Mike Kelley: prospettive aperte all’HangarBicocca
Milano. Prospettive aperte. Cominciamo dal titolo dell’esposizione, Eternity is a long time, che trae spunto dalla frase pronunciata in un video dell’americano Mike Kelley (Detroit, 1954 – Los Angeles, 2012), Extracurricular Activity Projective Reconstruction #1 (A Domestic Scene), allusione ad un percorso che, come avviene per il concetto di eternità, è difficilmente comprimibile entro confini prestabiliti. E’ Andrea Lissoni, co-curatore della mostra, ad entrare nel merito della scelta espositiva «Mike Kelley è un’artista esemplare, che coniuga gli aspetti marginali attinenti alle sotto – culture, a quelli monumentali». Una mostra che, dopo la recente scomparsa, vuole riportare l’attenzione sull’artista nella scena italiana, dopo l’antologica del 2009 al Museion di Bolzano, passata quasi in sordina. Un progetto espositivo , che si focalizza soprattutto sui lavori degli ultimi anni, tra il 2000 ed il 2006, concentrata su video poco noti ed in un numero selezionato di installazioni. Aggiunge Lissoni «Questa mostra offre il paradigma delle esposizioni della Fondazione Hangar Bicocca, che vogliono essere uniche per complessità delle personalità artistiche e per le dimensioni dei lavori espressi». L’obiettivo generale è «colmare il gap italiano in riferimento all’arte contemporanea, utilizzando spazi evocativi per un target di visitatori non elitario». Continua Lissoni «In questa mostra si vogliono suggerire tre linee interpretative dell’artista: dalla consapevolezza della storia dell’arte e del modernismo, alla messa in campo degli aspetti ironici – grotteschi della sua produzione, sino ad affrontare la questione dell’identità del genere, che smantella una visione ‘machista’ di Kelley, sulla quale ha posto l’accento tanta parte della critica, per proporre una visione nutrita di prospettive più ambigue ed incerte nel merito dell’identità sessuale. L’intento è quello di spostare il focus da un’ interpretazione psicoanalitica del lavoro di Kelley ad una centrata sul ruolo dell’educazione, che attiene all’esperienza di ciascuno di noi». L’allestimento consente di «scegliere percorsi liberi, in questo favoriti dalla ‘circolarità’ di ampi spazi attorno alle opere, fermo restando la chiarezza del messaggio». La realizzazione della mostra è stata resa possibile grazie a Pirelli, socio fondatore e promotore di Fondazione HangarBicocca, coadiuvata dall’apporto di Mike Kelley Foundation for the Arts.
Il prossimo 3 giugno, si svolgerà l’attesa anteprima della programmazione di HangarBicocca dal 2013 al 2015, illustrata dal nuovo artistic advisor Vincente Todoli, già direttore della Tate Modern di Londra, che fornisce il segno di un rinnovamento di respiro internazionale già in atto, pensata in relazione al territorio circostante tramite proposte pregnanti dal punto di vista culturale. A tal proposito Pirelli ha presentato un piano di investimento, dal 2012, per circa 3,5 milioni di euro da utilizzare per la ristrutturazione, la riqualificazione, i progetti culturali e la programmazione artistica della Fondazione HangarBicocca.