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Una vita con Sassu

  • Pubblicato il: 20/07/2012 - 09:39
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva
Sassu con gli-amici di Corrente Salvatore Quasimodo

Chieti. La Fondazione Crocevia - Alfredo e Teresita Paglione – dedicata, in particolare, alla conoscenza e alla valorizzazione della sfera del sacro nelle arti contemporanee, ha all’attivo, tra i progetti ideati e realizzati in pochi anni di attività, l'archiviazione dell'opera sacra degli artisti del Novecento (già completata la catalogazione di Giorgio de Chirico, Lucio Fontana e Aligi Sassu); «PresepePresente», una campagna mediatica e di eventi per riportare l'immagine e il significato della Natività nei luoghi nevralgici delle città; lo studio per la creazione dei Parchi dei beni culturali ecclesiastici, avviato in collaborazione con l'Ufficio Cei per la Pastorale del turismo. Importante è anche l’attività espositiva, sia presso Spazio Crocevia, sede della fondazione in via Appiani 1 a Milano, inaugurata nel dicembre 2009, sia in tante sedi sparse per tutta la penisola, tra cui una a Giulianova nelle Marche. 
L’attività della fondazione è inscindibile dalla vita dei due mecenati dei quali porta il nome: Alfredo Paglione che, con la Galleria d'arte 32 a Milano, ha realizzato, dal 1964 al 2000, oltre trecentocinquanta mostre, con una chiara predilezione per l'arte figurativa; e la moglie Teresita Olivares, violoncellista colombiana, scomparsa nel gennaio 2008, che ha raccolto in quarant’anni una significativa collezione di opere contemporanee, oggetto di diverse donazioni a musei abruzzesi. 
Una vita incredibile quella di Alfredo Paglione, che, grazie all’amicizia instaurata, appena ventenne, proprio con Aligi Sassu (del quale poi divenne anche cognato, sposando appunto la sorella della moglie dell’artista) si avvicinò al mondo dell’arte ed ha trascorso la sua vita a stretto contatto con i maggiori artisti del ‘900, organizzando grandi mostre e, oggi, svolgendo un ruolo da vero e proprio mecenate. Si pensi infatti che, oltre alle innumerevoli donazioni effettuate a musei e fondazioni (sovente da egli stesso create), ha trasformato il suo paese natale, Tornareccio, in provincia di Chieti, in una sorta di museo a cielo aperto, grazie alla presenza di artisti internazionali che vi si recano appositamente per realizzare lavori site-specific che vengono trasformati in mosaici sul tema «apicultura», caratteristico del luogo.
Quest’anno, in occasione del centenario della nascita di Aligi Sassu, Alfredo Paglione vuole omaggiare in qualche modo l’uomo che «gli ha cambiato la vita» (sue testuali parole) tracciando un ritratto dell’artista che, nato a Milano il 17 luglio del 1912 , ha attraversato il ventesimo secolo lasciando dietro di sé più di settant’anni di dense testimonianze, partendo dall’ultima opera pubblica «I miti del Mediterraneo», ripercorrendo il percorso partito dall’adesione al Futurismo e quindi ai movimenti Novecento e Corrente, al suo impegno sociale e politico, che lo portò durante gli anni della dittatura fascista - alla quale si oppose eroicamente – al carcere.
Il poliedrico Sassu ha utilizzato ogni tecnica esistente per comunicare: la pittura, innanzitutto, attraverso migliaia di dipinti collocati in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo; la produzione grafica, quindi, che comprende migliaia di fogli nelle tecniche più svariate (litografia, acquaforte, acquatinta, serigrafia, xilografia); numerosissime opere in ceramica, quasi tutte realizzate ad Albisola nei forni del grande poeta e ceramista futurista Tullio Mazzotti d'Albisola, dove Sassu si reca per la prima volta con l’amico Lucio Fontana, alla fine degli anni ‘30. Anche nel campo della scultura sono decine e decine le opere e i monumenti spesso collocati in sedi pubbliche in Italia e all'estero o esposte nelle numerose grandi antologiche realizzate nei musei di tutto il mondo. Un capitolo importante della sua produzione riguarda l'illustrazione: i classici come gli scrittori e i poeti del nostro tempo sono stati spesso illustrati da Sassu. Di Sassu va considerata anche l’intensa attività svolta con l'opera murale, realizzata attraverso una molteplicità di tecniche: affresco, mosaico, tempera, ceramica. E non si può non ricordare il suo lavoro di scenografo per opere teatrali e liriche in grandi teatri.
La Fondazione Paglione vuole quindi ricordarlo con una serie di iniziative per onorare la memoria del Maestro: la prima manifestazione si terrà al Palazzo de’ Mayo di Chieti, una grande mostra dal titolo «Sassu e Corrente 1930-1943».
Curata da Elena Pontiggia e dallo stesso Paglione e promossa dalla Fondazione Carichieti, l’esposizione ripercorre la stagione fondamentale di Aligi Sassu, e documenta organicamente, per la prima volta in Abruzzo e nell’Italia centrale, il movimento di Corrente, nato nel 1938 intorno all’omonima rivista fondata dall’appena diciottenne Ernesto Treccani, che raduna vari giovani artisti, come Birolli, Guttuso, Sassu, Migneco, Valenti, Cassinari, Morlotti, Vedova e altri tra cui, in posizione più autonoma, Manzù, Tomea, Broggini, Mucchi. Non formano un gruppo, ma sono accomunati da un espressionismo inizialmente lirico, poi sempre più realistico, impostato sul colore, la luce e l’espressione dei drammi e delle passioni dell’esistenza. La rivista chiude nel 1940, ma il movimento rimane in vita fino al 1943.
Il percorso della mostra, che inaugura il prossimo 25 luglio e resterà aperta fino al 7 ottobre prossimo, e che comprende oltre 50 opere, muove dalla figura di Sassu (Milano 1912- Maiorca 2000), di cui raccoglie un significativo nucleo di dipinti degli anni trenta e quaranta. Fra questi spiccano i Dioscuri, 1931, considerati gli esiti più lirici del ciclo degli Uomini Rossi; il gigantesco encausto dei Ciclisti, 1931, del Museo Barbella; i monumentali Argonauti in Colchide del 1935; la celebre Deposizione e lo spettacolare, allucinato Concilio di Trento, 1941-42, entrambi del Museo della Santa Casa di Loreto. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi con un analitico saggio di Elena Pontiggia. Successivamente prenderanno il via la pubblicazione del volume «Precipizi di luce», colloqui con Aligi Sassu, con 50 tavole a colori del Maestro e 50 poesie inedite di Teresa Ferri, volume in uscita ad agosto 2012 e che si presenterà ad Atessa in Abruzzo; la donazione da parte della Fondazione Crocevia di 100 opere grafiche originali di Sassu al Museo dell’Università D’Annunzio di Chieti; la pubblicazione, in occasione del 50° del Concilio Vaticano II, del volume “Concilio Vaticano II di Aligi Sassu” con testi di Mons. Loris Francesco Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII, di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto e di Giovanni Gazzaneo, Presidente di Crocevia.
Le iniziative volte a celebrare il Maestro, nel Centenario della sua nascita, proseguiranno sino a fine anno.

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