Un botto di fondazioni!
Venezia. Gran fermento in laguna e doppio appuntamento per la Fondazione Bevilacqua La Masa che inaugura contestualmente Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto al Palazzetto Tito e Beware of the holy whore: Edvard Munch, Lene Berg and the Dilemma of Emancipation alla Galleria di Piazza San Marco.
Inaugurazioni pressoché contestuali, il 29 maggio, che vedono la collaborazione di altre fondazioni: la mostra Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto è stata concepita dalla Japan Foundation come momento di promozione dell'arte e scambi tra culture e per interrogarsi sulla possibilità che l'arcipelago giapponese possa essere un modello per la cultura contemporanea.
L'esibizione presenta artisti giapponesi e internazionali che operano in campi creativi diversi: arti visive, design, manga, letteratura, performance, sonoro e film, in una sovrapposizione di talenti, attitudini e discipline che incoraggia ad andare oltre il modello delle consuete mostre d'arte contemporanea. Questa modalità di approccio è il miglior modo per descrivere i cambiamenti frenetici all'interno dell'identità giapponese e rappresenta in sintesi le mutazioni nei modi di comprendere, rappresentare e vivere la vita da parte delle comunità globali.
Gli artisti in mostra sono: Meiro Koizumi, Simon Fujiwara, Shuji Terayama, Tomoko Yoneda, Marina Abramovic, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, Karen Cytter, Tacita Dean, Hiroya Oku, Jim O'Rourke, David Peace, Rirkrit Tiravanija.
Alla Galleria di Piazza San Marco troviamo invece «Beware of the holy whore: Edvard Munch, Lene Berg and the Dilemma of Emancipation», un progetto organizzato dall'Office for Contemporary Art Norway e dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, come contributo ufficiale della Norvegia alla 55ma Biennale. La mostra, che comprende una serie di lavori poco noti di Edvard Munch e un film recentemente commissionato all'artista norvegese Lene Berg, è focalizzata sull'idea di emancipazione come prospettiva eternamente contraddittoria, sospesa tra il regno della libertà e le conseguenze di quell'isolamento che spesso accompagna la ricerca di una vita alternativamente e qualitativamente diversa.
La mostra sarà visitabile dal 1 giugno al 22 settembre 2013 ed è resa possibile grazie a prestiti di opere provenienti dal Museo Munch di Oslo e con l'ulteriore supporto di Frit Ord/Freedom of Expression Foundation.
Con queste premesse a Venezia non mancherà di che stupirsi!