A suon di video
Milano. Primo appuntamento del «nuovo corso» di Hangar Bicocca sotto la direzione artistica di Vicente Todolí (cfr. lo scorso numero, p. 8), l’installazione video «The Visitors» di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976) si pone anche sotto il segno della continuità, essendo curata da Andrea Lissoni, giovane ma «storico» curatore di HB, oggi braccio destro di Todolí. Qui è affiancato da Heike Munder, direttrice del Migros Museum für Gegenwartskunst di Zurigo dove il lavoro è stato presentato per la prima volta nel 2012 e ora giunge nello spazio milanese di Pirelli, dal 20 settembre al 17 novembre. La data d’apertura non è casuale: coincide infatti con il festival musicale MiTo, dal momento che questo progetto intreccia musica (composta da Kjartansson per «Feminine Way», un lavoro della ex moglie, poetessa), arte visiva, cinema e performance, assegnando alla musica un ruolo primario. Il titolo e il tema si ispirano all’ultimo album degli svedesi Abba, con i quali l’autore condivide la cultura nordica, intrisa di romanticismo e malinconia. Nove i video che compongono il progetto, ognuno abitato da un diverso personaggio (tutti musicisti amici dell’autore, alcuni molto famosi) che cantano e suonano la canzone «Feminine Way» ciascuno con un diverso strumento, abitando altrettanti ambienti di una cadente dimora a New York. E poiché le nove tracce audio e video, girate separatamente, sono proiettate in contemporanea sugli schermi di HB, avvolgono lo spettatore in un’esperienza totalizzante e corale.
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da Il Giornale dell'Arte numero 334, settembre 2013