Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Turismo italiano e internazionale verso il 2030

  • Pubblicato il: 14/09/2016 - 15:12
Autore/i: 
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Gli scorsi mesi è stato presentato il XX Rapporto sul Turismo Italiano a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale della Ricerca (IRISS – CNR). Le cinque parti in cui è strutturato il rapporto propongono una vasta visione del fenomeno turistico che spazia dal rapporto con le istituzione e le imprese, alla tipologia di prodotti turistici più apprezzati nel contesto nazionale. Nell’articolo esaminiamo alcuni elementi del Rapporto relativi al movimento di turisti nel panorama nazionale contestualizzandoli nel panorama internazionale proposto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo che guarda al 2030 e sottolinea l’importanza di creare visioni future legate al rispetto dell’ambiente e del patrimonio materiale e immateriale locale

Il comporto del turismo in Italia ha un’incidenza importante sull’economia del Paese e rappresenta una delle potenzialità più importanti. Su questo ed altri elementi si è discusso durante la presentazione del XX Rapporto sul Turismo Italiano presentato lo scorso giugno dall’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale della Ricerca (IRISS – CNR)
Il Rapporto sul Turismo Italiano nasce nel 1984 – da un’idea di Piero Barucci ed Emilio Becheri - proprio dall’esigenza di analizzare con cadenza temporale specifica l’andamento di questo settore.
Il Rapporto negli anni si è configurato come punto di riferimento per gli operatori in quanto affronta gli elementi principali di questo ambito proponendo di volta in volta casi studio specifici che approfondiscono di volta in volta i temi principali del tourism management.
La XX edizione dello studio esce in un momento determinante per lo sviluppo del settore. Il mercato interno sembra presentare i primi segnali di ripresa, mentre, per quanto riguarda il mercato globale, continuano ad aumentare i flussi provenienti dai paesi emergenti.
Nello specifico dal Rapporto emerge che il settore turistico continua a svolgere un ruolo molto importante per il nostro paese con un’incidenza sul PIL che arriva all’11,8%. Questo dato importante è anche determinato dal fatto che nel decennio 2004 – 2014 i flussi di stranieri sono aumentati del 32.3% in un contesto globale in cui nel 2015 sono stati registrati 1.113 milioni di arrivi.
Se contestualizziamo queste dinamiche con l’ambito internazionale, vediamo un incremento dei visitatori che sono arrivati dalla Russia (3,7% rispetto all’1,2% del decennio precedente), dalla Polonia (2,3% con aumento di un punto percentuale) e dalla Cina (1,9% rispetto all’1,9%).
I turisti dell’ambito europeo più presenti risultano essere i tedeschi che nel 2014 hanno rappresentato il 28,1%, seguiti dai francesi, statunitensi e britannici che si attestano ciascuno intorno al 6,4%.
In ambito italiano le regioni più virtuose sono state Puglia e Basilicata, dove le presenze di turisti stranieri sono aumentate, rispettivamente, del 54,7% e del 35,9% nel quinquennio 2009-14.
Buone notizie dunque per il turismo italiano inbound1 che sembra attrarre anche il visitatore straniero proveniente soprattutto dai mercati emergenti
A corredo di queste informazioni è però necessario riflettere sul turismo sommerso2, cioè su quell’insieme dei turisti che pur presenti in un territorio non vengono annoverati nei dati ufficiali. Come sottolineava Alfonso Morvillo, Direttore dell'IRISS-CNR, rispetto ai dati statistici «si tratta probabilmente di dati sottostimati. Esiste, infatti, un turismo sommerso, che sfugge alle statistiche ufficiali, in quanto il pernottamento avviene in seconde case, presso parenti o amici o in appartamenti privati»3.
Complessivamente questi dati hanno comunque un impatto importante sull’intera comunità economica italiana: ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo - infatti ha sottolineato recentemente come questo settore abbia un’incidenza sull’intera occupazione nazionale dell’11,6%4.
Come si possono leggere questi dati nelle dinamiche internazionali circa i movimenti turistici?
Il panorama proposto da questo rapporto può essere valorizzato all’interno degli scenari di lungo periodo proposti dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO)5. UNWTO guarda al 2030 ipotizzando per il settore turistico in generale un panorama in crescita per un arco temporale di quindici anni: per il numero di arrivi internazionali in tutto il mondo si prevede un aumento in media del 3,3% all'anno nel periodo 2010-2030 con un tasso di crescita in rallentamento graduale dal 3,8 % al 2,9 % nel 2030.
Questi dati nazionali ed internazionali aiutano sicuramente a riflettere sia in termini critici rispetto al presente, sia con una vision propositiva rispetto al lungo periodo verso la costituzione di politiche visitor oriented.
Elemento trasversale alle progettualità che verranno messe in campo per rispondere all’attuale situazione di arrivi e presenze deve essere, secondo l’UNWTO, un approccio che guardi al turismo sostenibile legato a tre concetti chiave: 1. Environmental resources attraverso un utilizzo ottimale delle risorse ambientali per il mantenimento dei processi ecologici essenziali e la conservazione delle risorse naturali e della biodiversità; 2. Socio-cultural authenticity per il rispetto del patrimonio materiale e immateriale, delle comunità locali e dei valori tradizionali guardando al dialogo interculturale; 3. Socio – economic development orientato allo sviluppo socio – culturale della destinazione e al coinvolgimento degli stakeholder affinché si possano mettere in campo politiche verso il potenziamento dell’occupazione e la riduzione della povertà6.

Immagine: Turisti in Piazza del Campo a Siena (Gasca, 2013)

© Riproduzione riservata
1 Il turismo inbound comprende, secondo l’UNWTO, le attività dei non residenti che viaggiano in un determinato paese.

2 Questo fenomeno è dovuto essenzialmente alle presenze turistiche in abitazioni di proprietà (seconde case) e negli alloggi in affitto usati per turismo che non vengono rilevati (Federturismo, 2005).

3 Fonte del virgolettato: Consiglio Nazionale delle Ricerche.

4 Fonte dei dati: Agenzia Nazionale del Turismo (2015), Il turismo Straniero in Italia su stime del WTTC - Travel & Tourism Economic Impact 2016 Italy

5 UNWTO(2016), Tourism Highlights – 2016 Edition, World Tourism Organization, Madrid.

6 UNWTO(2011), Tourism Towards 2030 – Global Overview, World Tourism Organization, Madrid.