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Modena, Carbonieri al S.Agostino

  • Pubblicato il: 21/10/2011 - 22:07
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Francesco Carbonieri

Modena. Con una rassegna dedicata all’importante fondo fotografico di inizio ‘900 di Francesco Carbonieri, al complesso di S.Agostino dal 19 novembre al 29 gennaio, è iniziato il percorso «intermedio» del Fotomuseo Giuseppe Panini. Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, confermando la nascita del nuovo ente strumentale, ha recentemente affermato che spetta al Comune, partner finora insieme alla fondazione stessa nel sostentamento del Fotomuseo, decidere il proprio ingresso nel nuovo ente, finanziato con circa un milione e mezzo di euro l’anno dalla fondazione di origine bancaria.
Situazione sulla quale non si sono ancora espressi né il sindaco Giorgio Pighi né l’assessore alla cultura Roberto Alperoli del Comune di Modena.
Crescente il disagio dei 5 dipendenti del Fotomuseo, che in pratica vedono dismettere la loro istituzione senza avere ragguagli sul futuro. Il Fotomuseo comunque continua a operare e ne è un esempio la rassegna odierna curata da Chiara dall’Olio responsabile del Fotomuseo. «Francesco Carbonieri. La Belle Epoque nell'obiettivo di un amatore» condensa attraverso un centinaio di scatti, scelti tra i 5300 del fondo acquisito dal Fotomuseo nel 2004, che comprende anche preziose diapositive stereoscopiche e rare autocrome, lo stile di vita borghese di cent’anni fa. Immagini dedicate alle passeggiate al tramonto sulla Grande Plage di Biarritz, i viaggi in automobile lungo i tornanti della Costa Azzurra, le puntate al Casinò di Montecarlo, le meraviglie del progresso in mostra nelle capitali europee in occasione delle Esposizioni Universali d'inizio secolo. L’appuntamento riscopre anche la figura di Francesco Carbonieri (Campagnola Emilia 1886 - Magreta 1960), facoltoso borghese emiliano che già dal 1908, potendo disporre di una macchina fotografica a lastre di sua proprietà, si dilettò a scattare foto della giovane moglie, di parenti e amici, dei viaggi a Parigi, sulla Costa Azzurra e sul lago di Como, ma anche a sviluppare i negativi nel suo laboratorio privato. La tecnica di Carbonieri a dire il vero non sempre è eccelsa nei risultati, è comunque un prezioso documento dell’epoca.

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