Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Venezia, l'architetto è meno star

  • Pubblicato il: 04/05/2012 - 12:37
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Lidia Panzeri
David Chipperfield

Roma. Presentata, oggi, alla Facoltà di Architettura dell'Università «La Sapienza» di Roma, la 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, «Common Ground», in programma dal 29 agosto al 25 novembre ai Giardini di Castello e all’Arsenale.
58 i progetti realizzati da architetti, fotografi, artisti, critici e studiosi, per un totale di 103 nomi, tra i quali figurano presenze di grande prestigio come Norman Foster, Peter Eisenman, Rem Koolhaas, Zaha Hadid e gli italiani Renzo Piano e Cino Zucchi. Tutti invitati, dal direttore della mostra, David Chipperfield, a spogliarsi della loro etichetta di archistar per una riflessione comune che favorisca una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti, riuniti in una storia comune, in ambizioni comuni, in contesti e ideali collettivi.

«L’architettura è per noi l’arte dell’organizzazione dello spazio che condividiamo,ribadisce, in piena concordia di intenti, il presidente della Biennale, Paolo Baratta, e l’espressione Common Ground a questo concetto direttamente ci riconduce. L’architettura è lo strumento per realizzare quella res publica che è luogo dei singoli che appartiene a tutti, essa è l’Artemide che metamorfizza la proprietà privata in bene pubblico.
Il tempo presente e le vicende che hanno interessato l’economia mondiale negli ultimi anni a loro volta suggeriscono ripensamenti e riconsiderazioni. Basta citare l’arresto di numerosi progetti di dimensioni faraoniche annunciati negli anni passati e la perdita di momento dell’architettura come strumento di enfatizzazione, attraverso la tecnologia, delle conquiste e delle vittorie del committente. Forse è anche venuta meno la tendenza ad affidarsi agli architetti come demiurghi in pura chiave rappresentativa, rispetto a situazioni e realtà civili e urbane che, però, nel frattempo si sviluppano in modo contraddittorio
».
Alla manifestazione hanno aderito 55 nazioni tra cui cinque nuove presenze: Angola, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Perù e Turchia.
Fair play di Paolo Baratta circa la mancata nomina del direttore del Padiglione Italia. «Il nome sarà comunicato a breve, annuncia, scelto tra i dieci architetti a cui il ministro Lorenzo Ornaghi aveva chiesto di presentare un progetto».
Il budget è quello delle precedenti manifestazioni: 6,8 milioni di euro che, in linea con la situazione economica, saranno assicurati per il 60% dagli introiti della Biennale.
Sono riconfermati «Biennale Sessions» , con il coinvolgimento delle Facoltà di Architettura italiane e straniere; le Conversazioni su architettura e le attività pedagogiche di Biennale Educational. Vernice il 27 e il 28 agosto. Inaugurazione il 29 agosto.

© Riproduzione riservata

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 2 maggio 2012