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A Perugia cambio ai vertici senza sorprese

  • Pubblicato il: 14/06/2016 - 17:01
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Cambio senza sorprese ai vertici della Fondazione perugina. Si chiude l'era Colaiacovo, eletto all'unanimità Giampiero Bianconi. Una fondazione impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale del territorio e, dal 2014, con un proprio ente strumentale: la Fondazione CariPerugia Arte
 
 
 
La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che nel Rapporto Annuale ACRI 2014 rientra nel gruppo delle grandi fondazioni, al 16° posto con un patrimonio di 603.982.954 €,  fu istituita nel 1992 dalla Cassa di Risparmio di Perugia, a sua volta fondata nel 1908. Dopo 20 anni alla guida della Fondazione, dal 2 maggio l'imprenditore eugubino Carlo Colaiacovo ha ceduto lo scettro all'imprenditore assisiate Giampiero Banconi, per raggiunti limiti di mandato. Il tutto nel segno della continuità, rimanendo presidente onorario.
Negli anni la fondazione ha perseguito l'obiettivo del recupero e della valorizzazione del patrimonio culturale, unitamente ad una politica di acquisizione di opere d'arte, al sostegno alle principali istituzioni e manifestazioni culturali del territorio e, più recentemente, alla costituzione di un ente strumentale. Infatti, come affermato nel bilancio di missione 2015,  la Fondazione persegue in ambito culturale i seguenti obiettivi: «progetti di iniziativa propria ed in collaborazione con altri Enti ed in concreto a sostegno di iniziative volte alla conservazione, conoscenza ed alla promozione del patrimonio artistico, monumentale, storico del territorio ed a favorire e diffondere un’offerta culturale di qualità».  L'azione di maggiore interesse è la creazione, nel 2014, della fondazione strumentale CariPerugia Arte: «struttura organizzativa e di produzione-promozione» che affianca la Fondazione per attività culturali all'interno di spazi di proprietà della stessa, come Palazzo Baldeschi al Corso e la Sala Lippi a Perugia, Palazzo Bonacquisti ad Assisi, le Logge dei Tiratori a Gubbio. Alle mostre temporanee e agli eventi divulgativi e turistici si aggiunge l'allestimento e la gestione della mostra permanente della Collezione Marabottini, oltre 700 opere che Alessandro Marabottini Marabotti (1926-2012), collezionista e professore di Storia dell’Arte Medioevale e Moderna presso l’Università degli Studi di Perugia, ha donato alla Fondazione, affinché le rendesse fruibili al pubblico, in primis agli studenti dell'ateneo locale.
Importante il rapporto con il territorio, in particolare con la città capoluogo e la sua vocazione musicale: l'ente infatti è socio fondatore di due importanti istituzioni culturali cittadine, la Fondazione di partecipazione Umbria Jazz e la Fondazione Perugia Musica Classica. Assegna annualmente il premio «Ambasciatori dell'Umbria nel mondo» a musicisti che hanno portato e tenuto alto il nome dell’Italia e dell’Umbria nel mondo, tra cui Enrico Rava, Stefano Bollani, Danilo Rea. Inoltre, ha recentemente stanziato contributi ingenti per il restauro del noto teatro storico del Pavone e per l'acquisto dell'immobile dell'ex cinema teatro Turreno, al fine di garantirne il recupero e la rifunzionalizzazione attraverso un'intesa con il Comune di Perugia e la Regione Umbria.  La fondazione aderisce, oltre che alla European Foundation Center, all'ACRI e alla Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Umbre, anche all'Associazione Civita, al Consorzio Perugia Città Museo, alla Fondazione Lorenzo Valla e al Centro di formazione giornalismo radiotelevisivo di Perugia.
 
Nel 2015, il finanziamento complessivo è stato di € 16.158.542,55 per 318 progetti (504 le richieste pervenute). La Fondazione ha assegnato ai settori rilevanti il 91,6% delle risorse stanziate: primo ambito di intervento è quello relativo ad Arte, Attività e Beni culturali, che assorbe il34% dei finanziamenti e il 39% degli interventi. A seguire i settori Educazione, Istruzione e Formazione (24%); Sviluppo Locale ed Edilizia popolare locale (17,2%); Ricerca scientifica e tecnologica (9,5%); Salute Pubblica, Medicina preventiva e riabilitativa (7%). Due invece i settori ammessi, per un'erogazione pari all'8,4% del totale: Volontariato, Filantropia e Beneficenza (6,2%) e Assistenza agli Anziani (2,2%).
Volendo considerare la ripartizione delle erogazioni per filone tematico all'interno del settore culturale, il primato spetta ai beni culturali, in particolare alla «conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e archeologici» (29%). A seguire il finanziamento ad attività culturali e artistiche di varia natura (21%) e allo spettacolo dal vivo, in particolare a «creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie» (21%). Segue il sostegno alle attività museali (16%) e infine alle arti visive (6%) e all'editoria e ai mezzi di comunicazione di massa (6%). L'1% è destinato invece alle attività di biblioteche e archivi. Ai progetti propri in ambito culturale sono stati assegnati nel 2015 2.210.198,00€.
 
Nella valutazione degli interventi, particolare attenzione è data ai fattori della temporaneità, con una preferenza per i progetti in fase di start-up, del co-finanziamento, dell'attivazione di sinergie e della territorialità. L'operatività della Fondazione è esercitata principalmente attraverso le seguenti azioni: progetti propri realizzati su proposte o sollecitazioni rivolte ad enti (60,9%), a seguire bando annuale (15,25%), progetti propri (15,01%),  attività in risposta a richieste spontanee rivolte alla fondazione (5,99%), progetti con altre Fondazioni (1,86%) e Fondo speciale per il volontariato (1,01%). Considerando l'aggregazione per classi di importo, si evince che la maggioranza degli interventi si classifica entro i 50.000€, oltre la metà degli interventi (52,8%) nella fascia fino a 10.000€, assorbendo il 6,3% dell'importo totale erogato, e il 34,8% nella fascia 10.000,01-50.000€. Solo 9 interventi, ovvero il 2,8%, hanno beneficiato di finanziamenti superiori ai 300.000€, assorbendo il 54,3% dell'importo totale erogato. La ripartizione dei soggetti beneficiari mostra un'incidenza degli enti privati (56,6%) inferiore al dato medio delle grandi fondazioni (67,5%) e delle fondazioni del centro Italia (62,2%). Tra i beneficiari privati, emergono due categorie principali: fondazioni (circa 64%) ed enti religiosi (circa 22%). Per quanto concerne gli enti pubblici (43,4%), netta maggioranza è degli enti non territoriali (circa 65%), primo fra tutti l'Università. Tra gli enti territoriali (35%), i Comuni risultano i maggiori beneficiari.
 
 
Se, da un lato, la Fondazione si sta allineando con l'evoluzione generale di ente erogatore sempre più attore in prima linea, in particolare con la Fondazione CariPerugia Arte, dall'altro, la sua strategia in ambito culturale procede nel solco della tradizione. In attesa di conoscere gli elementi di continuità, e meno probabilmente di discontinuità, della strategia del neopresidente rispetto alla lunga era Colaiacovo.

 
 
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