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Museo è bello

  • Pubblicato il: 30/12/2011 - 17:12
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Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
OGR Torino "Fare gli italiani"

Si chiude il 2011 e, anche in cultura, è tempo di dare i numeri che, sorprendentemente, sembrano rassicurare. L’ufficio stampa del Mibac afferma che tra il giorno della Vigilia, Natale e Santo Stefano i trenta siti culturali più visitati del paese hanno riscontrato un incremento del 17,73% rispetto al 2010, per un totale di visitatori pari a 63.745 contro i 54.144 del 2010.
Dati incoraggianti che si auspica siano stimolo per un maggiore impegno affinché la cultura sia, per il nostro Paese e per il suo sviluppo sociale ed economico, una priorità, stravolgendo il corrente assetto e l’attuale (non)politica culturale. Anche se, in realtà, l’ottimismo è stato subito smorzato dall’entrata in vigore del decreto legge del 22 dicembre secondo cui oltre 57 milioni di euro dell'otto per mille destinati ai beni artistici vengono dirottati sull’emergenza carceri (cfr. Il Giornale dell’Arte «Niente otto per mille, i finanziamenti per l'arte dirottati sulle carceri»).
Ma, nonostante tutto, il pubblico appare sempre più consapevole e partecipe, incline alla scoperta e alla fruizione della cultura nel nostro Paese, prediligendo il museo alle abbuffate natalizie. E non solo a fine anno. Durante tutto il 2010 grandi eventi hanno riscontrato un elevato numero di visitatori e, a fine anno, una classifica sulle mostre più visitate del 2010 pone Venezia e Torino sul podio.
«Illuminazioni», l'esposizione internazionale della 54esima Biennale di Venezia, è la più vista con oltre 440.000 visitatori, un’affluenza che vede un incremento del 18% rispetto alla Biennale del 2009. Segue «Fare gli italiani. 150 anni di storia nazionale» a Torino alle OGR - testimonianza del passato industriale della città - mostra evento promossa dal Comitato 150 per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia, che ha visto 400 mila visitatori. Terzo posto per «Ritratti. Le tante facce del potere» a Roma (Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli, Palazzo dei Conservatori) visitata da 303.000 persone.
Scesi dal podio, quarto posto ancora per Torino, con «Vittorio Emanuele II. Il re galantuomo», mostra sviluppata in tre sedi espositive - Palazzo Reale di Torino, Palazzo Chiablese e Castello di Racconigi - che ha visto 303.000 visitatori. Dopo il quinto posto, con 248.862 visitatori, di «Matisse. La seduzione di Michelangelo» al Museo di Santa Giulia di Brescia, è ancora Torino la protagonista, aggiudicandosi il sesto posto con «La bella Italia. Arte e identità delle città capitali» alla Venaria Reale (223.085 presenze). «Damien Hirst. For the Love of Good», il celebre teschio tempestato di diamanti esposto a Firenze, negli spazi di Palazzo Vecchio, non ha raggiunto che la settima posizione con 222.235 visitatori, mentre l’ottavo posto spetta – sempre a Firenze – a «Il tesoro del Cremlino», al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Chiudono la classifica delle 10 mostre più viste del 2010 «Palazzo Farnese. Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia» a Roma e «Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark» a Palazzo Reale a Milano.
Tra le città italiane Venezia, con il contemporaneo, e Torino, con l’orgoglio nazionale e il Risorgimento, si confermano dunque protagoniste della scena culturale italiana.
Un riconoscimento dovuto, sicuramente, anche alla capacità di queste due città di «fare rete», adottando modelli di gestione illuminati che si caratterizzano per partecipazione, cooperazione e buone pratiche, purtroppo ancora poco diffuse nel resto del paese.
Fiduciosi, entriamo nel 2012. Il primo di gennaio molti i siti pubblici aperti gratuitamente. Non una magra consolazione per la necessaria riduzione delle vacanze imposta dalla crisi, ma una bella opportunità di viaggiare con la nostra testa.

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