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Per Milano il futuro è l’Expò

  • Pubblicato il: 19/07/2013 - 12:23
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Ada Masoero
La Basilica di Sant’Eustorgio a Milano

Milano. È frutto di un lavoro davvero «ecumenico» il progetto archeologico messo in moto a Milano in vista di Expo 2015: è infatti promosso da Comune di Milano, Arcidiocesi di Milano, Regione Lombardia e Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia con il supporto scientifico delle tre Università (Politecnico, Università degli Studi e Università Cattolica), il cofinanziamento di Fondazione Cariplo e il coinvolgimento, anche economico, delle parrocchie di Sant’Eustorgio, capofila, San Simpliciano, San Lorenzo Maggiore, San Nazaro in Brolo, tutte di fondazione paleocristiana. Intitolato «Milano Archeologia. Verso una valorizzazione del patrimonio archeologico», il progetto appena presentato in Sant’Eustorgio ha ricevuto da Fondazione Cariplo 220mila euro. L’impegno economico maggiore (1,523 milioni di euro) è però sostenuto da Regione Lombardia, ora impegnata anche in un’opera di valorizzazione degli oltre 50 musei archeologici lombardi. Il Comune contribuisce con 883mila euro, perché, ha rammentato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, «Milano è una capitale dal 286 d.C., e da allora lo è stata ininterrottamente, seppure sotto forme diverse: una realtà finora sottaciuta, ma in vista di Expo 2015, quando sarà visitata da un centinaio di capi di Stato, è importante che la città si presenti con la coscienza e la conoscenza del suo passato». Dopo l’iniziativa del 2011 «Milano Antica. Itinerario a piedi» (cfr. n. 308, apr. ’11, p. 58), in cui si segnalavano e illustravano 14 siti archeologici spesso ignoti agli stessi milanesi, «Milano Archeologia» intende studiare e valorizzare ulteriormente le tracce giunte sino a noi della città romana, tra il I secolo a.C. e l’età tardo antica (Milano fu capitale dell’Impero romano d’Occidente dal 286 al 402 d.C.): sia quelle a cielo aperto che quelle poste sotto edifici pubblici o privati. Dopo «un censimento sistematico delle emergenze archeologiche della città, anche attraverso indagini d’archivio» si creeranno «schede approfondite, propedeutiche alle indagini sul campo, aggiungendo nuovi siti a quelli già segnalati», hanno spiegato Monica Abbiati di Regione Lombardia e Anna Maria Fedeli della Soprintendenza archeologica lombarda, e si provvederà ad azioni di manutenzione, promozione, comunicazione e fruizione, progettate in funzione del diverso stato di conservazione dei resti archeologici e della loro vulnerabilità, nonché alla creazione di una rete che connetta tutte queste realtà.
Intanto è stata inaugurata l’area archeologica cimiteriale, prima pagana poi cristiana, di Sant’Eustorgio, con le sepolture di diversa epoca e foggia e le epigrafi funerarie recuperate, che raccontano la società del tempo (un soldato, un esorcista, uno schiavo undicenne, ma anche una donna morta dopo 80 anni di matrimonio e un novantenne, documenti dell’inattesa longevità di alcuni di loro) mentre, ha rammentato il parroco don Giorgio Riva, proseguono «i lavori per l’accessibilità all’abside del sacello paleocristiano nel sottocoro e alla zona circostante il “Sarcofago dei Magi” [una leggenda vuole che vi fossero conservate loro reliquie, trafugate nel sacco del Barbarossa, Ndr] e si approfondiscono gli studi sul cosiddetto “Fonte di san Barnaba”»: secondo la tradizione l’apostolo Barnaba avrebbe infatti battezzato qui i primi cristiani di Mediolanum, ma Ambrogio ne tace nei suoi scritti, così come delle reliquie dei Magi. Il progetto, avviato nel 2008, includerà una trentina di siti urbani.

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da Il Giornale dell'Arte numero 333, luglio 2013