Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Postcards from Modena

  • Pubblicato il: 23/08/2013 - 10:50
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Stan Tomita

Modena. Tante le iniziative, non solo espositive, che Fondazione Fotografia di Modena si prepara a inaugurare sul finire dell'estate, in concomitanza con il Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo che si svolge dal 13 al 15 settembre. Se il grande appuntamento, di riscontro internazionale, è con la mostra sul fotografo americano Walter Chappell (1925-2000) c'è anche altro da segnalare. Intanto la seconda mostra che si vedrà presso le sale del Sant'Agostino di Modena, sede espositiva dell'ente organizzativo voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dal Comune di Modena. Si tratta di  «Modena e i suoi fotografi 1870-1945», una ricerca sulla storia del click modenese che un tempo sarebbe stata svolta presso il «fu» Museo Panini. E poi c'è la partenza del master voluto dal direttore di Fondazione Fotografia Filippo Maggia e dal presidente dell'ente, e della Fondazione Cassa, Andrea Landi. Ma andiamo con ordine.
Personale di Walter Chappell, fino al 2 febbraio 2014. Tra le oltre 150 opere convocate per il percorso espositivo ci saranno anche alcune tra le opere più controverse di quest'autore che nel corso della sua carriera si trovò più volte a lottare contro lo spettro della censura e a difendere la dignità artistica di alcuni suoi nudi. Questo aspetto lo spiega nel suo testo in catalogo Skira Filippo Maggia: «A differenza di Minor White che utilizza segni e forme per tradurre e liberare pulsioni che altrimenti resterebbero celate, Walter Chappell ostenta il corpo nella sua postura spontanea, incurante dell'eleganza del gesto, come nella fotografia ‘Nancy in Pool’ del 1962, confiscata insieme ad altre dalla polizia di Santa Cruz in quanto ritenuta oscena». Un altro episodio riguardante l'intervento della forza pubblica contro le foto dell'artista si svolge nel 1990 quando le autorità americane sequestrano e minacciano di distruggere un nudo maschile, raffigurante lo stesso Chappell con il figlio Theo in braccio. Il sequestro in questo caso scatenò le reazioni indignate della comunità artistica e della stampa e tutto venne risolto ribadendo la legittimità dell'opera in quanto espressione artistica. Tutto ciò sarà in mostra a Modena, naturalmente insieme a molto altro in grado di restituire l'intera carriera artistica di Chappell. In mostra a Modena sarà anche la maquette originale di «World of Flesh», libro del 1966 rifiutato da vari editori americani e dunque mai pubblicato.
Modena e i suoi fotografi 1870-1945, fino al 2 febbraio 2014. Si tratta di un appuntamento espositivo, curato da Chiara Dall'Olio, che racconta gli artisti che hanno fatto di Modena una delle piccole «capitali» della fotografia nazionale, attraverso un percorso di settanta immagini provenienti dalle collezioni storiche cittadine. Il percorso analizza i principali nomi modenesi degli ultimi 170 anni: dagli atelier Orlandini, Sorgato, Bandieri, Andreola ai grandi fotoamatori come i benestanti Ferruccio Testi e Francesco Carbonieri. «Le immagini selezionate, spiega la curatrice, non intendono semplicemente raccontare la storia della fotografia modenese o delle trasformazioni urbanistiche del territorio, quanto piuttosto offrire l'occasione di apprezzarne la qualità e il valore artistico. Per Modena, inoltre, sono state poche le occasioni in cui si è guardato ai fotografi della prima metà del XX secolo come autori, più che come narratori».
Master di Fondazione Fotografia Modena. Il prossimo biennio, che prenderà il via nell'ottobre prossimo, prevede nuove forme di sostegno per chi abbia frequentato un accademia a o una scuola di fotografia: uno sconto del 15% sulla quota di iscrizione e fino a tre borse di studio a copertura totale dei costi di partecipazione. Intanto ancora per pochi giorni, fino al 31 agosto, a Telve (Trento) Valentina Sommariva, Tiziano Rossano Mainieri, Filippo Giacomo Barozzi e Francesco Mammarella, studenti del primo e del secondo anno del Master di alta formazione sull'immagine contemporanea di Fondazione Fotografia, sono i protagonisti della mostra «Baessa 1310. Lagorai Fotografato» presso gli spazi di Malga Baessa.
L'ex fotomuseo Panini di Modena. Se le attività espositive, ormai da anni, rendono Modena sempre più una città di riferimento per la fotografia (anche se, forse, per la storia culturale della città spendere milioni di euro per fotografie di autori contemporanei acquistate sul mercato l'operazione potrebbe essere di «corto respiro») va ricordato che per farlo c'è stato bisogno di «sacrificare» un museo vero e proprio. Appunto il fotomuseo Panini che fino a un paio di anni fa era un ente autonomo mentre oggi è solo un ramo «d'azienda» della privata Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che è il socio di maggioranza di Fondazione Fotografia. La notizia buona di tutta questa operazione, su cui in città pochissimi si sono espressi ufficialmente, preferendo criticare in «camera caritatis», riguarda un recente atto ufficiale di Fondazione Fotografia Modena. A giugno, infatti, l'ente si è impegnato formalmente a custodire e valorizzare nei prossimi anni una parte significativa del patrimonio di immagini raccolte dall'imprenditore modenese Giuseppe Panini nel corso della sua infaticabile attività di collezionista (appunto il nucleo «forte» del Fotomuseo Panini). La nota stampa della Fondazione spiega che l'ente, con una certa dose di ipocrisia visto che oggi la palazzina ai limiti del centro storico di Modena non ospita più l'ex museo ma è la sede del master di Fondazione Fotografia, dopo un accordo tra gli eredi della famiglia Panini e Fondazione Fotografia Modena ha sottoscritto un accordo che «Rinnova la già consolidata collaborazione tra le due parti, sancendo ufficialmente il passaggio di consegne tra l'attività svolta in passato dal Fotomuseo Panini e gli obiettivi futuri di Fondazione Fotografia Modena, la nuova società strumentale di Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Modena». Alla firma dell'accordo hanno partecipato Andrea Landi, presidente di Fondazione Fotografia Modena, Antonio Panini, in rappresentanza della famiglia Panini, Filippo Maggia, direttore artistico di Fondazione Fotografia Modena, Chiara Dall'Olio, curatrice di Fondazione Fotografia Modena (già direttore del Fotomuseo Panini) e Giulia Severi, dirigente del Settore Cultura del Comune di Modena (nel Cda di Fondazione Fotografia c'è l'assessore alla cultura del Comune Roberto Alperoli).

© Riproduzione riservata