Quasi pronta la Biennale di Mosca. In cantiere la celebrazione dei nuovi media
Si intitolerà «Rewriting Worlds» la quarta edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca che inaugurerà il 23 settembre e rimarrà aperta fino al 30 ottobre con il supporto della Fondazione Biennale d'Arte di Mosca, del Ministero della Cultura russo, della municipalità di Mosca e del Rosizo State Museum.
Con la curatela di Peter Weibel, direttore del Centro ZKM per l’arte contemporanea e i nuovi media di Karlsruhe in Germania, la mostra principale della Biennale coinvolgerà 64 artisti e 16 collettivi provenienti da 33 Paesi del mondo.
Allestita in due spazi diversi, all’Artplay Design Center e alla TSUM Art Foundation entrambi nel centro della città, è già chiaro che l’impronta curatoriale della mostra favorirà le ricerche sui nuovi media e la costruzione di un dialogo rinnovato sul ruolo della tecnologia per riscrivere mondi.
«Peter Weibel è uno specialista dei nuovi media», dice il Presidente della Biennale moscovita Joseph Backstein, «quest’anno la mostra esporrà differenti approcci su come i media possono essere utilizzati nel processo artistico contemporaneo ma anche come diverse tipologie artistiche sono deliberatamente critiche sul ruolo della tecnologia e dei media nella civiltà moderna».
Il titolo, che sottolinea il potere evocativo e innovativo dell’arte visiva, affida agli artisti il ruolo di anticipatori, di osservatori arguti – forse privilegiati – della realtà, in grado di proporre costantemente nuove idee. «Non vogliamo escludere alcuna forma di espressione artistica», rassicura il curatore Weibel, «questo è esattamente ciò di cui volevo parlare: giustizia per tutti i media. Non escludiamo la pittura, né i nuovi media. La Biennale mostrerà dipinti in una forma innovativa. La Biennale sarà una mostra in cui tutte le tecniche sono rappresentate equamente – nuovi media, oggetti, sculture e istallazioni».
Certamente, le opere di cui siamo già curiosi sono tutte lontane dalla tela tradizionale. Ai Weiwei presenterà il video del 2005 «Beijing: The Second Ring» che documenta il traffico nella duplice direzione sui 33 ponti della seconda circonvallazione di Pechino. Rebecca Horn presenterà a Mosca il film inedito «Moon Mirror Journey» realizzato quest’anno, mentre Shilpa Gupta includerà gli spettatori nella scena narrativa del video «Shadow 2». Colpirà anche la scultura di Thomas Feuerstein «Manifesto» del 2009, in cui un’immensa mano lignea risponde ai cambiamenti di prezzo della borsa proiettati su un muro.
Oltre agli artisti speciali – Semyon Faibisovich, William Kentridge, Bertrand Planes, Jannis Kunellis, Irina Nakhova – alla Biennale moscovita parteciperanno tra gli altri: Kader Attia, Chen Chieh-jen, EVOL, Claire Fontaine, Susan Hiller, Manabu Ikeda, Armin Linke, Fabian Marcaccio, Neo Rauch, Rosangela Renno, Timo Toots, Guido Van der Werve. Grande spazio anche per gli artisti russi: i collettivi Blue Soup group, Electroboutique group, Learning Film group, e gli artisti Valery Chtak, Alina Gutkina, Olga Kisseleva, Taisiya Korotkova, Taus Makhacheva, Yelena Yelagina and Igor Makarevich sono solo alcuni dei grandi sicuramente presenti.
Ricchissimo il programma OFF: oltre 69 progetti speciali per una programmazione culturale che parte dal tessuto urbano moscovita per estendersi a Yekaterinburg, Nizhny Novgorod, Kiev e Londra.
Un vero e proprio evento globale per una riflessione sul rapporto arte-tecnologia che, ancora immersi nella crisi economica, forse ci porterà a guardare il mondo con un nuovo spirito di fiducia sulla crescita culturale.
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