Mostra su San Sebastiano, annuncio con mistero
Miradolo (To). Presentazione con mistero della mostra «San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento», prevista al castello di Miracolodo della Fondazione Cosso dal 4 ottobre all’8 marzo 2015. Forse a causa della distanza dall’apertura della rassegna curata da Vittorio Sgarbi, in collaborazione con lo studioso Antonio D’Amico, alla conferenza stampa dei giorni scorsi non sono stati forniti molti particolari sull’appuntamento. Insomma, i grandi nomi esposti restano per ora segreti, eccetto quello di Mattia Preti, le cui opere raffiguranti il santo del III-IV secolo protettore di atleti, tappezzieri e vigili urbani, dovrebbero essere esposte tra la quarantina di altre opere. «È la prima volta, spiega D’Amico, che una mostra di grande rilievo storico artistico viene interamente dedicata a San Sebastiano con straordinari capolavori provenienti da importanti musei italiani e prestigiose collezioni estere. La scelta di approfondire l’iconografia proprio di questo martire non è casuale, pochi altri santi hanno attirato tale attenzione dai grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, quanto l’ha fatto San Sebastiano». Il santo preso in esame dalla mostra è senz’altro uno dei più noti fin dal medioevo. Sebastiano era un soldato originario della Gallia che si trasferì a Milano ed entrò nell’esercito di Diocleziano. Si convertì presto al Cristianesimo e aiutò i cristiani imprigionati, tanto che l’imperatore lo condannò a morte. Il martirio è la scena più nota: l’uomo venne legato al palo e colpito dalle frecce, venne salvato dalla vedova Irene e tornò da Diocleziano. Questi lo fece percuotere a morte, prima di gettarne il corpo nella Cloaca Massima di Roma da cui fu recuperato e seppellito nelle catacombe. A proporre la mostra-evento è la Fondazione Cosso, presieduta da Maria Luisa Cosso, nell’affascinante sede espositiva della Fondazione, il Castello di Miradolo appunto, a pochi chilometri da Torino. Questo ente privato fino al 13 luglio propone inoltre una rassegna dedicata a Tahar Ben Jelloun, realizzata in collaborazione con il Festival letterario La Milanesiana organizzato dall’editore Elisabetta Sgarbi.
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