Notizie in breve dal mondo delle Fondazioni
>>> Nuovi spazi per l’arte contemporanea: a Milano è aperto il nuovo spazio di Fondazione Prada dedicato alla fotografia, a Roma sta per aprire un nuovo spazio per la collezione del Novecento della Fondazione Elena e Claudio Cerasi >>> Nuove nomine per la gestione di istituzioni museali: Barbara Jatta è la prima donna a dirigere i Musei Vaticani, Maurizio Cibrario è il nuovo presidente della Fondazione Torino Musei >>> L’edizione 2016 di Funder35 sosterrà 72 imprese culturali giovanili >>> Fondazione Sicilia festeggia i suoi 25 anni con un omaggio a Guttuso >>> I numeri del Rebirth-day 2016
Aperto il nuovo spazio di Fondazione Prada dedicato alla fotografia.
Con la mostra «Give Me Yesterday», a cura di Francesco Zanot, il 21 Dicembre la Fondazione Prada ha inaugurato l’Osservatorio, il nuovo spazio espositivo distaccato dalla base di via Isarco e situato all'interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, riservato alla fotografia e ai linguaggi visivi contemporanei.
La mostra, che durerà fino al prossimo 12 marzo, è dedicata a oltre 50 opere realizzate da 14 artisti internazionali nati fra il 1975 e il 1994: Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Lebohang Kganye, Vendula Knopova, Leigh Ledare, Wen Ling, Ryan McGinley, Izumi Miyazaki, Joanna Piotrowska, Greg Reynolds, Antonio Rovaldi, Maurice Van Es.
E’ un progetto che esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dagli inizi del Duemila a oggi. Oggetto della ricognizione: l'impiego della fotografia come diario personale in un arco di tempo compreso tra gli anni Duemila e oggi. Un'era pervasa dall'onnipresenza di dispositivi e immagini condivise attraverso le piattaforme digitali e caratterizzata dallo sviluppo di una narrazione di sè quotidiana e spettacolarizzata in cui si afferma una nuova identità, tanto individuale quanto collettiva.
La mostra si articola su due livelli, tra il quinto e sesto piano dell’edificio. Al primo livello sono esposti gli artisti che con i loro progetti hanno alimentato la prima parte del periodo del nuovo diario fotografico.
L’Osservatorio è uno spazio espositivo di 800 metri quadrati agli ultimi due piani della Galleria, sormontato da capriate in ferro che sorreggono la copertura. Fa parte degli spazi che il Comune ha affittato a Prada nel 2013 (vetrine comprese) con l’obbligo di destinarne una parte ad uso pubblico. Nel gennaio 2013 questi spazi assicuravano al Comune circa 300mila euro all’anno; ora più di 5 milioni.
Con l’Osservatorio della Fondazione Prada, Milano si candida a diventare anche il cuore dell’arte contemporanea e della cultura italiana.
A Roma, un nuovo spazio per la collezione del Novecento della Fondazione Elena e Claudio Cerasi.
Stanno per essere completati i lavori per il recupero degli spazi dell’ex Ufficio d’Igiene di Via Merulana da destinare alla collezione del Novecento di Elena e Claudio Cerasi. Si tratta di un grande palazzo primo Novecento bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale: la società di costruzioni Sac vinse la gara per la riqualificazione nel 2002, i cui cantieri sono iniziati alla fine del 2014.
Il progetto dell’architetto Carlo Lococo (lo stesso che ha restaurato la nuova galleria di Lorcan O’Neill e, qualche anno fa, sempre a Roma, la galleria Oredaria), si sviluppa in due corpi. Uno, più piccolo di circa 1000 mq, destinato ad uffici per i quali la proprietà sta cercando un partner di qualità e ad alto tasso creativo da inserire in un contesto che vuole proporsi come hub culturale; un altro invece, più grande, monumentale e maestoso cuba circa 2mila mq e si sviluppa in un arioso loggiato destinato a galleria di sculture, un piccolo cortile interno, un piano nobile altrettanto magniloquente con spazi per la pittura e sale anche destinate a mostre temporanee, un corridoio espositivo al terzo piano e in cima, al quarto, un ristorante di grandi dimensioni con il suo – anche questo enorme – terrazzo in vetta. Questo secondo edificio sarà la sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi. I due capostipiti di una famiglia di costruttori che ha realizzato architetture iconiche degli ultimi anni come il Maxxi di Zaha Hadid, il Teatro dell’Opera di Firenze di ABDR e l’Agenzia Spaziale Italiana dei 5+1AA giusto per citarne alcuni, hanno deciso di donare alla città, allestendola in uno spazio aperto al pubblico, la loro collezione di grandi lavori della Scuola Romana e del Novecento. Il palazzo si popolerà dei quadri di Donghi, Pirandello, Mafai, Raphael, Casorati e Depero senza dimenticare le grandi sculture che al piano terra, a livello strada, faranno bella mostra visibilissime dalla strada e dal traffico automobilistico grazie ad un sistema di vetrate trasparenti che renderanno visibile il loggiato.
E’ previsto inoltre uno spazio dedicato a mostre temporanee di arte contemporanea. Anche l’edificio, sebbene tutelato dalla Soprintendenza e non modificato rispetto all’originale – solo ricostruito in una parte diroccata –, presenta qualche elemento contemporaneo: le scale interne, ad esempio, e la grande parete cieca decorata da una vasta rete metallica bianca.
Sempre nel 2017 a Roma, tra i Fori Imperiali e il Circo Massimo, dovrebbe essere completato anche il progetto di Palazzo del Velabro, un vecchio edificio di cinque piani acquistato dalla Fondazione Alda Fendi che verrà destinato ad un centro per le arti contemporanee.
Barbara Jatta è il nuovo direttore dei Musei Vaticani.
Per la prima volta una donna è alla guida dei Musei Vaticani, la quarta istituzione museale più visitata al mondo dopo Louvre, British Museum e Metropolitan Museum of Art di New York. Papa Francesco, lanciando un importante messaggio di rinnovamento, ha infatti nominato Direttore dei Musei Vaticani, con decorrenza dal 1° gennaio 2017, Barbara Jatta, finora vice-direttore degli stessi Musei.
Il nuovo direttore prende il posto di Antonio Paolucci, già Soprintendente per il Polo museale di Firenze e ministro per i Beni culturali e ambientali. Paolucci ricopriva l’incarico di Direttore dei Musei Vaticani dal 2007, nominato da Papa Benedetto XVI. Barbara Jatta, nata a Roma il 6 ottobre 1962, sposata, tre figli, ha conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1986 e l’anno successivo il Diploma di Archivista presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica. Nel 1991 si è specializzata in Storia dell’Arte presso la Scuola di Specializzazione dell’Università degli Studi di Roma e, successivamente, ha svolto lezioni di Storia della Grafica e delle Tecniche di Incisione, pubblicando articoli, recensioni e cataloghi di mostre specializzate.
Dal 1994 è Docente Incaricato per l’insegnamento di Storia delle arti grafiche presso l’Università di Napoli, Istituto Suor Orsola Benincasa, nell’ambito del Corso di Laurea in Lettere, indirizzo in Conservazione dei Beni Culturali. Entrata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana nel 1996, Barbara Jatta è stata Responsabile del Gabinetto delle Stampe fino alla nomina, avvenuta nel 2010, a Curatore della Grafica del Dipartimento degli Stampati.
Maurizio Cibrario nuovo presidente della Fondazione Torino Musei
La Città di Torino ha indicato Maurizio Cibrario per la carica di Presidente della Fondazione Torino Musei, dopo le dimissioni di Patrizia Asproni. Il suo nome ha trovato il consenso degli altri soci della Fondazione. Maurizio Cibrario, classe 1940 e con un passato di presidente alla Martini&Rossi, vanta una grande esperienza manageriale e di relazioni nel campo dell’industria, del recupero e della valorizzazione del patrimonio. Inoltre ha alle spalle una vita professionale di assoluta rilevanza legata al mondo industriale del territorio piemontese, ricoprendo prestigiosi incarichi tra i quali la presidenza della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Storici e Artistici di Torino, l’Associazione che riunisce importanti aziende del territorio che hanno contribuito in modo importante al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico artistico di Torino. Sotto la sua guida, durata 10 anni, sono stati realizzati rilevanti interventi: dal Bucintoro nelle scuderie della Reggia di Venaria all’Autoritratto di Leonardo, custodito nel caveau della Biblioteca Reale, sino al Salone delle Feste della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Funder35 seleziona 72 imprese culturali.
La terza edizione di Funder35, il bando nato nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri rivolto alle imprese culturali composte prevalentemente da giovani al di sotto dei 35 anni, sosterrà 72 realtà: 57 di loro beneficeranno di un contributo, per un’erogazione complessiva di 2,5 milioni di euro, mentre altre 15 ritenute meritevoli saranno accompagnate con attività formative e di supporto.
Le imprese culturali selezionate sono distribuite su quasi tutto il territorio nazionale e in particolare in Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto.
L’evento di presentazione dei risultati del Bando con la premiazione delle 57 imprese culturali finanziate si terrà il 1° febbraio a Roma presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali , alla presenza del Ministro Franceschini.
Il bando è promosso da 18 fondazioni: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione CON IL SUD, Fondazione CR Firenze, Fondazione CRUP, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna, Fondazione Livorno, Fondazione Sicilia.
Elenco progetti che riceveranno l’accompagnamento
Fondazione Sicilia festeggia i suoi 25 anni con un omaggio a Guttuso.
Per festeggiare il 25 anni, la Fondazione Sicilia ha inaugurato nelle sale di Villa Zito a Palermo la mostra Guttuso dal titolo «La forza delle cose», a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti.
L’esposizione nasce con la collaborazione di Sicily Art & Culture, degli Archivi Guttuso e del Comune di Pavia e dei Musei Civici di Pavia, da cui è nata la realizzazione della prima tappa della mostra, da settembre a dicembre 2016, ospitata presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
La tappa palermitana, visitabile fino al prossimo 26 marzo, espone 47 nature morte, genere che Renato Guttuso ha praticato nell’intero arco della sua attività e che costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione.
Le opere esposte - che provengono varie sedi espositive tra le quali il MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, i Civici Musei di Udine, il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin e alcune importanti collezioni private – offrono al pubblico una prospettiva assai interessante sul percorso artistico del maestro siciliano, mettendo in luce quella straordinaria «forza delle cose», rappresentata nelle opere.
L’esposizione si conclude infine con una selezione di dipinti della fine degli anni Settanta-inizio anni Ottanta, periodo in cui la continua ricerca del reale di Guttuso si accentua per dare vita a celebri dipinti come Cimitero di macchine (1978), Teschio e cravatte, Bucranio, mandibola e pescecane (1984) che diventano metafore e allegorie del reale. Il percorso della mostra è arricchito da fotografie concesse dagli Archivi Guttuso e da frammenti video messi a disposizione da Rai Teche che raccontano la vita, intima e pubblica, dell’artista mostrando anche i luoghi del suo lavoro e delle sue relazioni con importanti scrittori come Moravia, Vittorini, Saba e Levi, scultori come Manzù e Moore, poeti come Pasolini e Neruda, registi come De Sica e Visconti, musicisti come Nono e artisti come Picasso.
I numeri del 21.12 Rebirth-day 2016
80.000 persone partecipanti, più di 100 eventi in 5 continenti per il
Rebirth-day 2016. Il progetto internazionale promosso da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto continua a crescere e a coinvolgere migliaia di persone in decine di eventi per la celebrazione del cambiamento.
Il Rebirth-day, giornata internazionale del cambiamento, si celebra contemporaneamente il 21 dicembre nelle diverse comunità e nazioni di tutto il mondo.
Giunto alla sua quinta edizione, il Rebirth-day è ormai diventato un appuntamento imperdibile per decine di realtà nazionali e internazionali che si uniscono nella celebrazione del proprio quotidiano impegno per la trasformazione. La giornata è l'occasione per creare un legame tra generazioni diverse, culture molteplici e luoghi divisi geograficamente ma uniti nel creare una nuova geografia della trasformazione.
Da La Habana (Cuba) a Pozzuoli (Italia), da Hiroshima (Giappone) a Bruxelles (Belgio). E poi Cuneo, Roma, Rivoli, Istanbul, Cipro, Melbourne, Graz, Lecco, Parigi e Aquileia. Più di cento eventi in cento luoghi diversi, coinvolgendo fino a 80.000 persone.
Rebirth Day è nato nel 2012 come giornata internazionale del cambiamento e ha visto la collaborazione di migliaia di persone, associazioni e istituzioni culturali da ogni parte del mondo. Ogni anno da allora, il 21 Dicembre tutti coloro che aderiscono al progetto si raccolgono, realmente o metaforicamente, attorno al simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto celebrando il messaggio di speranza e impegno nella costruzione di un nuovo mondo in cui superare la contrapposizione tra natura e artificio, attraverso un percorso che vede l'arte, la creatività e la cultura al centro della trasformazione responsabile della società.
Che cos'è il Terzo Paradiso >>
Il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è una riformulazione del segno matematico dell’infinito. I due cerchi opposti significano natura e artificio, l’anello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo della rinascita.
Il messaggio dell'artista per il 2016 >>
"Vorrei suggerire per il Rebirth-day 2016 l'adozione di una parola e di sviluppare su questa una intesa che tenda, per quanto possibile, ad arginare la grande disfunzione sociale che dilaga nel mondo intero. La parola che propongo è: rispetto."
Michelangelo Pistoletto
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