Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Questo murale dovrebbe essere un lavoro vivente

  • Pubblicato il: 20/01/2012 - 08:28
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Emily Sharpe
Haring mentre dipingeva il murale al Collingwood Technical College nel 1984 e a l’opera nel 2010

Le istituzioni Arts Victoria ed Heritage Victoria prevedono di presentare al più presto la richiesta di autorizzazione in modo da poter iniziare a lavorare sulla conservazione dell’ultimo grande murale di Keith Haring rimasto in Australia. La proposta ha suscitato proteste da diverse figure del mondo dell'arte, dall'amministrazione comunale e dalla Keith Haring Foundation, che hanno chiesto che il murale venga ridipinto secondo i desideri del compianto artista, invece di essere conservato nel suo stato attuale.
Il tempo e l'abbandono hanno preso possesso del murale, dipinto nel 1984 sull’edificio che fu del Collingwood Technical College, per volere di John Buckley, il direttore dell’Australian Center for Contemporary Art (ACCA). Una campagna per evitare il completo deterioramento dell’opera è iniziata seriamente nel 2010. Nel mese di aprile 2011, l’istituzione Arts Victoria ha pubblicato un piano di gestione che prevede «lavori urgenti di conservazione», tra cui una ricerca dei materiali utilizzati da Haring, la pulizia, un «ritocco selettivo», la stabilizzazione e l'applicazione di un rivestimento protettivo. Una portavoce di Arts Victoria ha affermato «è importante notare che il [piano] non esclude ritocchi futuri, quando dovrebbero diventare disponibili materiali appropriati in grado di non distruggere la pittura originale».

Altri vorrebbero vedere la vitalità del murale restaurata attraverso una ri-pittura. «Siamo a favore di una ri-pittura del murale di Keith... perché è più importante che l'opera trasmetta gli ideali di Keith e il rispetto per la comunità in cui ha lavorato, piuttosto che salvaguardare una pennellata» ha detto Julia Gruen, il direttore esecutivo della Keith Haring Foundation, in un comunicato stampa lo scorso novembre. Ha anche detto che Haring desiderava che il murale fosse un dispositivo permanente del Collingwood, quando oggi invece è «ormai l'ombra dell’opera auto vibrante che fu, e la semplice manutenzione della conservazione attuale è una soluzione incompleta».

Juliana Engberg, il direttore artistico dell’ACCA, è d'accordo. In un'intervista alla radio 774 ABC Melbourne, Engberg ha affermato che Haring ha lasciato chiare istruzioni su come le sue opere dovrebbero essere ridisegnate, quando possibile. «Non stiamo parlando di contraffare un’opera – non è un chiaro-scuro – è molto delineata e chiunque abbia la capacità di disegnare potrebbe [ridipingerla] con grande competenza», ha detto aggiungendo: «se si stabilizza ora, sarebbe solo un insulso, fatiscente [lavoro] invece di un'opera vivace».

Secondo Hannah Mathews, curatrice dell’ACCA, alcuni esponenti di alto profilo del mondo dell'arte hanno scritto lettere all’Arts Victoria per dimostrare il loro supporto alla ri-pittura del murale, tra cui Elizabeth Ann Macgregor, il direttore del Museum of Contemporary Art di Sydney, e Jeffrey Deitch, che ha rappresentato gli eredi dell'artista quando era gallerista prima di diventare il direttore del Los Angeles Museum of Contemporary Art. Deitch non ha risposto alle richieste di commento.
Anche Alison Clarke, il sindaco di Yarra (il comune interno di Melbourne dove si trova il murale), è favorevole alla ri-pittura. «Sappiamo che ci sono diverse opinioni su come il murale dovrebbe essere conservato, ma ci siamo schierati con ciò che l'artista avrebbe voluto» ha detto.

© Riproduzione riservata

da The Art Newspaper, Issue 231, January 2012
Traduzione di Chiara Tinonin