Un Manet tutto d'oro, straordinario successo a Venezia
Venezia. Ben 180mila visitatori hanno visto a Palazzo Ducale la mostra, appena conclusa, «Manet. Ritorno a Venezia». L'esposizione veneziana, organizzata e prodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da 24 Ore Cultura è stata curata da Stéphane Guégan con la direzione scientifica affidata a Guy Cogeval e Gabriella Belli. I Musei civici veneziani parlano di «Straordinario successo. Il risultato testimonia come questo importante evento abbia rappresentato uno degli appuntamenti culturali più rilevanti dell’anno. E' la nostra più visitata dei musei civici degli ultimi quindici anni». Il mostra c'erano opere eccezionali di Manet giunte a Venezia grazie agli eccezionali prestiti del Musée d’Orsay e di altri prestigiosi musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum di New York, la Bibliothèque Nationale de France, la Courtauld Gallery di Londra, il Museum of Fine Arts di Boston, la National Gallery di Washington, l'Art Institute di Chicago e a confronti mai prima d’ora resi possibili, tra cui quello eccezionale ed irripetibile tra la Venere di Urbino di Tiziano e l’Olympia di Manet, opera che per la prima volta ha lasciato in questi mesi trascorsi la Francia. Dal punto di vista scientifico i curatori si sono in particolare soffermati sul rapporto, non nuovo ma certo finora piuttosto tralasciato dagli studi, sul rapporto tra il grande artista francese e l'Italia, in particolare l’arte veneziana del Cinquecento, con la quale egli entrò in contatto non solo durante la sua formazione al Louvre ma anche attraverso due soggiorni in Laguna. Ma ci sono anche polemiche alla fine di questa grande mostra. Il politico Franco Rocchetta ha presentato un esposto di 20 pagine e 80 fotografie al Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Venezia: secondo lui ci sono danni alla struttura di Palazzo Ducale, fatti «Per accontentare i prestatori e rendere possibile la mostra temporanea». Ci sarebbero «Almeno 30-35 buchi del diametro di 6-7 centimetri sui muri di una decina di sale di Palazzo Ducale, per consentire il funzionamento dell'impianto di climatizzazione». Rocchetta, nei giorni scorsi, ha segnalato anche altri danni.