Una vocazione inesorabilmente culturale
Arte e cultura hanno un ruolo di primo piano nei settori di intervento della Fondazione Cariparma: ce lo dicono non solo i resoconti ufficiali della sua attività, ma la percezione diretta di chi vive a Parma e nelle terre vicine. Oltre a sostenere iniziative culturali promosse da enti e soggetti del territorio di propria competenza, la Fondazione ha una sua pregevole collezione, che va nel tempo sempre più arricchendosi, conservata e in parte esposta nel Palazzo Bossi Bocchi, dove ha sede la stessa Fondazione. Qui, in uno spazio intimo ricavato al pianoterra, la Fondazione ha organizzato in questi anni numerose mostre, tra cui: «La collezione Pizzi. Una quadreria del Seicento», nel 2004, che presentava «il tormento e l’estasi» in una cinquantina di opere del Seicento collezionate da Pier Luigi Pizzi; «Allo!Paris! Il libro d’artista da Manet a Picasso nella collezione Mingardi», nel 2008; «Tre pittori per Roberto Tassi. Sutherland, Morlotti, Ruggeri», nel 2009. E c’è un ulteriore fiore all’occhiello che la Fondazione può esibire: il sostegno all’attività della splendida Biblioteca (un tempo dei Gesuiti, acquisita dalla Fondazione Cariparma nel 2000) nell’ex Monte di Pietà di Busseto, animata, dal 1969, da Corrado Mingardi, e da sempre luogo di incontro e di aggregazione sociale. La Biblioteca ora conta 65mila volumi, tra i quali, fondi storici di 20 incunaboli, 480 cinquecentine e diverse edizioni bodoniane, e ogni anno può continuare a comprare libri grazie proprio alla Fondazione.
Carlo Gabbi (San Secondo, Parma, 1942), Presidente della Fondazione Cariparma dal 2004, già docente di Anatomia Veterinaria alla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Parma, ha dimostrato in questi anni una particolare sensibilità per il sostegno alle attività culturali e alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico nel territorio su cui opera la Fondazione; oltre a quanto già ricordato, potremmo qui citare il ruolo determinante della Fondazione nell’ acquisizione della Biblioteca d’arte di Roberto Tassi, ora alla Facoltà di Architettura dell’Università di Parma (cfr. «Il Giornale dell’Arte» n. 311, luglio-agosto 2011, p. 47). Abbiamo chiesto a Carlo Gabbi di indicarci le ragioni fondanti di questa consolidata, tenace azione, e le aree di intervento che la Fondazione Cariparma ha privilegiato in questi anni.
Afferma il Presidente: «Ormai giunta al traguardo del ventennio, la Fondazione Cariparma ha consolidato nel tempo il ruolo propulsivo nel settore dell’arte e della cultura locale: un impegno che rappresenta un forte elemento di connessione, una cartina di tornasole dei diversi e numerosi aspetti che vanno a costruire la qualità di vita di una comunità. Rafforzare la cultura è infatti, oggi più che mai, un indispensabile volano per lo sviluppo armonico delle varie attività economiche, sociali e occupazionali. L’attività della Fondazione in tale ambito può essere suddivisa in due principali linee di intervento: la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e il sostegno alle attività culturali del territorio. Per quanto riguarda il primo aspetto, è determinante il ruolo della Fondazione nella realizzazione di interventi nei settori della ricerca storica e diagnostica, del restauro e della valorizzazione dei beni artistici, architettonici e culturali. A tale proposito, la Fondazione ha avviato un importante progetto in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Parma al fine di sistematizzare le informazioni e le conoscenze del patrimonio culturale presente nel territorio provinciale, per identificare strategie e priorità di intervento. Per quanto attiene agli interventi in favore delle attività culturali, la Fondazione, oltre al tradizionale sostegno dell’attività dei principali enti lirici e teatrali del territorio (Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione Arturo Toscanini), ha mantenuto come obiettivo quello di favorire il processo di divulgazione e di promozione culturale rivolto alla collettivi- tà, sostenendo iniziative nel capoluogo e sull’intero territorio provinciale, non da ultime le importanti mostre organizzate presso la Fondazione Magnani Rocca, fra le quali, inaugurata proprio in questo periodo, quella dedicata al pittore francese Toulouse-Lautrec. In tale contesto va altresì ricordata l’attività svolta in proprio dalla Fondazione, attraverso la valorizzazione delle proprie esposizioni permanenti e l’allestimento di mostre temporanee nei locali di Palazzo Bossi Bocchi, nonché l’attività di promozione culturale della Biblioteca presso l’ex Monte di Pietà di Busseto».
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