Michele Tedesco. Un pittore lucano nell'Italia Unita
Potenza. Rappresenta un importante progetto per la valorizzazione della Basilicata, regione in forte rilancio turistico che punta molto sulla cultura e sul patrimonio materiale ed immateriale, questa mostra-evento che approfondisce la figura di Michele Tedesco (Moliterno 1834 - Napoli 1917) e degli artisti meridionali, a lui vicini, di fine Ottocento.
Promossa da Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Parco dell'Appennino Lucano, APT Basilicata, Comune di Moliterno, con il sostegno della Fondazione Carical,Fondazione Banco di Napoli e il coordinamento organizzativo del Centro Annali per una storia sociale della Basilicata, la mostra, a cura di Isabella Valente, ricostruisce la vicenda biografica uno dei protagonisti della storia dell’arte del suo tempo, che fu mediatore fra la cultura artistica napoletana e quella fiorentina.
Nato a Moliterno e cresciuto a Spinoso, studiò a Napoli all’Istituto di Belle Arti. Fu allievo di Domenico Morelli e, ancora giovanissimo, si unì al gruppo di artisti che gravitavano intorno allo studio di Filippo Palizzi e Andrea Cefaly dove si avviò il progetto di rinnovamento del linguaggio artistico napoletano. si trasferì quindi a Roma per perfezionare i suoi studi accademici e, nel 1860, si unì alle Guardie Nazionali di Garibaldi che muovevano verso Firenze, dove risiedette fino al 1874. Qui fu uno dei protagonisti delle battaglie dei Macchiaioli per il rinnovamento della pittura, nel gruppo del «Caffé Michelangelo». Fu inoltre uno degli animatori del vivace dibattito artistico italiano, esponendo nelle principali città italiane ed europee: Napoli, Firenze, Bologna, Parma, Milano, Torino, Palermo, Venezia, Vienna, Berlino, Londra. Ciononostante tornò di frequente in Basilicata. Nel 1873 sposò la pittrice di Würzburg Julia Hoffmann (1843 - post 1918) e grazie alla sua influenza ebbe modo di confrontarsi con la scena artistica e culturale tedesca. La mostra riserva particolare attenzione alla presenza e all’influenza della pittrice tedesca, della quale sono esposte due opere, fra cui l'autoritratto, mai presentato prima d'ora. Dopo un breve passaggio a Roma si stabilì a Napoli e poi, per lunghi anni, a Portici. Dal 1892 assunse la cattedra di «Disegno di figura» all’Istituto di Belle Arti di Napoli, incarico che mantenne fino alla morte, sopraggiunta il 3 febbraio del 1917.
Nella produzione di Michele Tedesco diverse sono le opere di carattere storico che si rifanno ai temi risorgimentali: per questo, in coincidenza con l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, nella mostra è inserita una sezione con le opere realizzate sul tema dagli autorevoli artisti dell’entourage di Tedesco, come Andrea Cefaly, Antonio Migliaccio, Michele Lenzi, Achille Martelli che, oltre a condividere orientamenti della ricerca pittorica, si impegnarono concretamente sul terreno delle battaglie civili.
Corredata da una serie di appuntamenti di approfondimento della figura dell’artista, dislocati in numerose località della penisola (i prossimi a Roma, il 20 aprile in collaborazione con l'Associazione dei Lucani a Roma; a Spinoso il 24 aprile alle 18; a Napoli, il 27 aprile), la mostra comprende anche una serie di seminari didattici nelle scuole secondarie di Moliterno e Spinoso e nelle scuole secondarie di II grado dell'area della Val d’Agri; una guida didattica per docenti e studenti scaricabile dal sito; una Graphic novel sulla vita e dell'opera di Michele Tedesco sotto forma di una storia illustrata dal titolo «Michele Tedesco. La fiamma che spingeva l'arte» (Calice Editori) che è il racconto di un giorno particolare della vita di Michele Tedesco e Julia Hoffmann (a Napoli, nell'inverno del 1903, Michele e Julia incontrano personaggi e rievocano vicende grazie alle quali il lettore rivive la loro avvincente storia umana ed artistica). Per visitarla c’è tempo fino al prossimo 13 maggio.
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