A Rachel Harrison il Calder Prize 2011
La Calder Foundation e la Scone Foundation hanno nominato il vincitore della IV edizione del Calder Prize: dopo Tara Donovan, Zilvinas Kempinas e Tomas Saraceno, quest’anno è la volta della quarantacinquenne artista newyorkese Rachel Harrison.
Rachel Harrison, in linea con la poetica di Alexander Calder, è stata selezionata dalla giuria per aver incentrato la sua ricerca nell’abbattimento dei confini tra astrazione e figurativismo, lavorando con la scultura, ma anche con altri media, sull’elaborazione di uno spazio che è contemporaneamente fittizio e reale.
La giuria ha espresso voto favorevole proprio per la capacità di Harrison di assemblare opere ibride che includono un uso personalissimo della fotografia, oggetti trovati ed elementi scultorei capaci di suscitare nello spettatore alti riferimenti cognitivi e al contempo risposte viscerali. Nata a New York nel 1966, Rachel Harrison vive e lavora a Brooklyn.
Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo a partire dall’inizio degli anni ’90, con mostre curate da Daniel Birnbaum, Tom Eccles, Iwona Blazwick.
Un’opera dell’artista è visibile in questi giorni anche in Italia, alla Collezione Peggy Guggenehim, in occasione dell’apertura della Biennale di Venezia.
Il premio, che conta 50.000 dollari di onorario per l’acquisto di un’opera esemplare dell’artista vincitore, comprende anche un’esperienza di residenza all’Atelier Calder a Saché, in Francia, oltre a vedere inserita l’opera in una delle più importanti collezioni di arte contemporanea del mondo.
Rachel Harrison, vivrà dunque nella casa-studio che fu di Alexander Calder, istituita più di vent’anni fa da Louisa e Sandra Calder, che oggi lavora in partenariato non solo con la Calder Foundation ma anche con il Centre national des arts plastiques (CNAP) e con il supporto del Ministero francese della cultura e della comunicazione (DRAC Centre).
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