A Montepulciano il futuro parte dal presente
Tre giornate intense, dal 30 giugno al 2 luglio 2011, un’importante occasione d’incontro, dibattito e condivisione fra i protagonisti della qualità italiana per parlare de La bellezza del futuro. Cultura, innovazione, qualità, talenti e territori.
E’ il seminario estivo 2011 promosso da Symbola - Fondazione per le Qualità Italiane, nata nel 2005 per promuovere nuovi modelli di sviluppo orientati alla qualità, in cui si fondono tradizione, territorio, ma anche innovazione tecnologica, ricerca, design.
Negli anni il Seminario Estivo di Symbola si è affermato come uno dei più importanti appuntamenti nazionali dedicati a temi sociali, economici, politici e culturali del Paese. Alla sua IX edizione la Fondazione ha scelto le meravigliose terre del vino di Montepulciano come sede dell’incontro, luogo dalle forti tradizioni storico-culturali e di imprescindibile bellezza, dalla cui ricchezza territoriale si è generata una realtà imprenditoriale tanto radicata nella dimensione locale quanto capace di affermarsi a livello nazionale e internazionale.
Dopo una prima giornata dedicata al territorio che ospita il seminario e una riflessione sulla Green Economy del Vino,una relazione introduttiva di Pier Luigi Sacco,professore Ordinario di Economia della Cultura IULM, per discuteresulle Geografie e strategie dell’industria culturale italiana e sulle Energie Creative per accogliere le considerazioni di illustri rappresentanti del mondo politico, economico, culturale, scientifico e associativo.
Imprese, banche, istituzioni, associazioni di categoria, culturali, ambientaliste, personalità del mondo economico e imprenditoriale, della cittadinanza attiva, delle realtà territoriali ed istituzionali e del mondo della cultura tout court – le eccellenze della cultura italiana – si confronteranno per indirizzare lo sviluppo del Paese verso la qualità e la sostenibilità,dove la qualità è motore per affrontare le sfide alle quali è chiamato il Paese e dove la scommessaper un rinnovamento sociale attraverso la produzione culturale si può vincere solo lavorando sul territorio, riscoprendone l’identità più profonda.
La cultura si afferma sempre più sovente come chiave di lettura dei processi economici, sociali e territoriali, segno della necessità incombente del nostro Paese di tornare ad esserne produttore. La cultura serve al presente, urge però una Nuova Rinascenza. Che l’inizio non sia proprio a Montepulciano?
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