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Morto a 105 anni Oscar Niemeyer

  • Pubblicato il: 07/12/2012 - 08:59
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Articolo a cura di: 
Tina Lepri
Oscar Niemeyer

Rio de Janeiro. L’architetto brasiliano Oscar Niemeyer è morto a 105 anni nell’ospedale della sua città dove era stato ricoverato il 2 novembre.
Tante e famose le opere di Niemeyer, che ha realizzato negli anni Sessanta una intera città avveniristica: Brasilia.
Nel 1934, si laurea ingegnere architetto, nel 1947 lavora al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York, ma è nel 1951 che il suo stile originale, «dalle linee rotonde», si impone a livello mondiale: disegna a San Paolo del Brasile il Parco di Ibirapuera con la sede della Biennale e la celebre Oca, la struttura in cerchio ispirata dalle capanne degli indios. Cinque anni dopo vince, con Lúcio Costa il concorso per il piano pilota della nuova capitale del Brasile, Brasilia dove, tra gli altri edifici, spicca la cattedrale di cui Neimeyer era particolarmente orgoglioso: «Ho evitato le soluzioni delle vecchie cattedrali buie che ricordano il peccato. Ho fatto scura la galleria di accesso alla navata e l’ho voluta tutta illuminata, colorata, rivolta con le sue belle vetrate, all’infinito».
Nel 1964 subisce per molto tempo, a causa del golpe dei militari brasiliani, l’accanimento contro la «Mia intera esistenza e quella del mio popolo: durante la dittatura il mio studio è stato saccheggiato e i miei progetti rifiutati». Nel 1967 è esule a Parigi, l’anno successivo realizza a Segrate la sede della Mondadori. Torna in Brasile alla fine della dittatura e nel 1988, negli Stati Uniti, vince il Pritzker Prize.
Nel 1996, alla Biennale di Venezia, riceve il Leone d’Oro; nel 2000 regala a Ravello il progetto per l'Auditorium inaugurato nel 2010. Nel 2006, a 98 anni, si risposa con la sua segretaria.
Così Niemeyer definiva la sua architettura: «Non è l’angolo retto che mi attrae, né la linea diritta, dura, inflessibile, creata dall’uomo. Quello che mi affascina è la curva libera e sensuale: la curva che trovo sulle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde dell’oceano, nelle nuvole del cielo e nel corpo della donna preferita».

Riproponiamo qui l'intervista che Oscar Niemeyer rilasciò a «Il Giornale dell'Arte» nel 2010:
«Il ruolo dell'architetto è combattere per un mondo migliore»

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