In provincia la mostra diventa un trip
Ravenna. Saper coniugare le risorse di un territorio con la valorizzazione dei suoi beni artistici in contesti di provincia, lontani dall’egocentrismo delle grandi città, significa soprattutto avere la capacità di mettere in rete i suoi comuni. Con quest’idea in mente, per il quinto anno consecutivo l’iniziativa «Terra che rivive» sull’opera dello scultore faentino Carlo Zauli (1926-2002) viaggia nelle cittadine della Romagna.
Curata dal Museo Carlo Zauli di Faenza, quest’anno la mostra ha sede a Cervia e a Bagnacavallo ed è organizzata dalla CNA della Provincia di Ravenna in collaborazione con i due Comuni e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Se i Magazzini del Sale di Cervia hanno ospitato per tutta l’estate le opere dello scultore suddivise nelle sezioni «Viaggio intorno a un vaso», «Fremiti naturali» e «Zolle», ora la staffetta passa a Bagnacavallo che l’11 settembre inaugura al Convento di San Francesco «Primari esplosi», circa venti opere di grande formato che Zauli realizzò fra il 1970 e il 1985 e che l’artista stesso considerava tra le sue opere migliori.
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