Vedere a Roma: Graham Sutherland. L’oeuvre gravé
Roma. Dalla collaborazione fra L. I. Art e la Fondazione Archivio Afro, con la partecipazione della Scaletta, nasce l'esposizione che indaga la produzione incisoria di Graham Sutherland con un gruppo di litografie realizzate dal 1950 al 1979 che manifesta il forte legame tra le incisioni dell’artista britannico e la poesia, in particolar modo la produzione poetica di Apollinaire.
Aprendosi all’influenza dell’arte visionaria del sublime di William Blake e poi del surrealismo, conduce la propria ricerca artistica nel segno della tradizione, non rifiutando le strutture materiche e le forme tradizionali ma servendosene per rapportarle poi alla realtà contemporanea.
Incaricato di testimoniare il dramma della guerra, nelle opere dal 1940 al 1945, il sublime di Sutherland si carica presto di orrore e devastazione. Emergono nella sua ricerca visioni fosche e allucinate delle città distrutte dai bombardamenti e scene di vita quotidiana in cui affiorano sconforto e distruzione.
Nella produzione del dopoguerra, sulla quale si focalizzano le 15 litografie in mostra, sviluppa il motivo della ‘metamorfosi’ incessante tra immagine e realtà e in particolar modo approfondisce, a partire dal 1950, il tema goticizzante del bestiario. La produzione dell’artista si anima di soggetti fantastici, immaginari e surreali, a volte cupi.
Le strane metamorfosi che compongono bestiari cercano, attraverso complesse stratificazioni cromatiche, i significati più reconditi della natura, delle cose quotidiane e dell’uomo.
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