Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Palazzo Madama vuole i piatti dei D'Azeglio: passate parola

  • Pubblicato il: 08/02/2013 - 19:30
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Al.Ma
Il servizio Taparelli d'Azeglio al gran completo

Torino. Consueta nel mondo anglosassone, ma anche in Francia, la «raccolta fondi» è una novità per i musei italiani. La propone il Museo Civico d’Arte antica di Palazzo Madama a Torino, che  si rivolge a cittadini e turisti con l’appello: «Acquista con noi un pezzo di storia. Sostieni la raccolta fondi per riportare a Torino il servizio in porcellana dei D’Azeglio». L’obiettivo è di acquistare entro marzo un servizio per caffè, tè e cioccolata prodotto dalla manifattura Meissen (1730 ca), contrassegnato dalle armi della famiglia D’Azeglio e da un decoro ispirato alle porcellane giapponesi Kakiemon, con «fiori indiani» sparsi. Era appartenuto a Pietro Roberto, conte di Lagnasco, nobile piemontese della famiglia D’Azeglio, ministro di Augusto il Forte proprio negli anni dell’«invenzione», in Sassonia, della porcellana europea. Passato agli eredi e conservato nella casa di famiglia a Torino, il servizio compare, attraverso una tazzina a lungo misteriosa, in un dipinto eseguito nel 1843 dal discendente Massimo d’Azeglio (scrittore, uomo di stato, pittore), conservato alla Galleria civica d’arte moderna. Dal piccolo quadro è partita una difficle ricerca condotta dal 2010 daCristina Maritano, curatore delle collezioni di ceramica di Palazzo Madama. Con l’aiuto diJohanna Lessman, uno dei massimi esperti di porcellane di Meissen, nel 2011 ritrova l’intero servizio di 43 pezzi, di cui si erano perse le tracce dal 1903A maggio verrà battuto all’asta da Bonhams di Londra. L’attuale proprietà si è però dichiarata disponibile alla vendita diretta, per 66mila sterline (circa 80mila euro), da raccogliere entro il 31 marzo. Da qui, l’appello alla donazione da parte dei privati.  «Per la raccolta non si parte da zero, dice soddisfatta la direttriceEnrica PagellaPalazzo Madama è un museo molto amato: lo dimostrano non solo i fondi donati dai visitatori durante il periodo natalizio in occasione dell’esposizione gratuita del “Ritratto di Lionello d’Este” di Pisanello, ma anche i 25mila euro lasciati in eredità al museo da un privato cittadino, Franco Coppo, che ancora ringraziamo». A meno di 50 giorni dalla conclusione dell’iniziativa sono più di 32mila gli euro raccolti. «È sempre più pressante la necessità di strumenti innovativi che coadiuvino l’Ente pubblico, insieme ai partner privati fortunatamente già attivi nella nostra realtà, a sostenere l’alto livello raggiunto a Torino dall’offerta culturale», ha sottolineato l’assessore comunale alla Cultura e Turismo Maurizio Braccialarghe (nonché presidente della Fondazione Torino Musei cui Palazzo Madama fa capo). «C’è poi un ulteriore obiettivo, per noi fondamentale, prosegue: la sensibilizzazione del pubblico e il suo coinvolgimento nell’azione dei musei, secondo una logica partecipativa a cui crediamo molto». Partner del progetto di «crowdfunding» sono la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e i possessori dell’Abbonamento Musei. Enrica Pagella lancia l’appello: «Non conta donare tanto, conta essere in tanti. Passate parola!». La sottoscrizione online è all’indirizzo www.palazzomadamatorino.it/crowdfunding. Sono possibili offerte da 2, 15, 50 e 100 euro (e ovviamente libere). In cambio, ringraziamenti sul sito di Palazzo Madama e biglietti omaggio. E la certezza di essere parte attiva di una comunità.

da Il Giornale dell'Arte., edizione online, 6 febbraio 2013