Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Rimbalzando tra l’archeologia e il Barocco

  • Pubblicato il: 17/02/2012 - 15:40
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Putto dormiente

Roma. La Testa di Dioniso su busto di Vittoria in marmo della romana Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli è solo uno dei molti capolavori che i visitatori potranno vedere tra poche settimane presso la struttura espositiva di Fondazione di Roma.
L’attivissimo ente di origine bancaria presieduto dal Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele anche a capo del Palaexpo – Scuderie del Quirinale, gestisce dal 1999 lo spazio espositivo Museo del Corso nel quale finora sono state realizzate 35 mostre. Tra le ultime quelle di Niki de Saint Phalle, Edward Hopper, Pablo Echaurren, «Roma e l'Antico. Realtà e Visione nel '700», Georgia O’Keeffe, «Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello» e l’attività negli anni ha visto collaborazioni con i più prestigiosi poli museali italiani e internazionali, tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo di Stato di San Pietroburgo, il Museo Puškin ed il Museo del Cremlino di Mosca, il Museo del Louvre, il Palace Museum di Pechino, la Gemäldegalerie di Berlino, The Honolulu Academy of Arts, il Whitney Museum of American Art di New York.
Il programma ora prevede le «Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri», a cura di Andrea G. De Marchi (consulenza scientifica di Dario Del Bufalo, catalogo edito da Skira), dal 27 marzo al primo luglio presso Fondazione Roma Museo di Palazzo Cipolla. Tocca alle collezioni plastiche di due importanti collezionisti come Federico Zeri, notissimo critico d’arte che raccoglieva opere certo per piacere e gusto ma pure per motivi di studio e Paola Santarelli, appartenente a una nota famiglia del mondo imprenditoriale. L’esposizione presenta in prevalenza statue, grandi frammenti lapidei e bassorilievi dall’antichità all’epoca barocca, accessibili per la prima volta al pubblico in questa occasione, rappresentano diversi filoni di analisi. La Fondazione Santarelli, istituita da Paola nel ricordo dei genitori Dino ed Ernesta Santarelli, ha concesso in prestito opere appartenenti al vasto nucleo della raccolta, trasversale, con reperti archeologici e pezzi sino al Settecento, con un particolare interesse rivolto ai marmi colorati e alla storia di Roma. Di inestimabile valore storico, artistico, ma pure come dicevamo filologico, sono le opere provenienti dal lascito di Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 - Mentana, 5 ottobre 1998), che il critico accumulò nell’arco della sua vita, seguendo la curiosità e il livello qualitativo, assistito sempre da un’eccezionale competenza tecnica e da una notevole dimestichezza nel commercio dell’arte grazie ai suoi rapporti di lavoro con alcuni dei maggiori collezionisti del mondo.
L’esposizione mette in evidenza le affinità e le differenze delle quasi 100 opere allestite: il nucleo proveniente dalle due collezioni è integrato da lavori provenienti dall’Accademia di Francia di Roma - Villa Medici, dall’Accademia Carrara di Bergamo e dai Musei Vaticani. Questi alcuni dei pezzi esposti: la Testa velata e la Testa di satiro, entrambe di ambito romano appartenenti al I Secolo d.C., la Ulpia Felicitas, busto femminile di Età tardo-repubblicana, e la Cerere del II-III secolo d.C. (Collezione Santarelli). Esse dialogano con le sculture Allegoria della Virtù vittoriosa sul Vizio e Andromeda legata alla rupe (XVI-XVII sec.) di Pietro Bernini della Collezione Zeri e provenienti dall’Accademia Carrara presso cui lo storico dell’arte le destinò al momento della morte. Nelle sale di Palazzo Cipolla anche una ricostruzione, come già avvenne due anni fa per il «bar» raffigurato dall’americano Hopper in alcuni dipinti: si tratta della bottega di uno scultore, dotata dei vari strumenti e dei materiali di lavoro, voluta dal presidente Emmanuele per fornire al visitatore un'idea concreta delle tecniche esecutive. All’interno della stanza sono stati collocati lavori dei due celebri falsari romani della prima metà del Novecento: Gildo Pedrazzoni e Alceo Dossena. La rassegna, organizzata da Fondazione Roma - Arte - Musei con «Arthemisia Group» è suddivisa in tre sezioni dedicate alla Statuaria e frammenti maggiori, alle Sculture piccole e campionari di marmi e ai Ritratti tra cui almeno si segnala un busto di Alessandro Magno del III secolo.
 
© Riproduzione riservata