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Musei civici: abbiamo un problema!

  • Pubblicato il: 15/12/2018 - 08:01
Rubrica: 
MUSEO QUO VADIS?
Articolo a cura di: 
Maria Cecilia Murgia
Penne giovani. Maria Cecilia Murgia,  rappresentante di Culturit, la rete degli studenti universitari della quale il Giornale delle Fondazioni è partner,  si laurea con una tesi  sui musei civici. Leggiamo la sua analisi. “Il museo civico può e deve tornare a svolgere un ruolo forte e influente nella costruzione della comunità locale, nell'aiutare il cittadino a conoscere il proprio patrimonio, la città che abitano e quindi, a conoscere sé stesso.(…) In questi tempi si parla tanto di innovazione civica, di cittadinanza attiva, di rigenerazione urbana, perché non ripartire proprio da questa istituzione nel promuovere e rinnovare il senso civico nelle nostre città?
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze

In Italia un Comune su due ha un museo di sua proprietà. Nessun altro Stato in tutto il mondo vanta un simile risultato, a testimonianza della ricchezza e della fortuna artistica di cui godiamo. Secondo gli ultimi dati dell'ISTAT nel 2015, su 4.158 istituzioni museali censite, i musei civici sono 1.900, ovvero il 45,7 % del totale. Un trend in continua crescita visto che negli ultimi dieci anni sono aumenti del 16% e oggi rappresentano ben il 73,8% dei musei pubblici.
 
Tuttavia alla presenza pervasiva dei musei civici lungo il territorio italiano, non corrisponde altrettanto interesse da parte del pubblico. I visitatori dei musei civici costituiscono solo il 30% dei cittadini che si recano presso i nostri musei. Nel 2015 inoltre il 42% dei musei civici ha registrato meno di 1.000 visitatori.
 
Cercando di interpretare questi dati emergono due tendenze che rendono necessaria una riflessione profonda sul ruolo che queste istituzioni ricoprono sul nostro territorio. In prima istanza, volendo osservare con uno sguardo superficiale, quasi la metà dei musei civici registra un numero molto limitato di visitatori, il che corrisponde ad uno scarso, se non quasi inesistente, legame con la comunità di riferimento. In secondo luogo, mentre l'appeal dei musei statali subisce un'impennata, i musei civici riescono con fatica, anno dopo anno, a conquistarsi un numero maggiore di visitatori.
 
È evidente quindi come l’istituzione del  'modello museo civico', istituzione, sempre in bilico tra centralismo e autonomia, abbia risentito delle conseguenze derivanti dall'adozione di politiche miopi che lo hanno portato negli anni ad assumere all'interno delle amministrazioni comunali, organizzazioni verticistiche e ad alto tasso di burocratizzazione, il ruolo omologo degli altri servizi amministrativi, ovvero quello di 'ufficio'.
 
Oltre alle problematiche connesse alla scarsa autonomia del museo civico ne conseguono anche altre di tipo gestionale. I musei civici soffrono del depauperamento e della dequalificazione delle professionalità che vi operano all'interno. Nel 1979 erano circa 6,2 i dipendenti dei musei civici, oggi il personale si riduce al numero medio di 2,3, nella maggior parte dei casi impegnato unicamente nelle funzioni di vigilanza e sicurezza.
 
Se dal lato della domanda possiamo osservare un calo dell'interesse da parte del pubblico, dall'altro è innegabile che il problema principale sia costituito dalla scarsa attenzione alla qualità dell'offerta.
Affossato dalla spettacolarizzazione della proposta culturale dei principali istituti, il museo civico nel corso degli anni ha perso la sua centralità. Nell'immaginario collettivo, non si tratta semplicemente del museo del Comune, ma del  simbolo di una comunità. A partire dal suo nome: il termine civico, dal latino 'civitas'[1], affida al museo un ruolo e delle responsabilità che vanno aldilà del dovere di tutelare e salvaguardare l'urbs, ovvero quello di coltivare, elevare e rispondere alle esigenze di coloro che quell'urbs la popolano, i cittadini.
Sorvolando quindi le questioni inerenti la governance di questa istituzione occorre che si rimetta al centro il ruolo sociale che il museo civico ricopre all'interno della comunità. Il concetto di governance, dunque, si estende all'intero territorio attraverso un'azione coordinata che coinvolge enti pubblici e privati nel progettare insieme il futuro delle città e del territorio.
 
Il museo civico può e deve tornare a svolgere un ruolo forte e influente nella costruzione della comunità locale, nell'aiutare il cittadino a conoscere il proprio patrimonio, la città che abitano e quindi, a conoscere sé stesso. Necessita un ripensamento, una riflessione corale, perché rappresenta un modello sul quale oggi vale ancora la pena scommettere e risponde al bisogno diffuso che caratterizza la nostra società di esprimere il proprio 'diritto alla città', a conoscerla, viverla e apprezzarla, e questo è rinvenibile nel crescente aumento dell’associazionismo culturale e nel successo delle iniziative volte a far conoscere luoghi normalmente non fruibili o sconosciuti ai più. Il museo civico deve ricominciare ad essere un'istituzione che elabora e diffonde cultura, per questo occorre dare valore ai professionisti che vi operano e anche a chi li dirige e amministra.
 
Proprio osservando i mutamenti che investono le nostre città oggi, si rende ancor più necessario riflettere sul ruolo del museo civico. L’essere civico oggi presuppone un ruolo politico, etico e morale di salvaguardia dei valori fondanti della nostra società, del nostro essere cittadini italiani.
 
In questi tempi si parla tanto di innovazione civica, di cittadinanza attiva, di rigenerazione urbana, perché non ripartire proprio da questa istituzione nel promuovere e rinnovare il senso civico nelle nostre città?
 
 
 
 
Bibliografia:
Istat (2015), I musei italiani
Arosio, F. M., & Ericani, G. (2017). Conferenza annuale ICOM, Musei e comunità in Europa: passato, presente e futuro. I musei civici italiani.Dinamiche quantitative ed evoluzione della missione e dei servizi. Bologna.
Visser Travagli, A. M. (2004). Il museo civico attualità di un modello superato. Archeologia del museo I caratteri originali del museo e la sua documentazione storica fra conservazione e documentazione (pp. 50-58). Ferrara: Editrice Compositori.
Visser Travagli, A. M. (2009). Museo civico- museo della città- museo e città, Profilo storico, trasformazioni e nuovi compiti di un'istituzione locale. Città & Storia, 51-72.
Murgia, M.C. (2018), Ripensare il museo civico. Il caso di Cagliari. Tesi di Laurea Magistrale, Università Ca' Foscari di Venezia.
 
 

[1]In latino indicava l'insieme dei cittadini e di coloro che abitavano in una certa località e nel contempo lo “status”    giuridico, che rende i cittadini dei soggetti di diritti e di doveri. Si distingue da urbs, che indica invece la cosiddetta ‘città di pietra’ le mura e gli edifici.