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Paolo Soleri: un uomo e il suo sogno

  • Pubblicato il: 12/04/2013 - 00:53
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva
Paolo Soleri (Torino

Cosanti (Arizona). Una vita passata a studiare, teorizzare e vivere l’architettura della città, fino ad arrivare a fondarne una totalmente nuova, basata sulle sue teorie: questa è stata la vita di Paolo Soleri (Torino, 21 giugno 1919 – Cosanti, 9 aprile 2013) venuto a mancare ieri in quella che è la sua città, Cosanti.
Con la sua morte si spegne un uomo, ma rimane il suo sogno: il sogno che lo portò, da allievo di Frank Lloyd Wright, ad andare in Arizona e fondare prima la scuola cantiere di Cosanti e poi, nel 1970, la città di Arcosanti, 65 miglia a nord di Phoenix, un laboratorio urbano, costruito nel deserto dell'Arizona alta, basato sulla sua teoria filosofica detta «arcologia» (architettura + ecologia).
Con la sua fondazione, la Cosanti Foundation appunto, istituita nel 1961, ha tentato una sperimentale vita comunitaria, assieme agli studenti dell'Università dell'Arizona, in cui la costruzione con le proprie mani di un ambiente a misura ecologica viene autofinanziata producendo oggetti artigianali in ceramica. Da qui poi è nato il sogno di Arcosanti, una città laboratorio, in cui da più di trent'anni studenti e ricercatori di tutto il mondo sperimentano insieme un prototipo di città progettato e realizzato in base ai principi della Arcologia. Sono centinaia i volontari di ogni età che ogni anno arrivano da tutto il mondo per partecipare al progetto, ai workshop di cinque settimane, alla fine dei quali molti rimangono ancora a vivere nella città. Attualmente ad Arcosanti vivono intorno al centinaio di persone: dei cinquemila volontari che hanno lavorato alla costruzione della città, molti si sono fermati ad Arcosanti, ed una sessantina sono ormai definitivamente residenti.
Arcosanti è inoltre interamente aperta al pubblico ed è visitata da circa 50.000 persone all’anno.
La filosofia di Soleri si basava sulla parola chiave «frugalità», che ad Arcosanti si concretizza soprattutto nell’imperativo «fare di più con meno», meno risorse energetiche, meno inquinamento, meno spreco di spazio e di materiali. Il nome Cosanti, è il risultato della fusione di Cosa + Anti. Secondo il pensiero di Soleri vivere senza iperconsumo è un di più: la ricchezza consiste non nell’avere di più ma nell’aver bisogno di meno.
Un pensiero che si allarga dall’architettura, a molti aspetti della vita quotidiana di ogni persona: per questo motivo il progetto attrae architetti, ma anche tantissime persone che architetti non sono. Alcuni arrivano ad Arcosanti per svolgere un periodo di apprendistato nel dipartimento di progettazione e costruzioni, altri per lavorare nelle serre ad agricoltura biologica, altri per imparare il funzionamento dei pannelli solari, altri ancora semplicemente per sperimentare di persona cosa significa vivere in una città arcologica e dare il proprio contributo ad un progetto che offre una alternativa concreta alla città contemporanea, caratterizzata dallo spreco delle risorse e dall’isolamento delle persone che vi ci abitano.
Dal 1970, anno della fondazione, ad oggi è stato concretamente costruito appena il 5% del progetto originario, che prevede un insediamento finale di cinquemila persone. Gli edifici sono costruiti principalmente da studenti senza una grossa esperienza alle spalle e i materiali usati sono spesso quelli trovati nel terreno circostante ad Arcosanti. Il tutto si autofinanzia quasi esclusivamente attraverso la produzione e la vendita dei Soleri Wind Bells, campane di ceramica e di bronzo dotate di una sottile vela di metallo che permette loro di suonare con la sola forza del vento. Chi volesse acquistarle, può farlo attraverso il sito della Cosanti Originals, oltre che ovviamente in sede.
La vita e l’opera di Soleri non si sono esaurite su Arcosanti, ma hanno compreso anche progetti al di fuori di essa, tra cui la Dome House a Cave Creek, Arizona, la fabbrica di ceramiche "Solimene" a Vietri sul Mare, l’anfiteatro di Santa Fe, il Glendale Community College Theater, progetto di un ponte sul canale di Scottsdale in Arizona. Ha scritto sei libri e numerosi articoli e monografie. Ha vinto numerosi premi di architettura: nel 2000 ha ricevuto il leone d'oro alla Mostra internazionale di architettura di Venezia per la sua vita dedicata all'architettura e nel novembre 2006 il Cooper Hewitt Award presso lo Smithsonian Institution di New York, per aver contribuito profondamente e per un lungo periodo allo stile di progettazione contemporanea.
Soleri ha continuato a lavorare fino alla sua morte: il tema del suo ultimo progetto, «Ieri e oggi», è basato sul concetto fondamentale che noi tutti costruiamo costantemente sul passato, sul lavoro di innumerevoli generazioni che ci hanno preceduto.
Speriamo quindi che il lavoro di Soleri sia un seme che continui a germogliare nelle future generazioni!