Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Una collezione lunga una vita intera

  • Pubblicato il: 17/05/2013 - 19:20
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva
Aligi Sassu

Chieti. «La tartaruga disse a Zeus: "Voglio una casa tutta per me, in modo che vi possa entrare solo chi dico io!". Zeus rispose: "Avrai una casa tutta tua, ma ci potrai entrare solo tu!"».
Non è stato proprio esattamente così per la signora Teresita Olivares, violoncellista di origine colombiana scomparsa nel 2008, moglie del gallerista Alfredo Paglione e cognata del grande Aligi Sassu: una vita vissuta nel segno dell’arte, in tutte le sue sfaccettature, a contatto con i più grandi artisti internazionali del secolo scorso.
La passione per le tartarughe è stata il filo conduttore della sua intera esistenza e nella sua casa aveva raccolto un particolarissimo tesoro di oggetti, 301 per l’esattezza, tutti rifacentesi al tema tartaruga, 90 dei quali sono opere d’arte di artisti del calibro di Guttuso, Cascella, Fontana, Matta…
Oggi il marito Alfredo ha deciso di donare al Museo dell’Università «G. d’Annunzio» di Chieti – Pescara   l’intera collezione, affinché possa essere ammirata da studenti e visitatori che potranno in tal modo avvicinarsi al personalissimo mondo della moglie, nell’ottica che contraddistingue da sempre le sue molteplici donazioni artistiche: far sì che la bellezza possa essere fruita da tutti, al fine di elevare le menti, come da mission della sua Fondazione Crocevia.
La scelta, ponderata nel corso di varie visite al Museo, è sicuramente un po’ particolare, ma, come dice il direttore, Luigi Capasso, nell’introduzione al volume interamente dedicato a questa collezione, si è cercato di dare una lettura duplice alla stessa: da un lato un percorso scientifico che avvicinasse alla tartaruga come soggetto e oggetto di ispirazione di artisti popolari e celebri, dall’altro un percorso emozionale che ha l’ambizione di suscitare nel visitatore gli stessi sentimenti che animarono Teresita Olivares nel mettere insieme i medesimi oggetti. Mettere insieme arte e scienza, arte e natura, come un museo dovrebbe fare, unendo a questo la molteplice simbologia della figura della tartaruga, animale noto per la sua lentezza e dalla spessa corazza, che da sempre ha simboleggiato il mondo intero, con il guscio ricurvo come una volta celeste e il corpo come la terra.
Vi troviamo quindi dipinti, sculture, miniature, fotografie, oggetti sacri, profani, africani, cinesi: un inventario infinito da ogni angolo del mondo.
D’altronde la passione che animava la signora Teresita era tale da dare il nome Tortuga alle case che la famiglia ebbe a Maiorca e in Abruzzo! Un essere tra i più longevi e che ha resistito nei millenni all’avvicendarsi delle ere geologiche e che per questo rappresenta la saggezza e la caparbietà.
Un po’ come il destino di questa collezione, votata a durare nel tempo, così come il sentimento infinito che si trova nel racconto del marito e che dimostra che ci sono storie che non temono i confini dello spazio e del tempo.

© Riproduzione riservata