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Paesaggi, parole, festival: al via la settima edizione di «Comodamente»

  • Pubblicato il: 30/08/2013 - 14:47
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Anna Follo

Vittorio Veneto. Riqualificazione urbana e cultura contemporanea sono le parole d’ordine del festival «Comodamente», nato con l’obiettivo di riscoprire spazi urbani abbandonati, mettendo in discussione abitudine e certezze, zone di confort mentale, attraverso un confronto trasversale tra il pubblico e intellettuali, scrittori, scienziati, artisti, giornalisti, docenti universitari, imprenditori e politici. Tutti gli eventi ospitati nel cartellone hanno luogo in ambiti dismessi della città, attraverso un lavoro di rete tra università, industria e coordinamento del festival. I luoghi selezionati sono riallestiti su progetto delle facoltà di architettura e ingegneria italiane con pezzi unici messi a disposizione dalle grandi case del design Made in Italy. Ideato dal Centro Studi Usine e prodotto dalla Fondazione Francesco Fabbri, con la direzione di Claudio Bertorelli, Comodamente è promosso dal Comune di Vittorio Veneto, Provincia di Treviso e dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione del Veneto.
La novità di quest’anno? Per la sua settima edizione festival diventa percorso, da evento diventa un processo collettivo in movimento, senza i vincoli. Non tanto una collana di appuntamenti, per quanto prestigiosi, ma un work in progress dove raccogliere l’energia e la creatività sviluppata da relatori e pubblico, le idee diffuse generate durante i tre giorni di scambi. Oltre 80 relatori – tra cui Aldo Bonomi, Elsa Fornero, Maria Luisa Frisa, Paolo Fabbri, Tiziano Treu, Marco Zagari e molti altri - guideranno il pubblico tra incontri, laboratori e progetti speciali: si comincia venerdì 6 settembre con una preliminare fase di discussione e di lavoro dei laboratori di giornalismo, politica, information technologies, ecc. Sabato 7 settembre si parte con una fase più operativa, con un percorso itinerante che coniuga la valorizzazione dei luoghi dove il «convoglio» farà tappa con dibattiti, monologhi, laboratori, spettacoli, performance. Il festival si chiude domenica 8 con due appuntamenti: un incontro intitolato Con la cultura si mangia che Giovanna Segre e Catterina Seia dedicano alla figura di Walter Santagata, scomparso a inizio agosto, e un appuntamento dal titolo Il Patto per la Cultura, estensione a livello nazionale del «Patto per il Festival», invito aperto istituzioni a forze sociali, cittadini, imprese, commercianti, associazioni, perché il sostegno al festival diventi esplicito e tutti si impegnino a dare il loro contributo collaborando per garantire le prossime edizioni della manifestazione.
Questa grande volontà di partecipazione si esprime anche nei dettagli, come «Insediamoci» la nuova iniziativa dell’edizione. Le sedie si portano da casa. L’invito agli eventi è aperto a tutti, purché i partecipanti si portino una sedia: un altro progetto di natura collettiva e di grande valenza simbolica per riportare la cultura nelle piazze e nelle strade della città.

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