uno in particolare coinvolge tutti gli spazi: sabato 12 maggio Fo.To si gemella con il Salone del Libro e in contemporanea con la Notte Bianca del Libro propone la Notte Bianca della Fotografia, con tutti le sedi espositive aperte al pubblico dalle ore 19 alle 24.
Come seguire la kermesse e capire cosa sta accadendo in città?
Il modo più semplice è consultare il sito www.fotografi-a-torino.it. Sulla mappa interattiva è possibile visualizzare in modo facile e veloce sede, date e orari di ogni mostra. Per ognuna viene fornita un’immagine e un abstract.
Per muoversi più facilmente nella rete di proposte e guidare i visitatori in un viaggio selettivo appassionante, la manifestazione mette in evidenza 10 percorsi tematici che legano argomenti comuni, che si intrecciano e a volte si sovrappongono:
- Architettura e Paesaggio, dove il nostro ambiente è al centro dell’obiettivo
- Astrazione, uno tra i generi più complessi, ideale per liberare la creatività e l’espressività
- Fotografia storica, che attinge da straordinari patrimoni
- Grandi Maestri, che raccoglie i nomi più conosciuti dal pubblico
- Identità e Territorio, che celebra i temi della cultura, della migrazione, delle città
- Mixed Media, non solo foto ma anche video e installazioni
- Moda e Costume, che esalta il connubio tra moda, fotografia e vita
- Reportage, per raccontare il vissuto
- Still life, ovvero la raffigurazione di oggetti inanimati attraverso una specifica tecnica
- Universo femminile, che mette la donna in primo piano.
- Concorsi e Progetti speciali.
Fo.To, infine, ha collaborato anche con Istituti di Formazione.
Con lo IED verrà realizzato un percorso di documentazione fotografica dell’intera rassegna a opera degli allievi del primo e secondo anno del corso di Fotografia. Mentre l’Istituto di Istruzione Superiore Bodoni Paravia ospiterà nei propri spazi alcuni scatti realizzati dagli studenti e produrrà un tabloid consultabile online espressamene creato per la manifestazione.
Nell’ambito dei progetti speciali di Fo.To, troviamo all’Housing Giulia, nel Distretto Sociale Barolo, una delle cittadelle della solidarietà torinesi - laboratorio di crescita collettiva attraverso il co-abitare, nel quale convivono persone dai diversi percorsi -, Odissee fiorite è un progetto sull'incontro tra l’artista, Tiziana Menegazzo e le donne straniere presenti a Torino, dove straniere comprende sia chi vi si è rifugiata, sia chi a Torino ci vive ormai da anni per scelte personali, sia chi ci è appena arrivata per studiarci, non solo da paesi lontani, ma anche da altre regioni italiane. Un progetto di ascolto di “30 donne straniere a Torino. 30 storie in 90 fotografie per raccontare di sé attraverso 3 oggetti personali: la memoria, il presente, il futuro”, con il quale l’artista mette in evidenza la capacità delle donne di fare casa ovunque siano e da dovunque vengano, a prescindere dalle loro odissee personali; come esse riescano, partendo dagli oggetti della vita quotidiana, a trasformare la nostalgia in desiderio di futuro, da realizzarsi nella cura di tutti giorni, nutrito di speranza e tenacia. Una casa reale e metaforica allo stesso tempo, capace di trasformare il proprio vissuto personale, da odissea a una fioritura, intessuta di condivisione e di una propensione, specificatamente di genere, verso il dialogo. La sintesi del progetto porta alla riflessione su quanto la presenza di donne straniere determini un fervore culturale potentissimo e quanto la pluralità sia naturale e necessaria.