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Paesaggio e arte in doppia variante

  • Pubblicato il: 04/07/2014 - 11:08
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva

Ambiente e paesaggio sono al centro di due interessanti e ormai «storicizzati» appuntamenti: parliamo di Ecoismi, giunto alla sua terza edizione a Cassano D’Adda, e Studi Aperti, che festeggia il decennale, ad Ameno. Entrambi realizzati con il contributo della Fondazione Cariplo, che ha eletto ambiente ed arte e cultura tra i quattro ambiti di intervento della propria strategia operativa, sono nel pieno della loro operatività proprio in questo periodo.
Partiamo da Ecoismi, che ha inaugurato il suo percorso espositivo 2014 lo scorso 15 giugno, con apertura fino al prossimo 28 settembre: questa edizione punta, come sempre alla valorizzazione dell’ambiente attraverso il rapporto con l’uomo che si estrinseca nel lavoro di arte ambientale, focalizzando l’attenzione sui temi della sostenibilità, salvaguardia ambientale e del territorio. Il tema specifico è «Habitat, ri-generazione, Memoria», attorno al quale sono stati selezionati 12 giovani artisti, architetti e designer, tra i tanti che, da ogni parte del mondo, hanno partecipato alla call. Il risultato è un insieme di opere decisamente d’impatto più geometrico e funzionale, a colpo d’occhio, rispetto a quelle della passata edizione, realizzate e allestite nel Parco Naturale dell'Isola Borromeo durante le giornate di residenza – work in progress nel Parco dell'isola Borromeo, tra l'11 e il 15 giugno 2014.
Si va dalla «Palafrutta» di Publink (Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi) scultura interattiva che facilita l’esperienza del salire sull’albero all’installazione architettonica «Boardwalk Empire», una passeggiata elevata realizzata sempre in legno da Justin Tylor Tate; dal «Cocoon» di paglia di Giulia Mafessoni e Riccardo Lovatini agli «Endemismi Globulari» di Davide Fadda, con piante tipiche dell’ecosistema locale; dall’«Iter Taraxacum» di Federica Venier, che ci invita a riflettere sulla collaborazione tra uomo e natura al «Take your time» di Emmanuele Panzarini, un percorso interiore che ogni visitatore potrà compiere interagendo con l’opera stessa. Il suono ispira due dei lavori in mostra: «Sound mailbox» di Lasha Makharadze che è incentrato sulla partecipazione del pubblico, ed intende rendere visibile l'invisibile, ovvero l'inquinamento prodotto dalle onde elettromagnetiche; e il progetto di Colla (Marco Bencivenga, Matteo Nativo) «Tubodiffusione di memorie sonore» che sviluppa il tema della condivisione della memoria sonora come mezzo di espressione personale. Più d’impronta architettonica invece è la scultura «Corridoio inclinato» di Lee Brady, mentre «Human Refuge» di Veronica Menegolo e Fabio Cortesi evoca un susseguirsi di costole umane, riprodotte in una dimensione tale da permettere al fruitore di entrarvi e di trovarvi rifugio e protezione. Più sul sociale e sul tema della condivisione si basano infine i lavori di Noy Jessica Laufer, autrice di «L'ombra l’hanno inventata gli alberi», un'installazione che utilizza degli ombrelloni da spiaggia per ricreare l’ombra, e il progetto del giovane artista cinese Li Jang «Tavolo per Tavola» che riguarda la creazione di un luogo ideale di partecipazione e condivisione.
Il curatore dell’evento, Ylbert Durishti, è stato coadiuvato da una giuria di tutto rispetto, composta da personaggi che vanno da Adrian Paci a Giacinto Di Pietrantonio, da Filippo De Filippi, a Giuseppe Petruzzo, direttore dell'Ecomuseo Adda di Leonardo e comprendono due rappresentanti del comune di Cassano d'Adda, Aristide Caramelli, presidente del consiglio comunale e Arianna Moreschi, assessore alle politiche giovanili.
Il pubblico di visitatori ha potuto interagire sia con gli artisti durante la realizzazione delle opere, sia partecipare ad un progetto didattico di divulgazione e avvicinamento all’arte, rivolto agli alunni della scuola media con dei workshop in cui vengono reinterpretate le tematiche dell'evento.

Si svolgerà il 4, 5e 6 luglio, invece, la decima edizione di Studi Aperti che quest’anno avrà come titolo «FOOD CONNECTION»: saranno tre giorni tra cibo, architettura e paesaggio, nel villaggio di Ameno, nelle colline sopra il lago d’Orta, dove opera ormai da anni l’associazione Asilo Bianco capitanata da Enrica Borghi.
Il tema di questa edizione è estremamente attuale e rimanda alle questioni affrontate da Expo 2015. Le connessioni tra le espressioni creative contemporanee e il cibo, considerato come elemento connesso con il territorio, sono il fil rouge che collega gli artisti, le opere, le installazioni, gli eventi che si potranno gustare ad Ameno nel lungo fine settimana .
A tutti gli artisti invitati è stata chiesta una ricetta – pubblicata nel catalogo dell’evento – per collegare il proprio lavoro artistico a un’ispirazione culinaria. Oltre 40 artisti portano i propri lavori negli spazi pubblici e privati aperti per l’occasione, in un unico museo a cielo aperto. Grazie alla presenza di MEB gallery una sala del Museo Tornielli di Ameno è dedicata agli artisti storici con una sezione «Back to Food» con lavori di Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz.
Tra laboratori artistici e visite agli studi, worshop per i più piccoli, ci sarà anche modo di interagire con la rassegna «Paesaggi Mirati», curata dall’architetto Elena Bertinotti, che presenterà per la prima volta al pubblico una mostra che racconta «La Signora Eugenia e il passero solitario», progetto vitivinicolo di Alberto Alessi e Laura Pessina: si tratta di un intervento di recupero di un’area collinare in abbandono nella zona di Pettenasco, sul Lago d’Orta, per riqualificare la zona in termini di architettura e di ecosistema. È nato così un progetto vitivinicolo che adotta i criteri della biodinamica per la produzione e commercializzazione di vino.
Evento speciale inserito nell’ambito di Studi Aperti è l’inaugurazione della mostra «Il piacere di collezionare» curata da Gilbert Perlein alla Fondazione Calderara di Vacciago in collaborazione con il Museo MAMAC di Nizza: da sabato 5 luglio fino al 5 ottobre si potranno ammirare lavori di artisti come Pierre Soulages, Hans Hartung , David Lipszyc, Francis Bacon, Joan Mirò, per una selezione di opere del periodo 1960-1980 che meglio creano un legame con lo spirito del luogo.
La mostra nasce da una nuova collaborazione tra i due spazi espositivi, resa possibile grazie al sostegno della Fondazione CRT per il progetto Dialoghi Internazionali.
Partito con quattro atelier di artisti per la sua prima edizione, Studi Aperti oggi ospita più di 40 artisti oltre agli studi di architettura presenti per la rassegna Paesaggi Mirati, giunta alla sua settima edizione.
Piccoli paesaggi crescono.

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